Capitolo 26.

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La luce che entra dalla finestra mi sveglia.

Apro gli occhi cercando di muovermi nel letto... Troppo grande per essere il mio. Un braccio mi bloccava i fianchi che non mi fa muovere.

Poi guardo di chi è il braccio in situazione e solo quando guardo quel viso angelico sobbalzo dal letto.

Credo di averlo svegliato.

"MERDA!" Urlo.

"Bella.." Mi chiama con voce assonnata e gli occhi ancora appiccicati dal sonno. "Ma che succede?" Chiede poco dopo.

"Edward, guarda che ore sono!" Esclamo, nervosa.

"Sono le 11." Risponde con nonchalance.

"APPUNTO!" Urlo e corsi in bagno con i vestiti di ieri e corro a farmi una doccia a velocità supersonica.

Per fortuna porto sempre uno spazzolino di scorta dentro la borsa.

"Dai Bella torna a letto! Glielo spiego io a tua nonna." Dice lamentandosi, ma non gli presto attenzione e finisco la doccia. Appena uscita mi lavo i denti velocemente e mi sistemo un po' i capelli arruffati.

"Sono orribile." Surrurrai tra me e me. Mi lavo di nuovo il viso per togliere i residui di trucco che erano rimasti.

"Ora sono un mostro." Dico guardandomi allo specchio. Esco dal bagno svelta e vedo Edward ancora nel letto con gli occhi chiusi. Mi avvicino a quell'essere meraviglioso e gli carezzo una guancia. Mi avvicino ancora di più per dargli un piccolo bacio sull'angolo della bocca ma....

Lui, cogliendomi di sorpresa, mi prende un braccio e mi butta nel letto stringendomi a se.

"EDWARD LASCIAMI ANDARE!" Urlo.

"NO!" Esclama e rimane con la sua testa sulla mia spalla e le sue braccia agganciate alla mia vita. Cerco di farli mollare la presa ma i miei tentativi sono inutili, i suoi muscoli sono molto più forti dei miei.

"EDWARD È TARDI FAMMI ANDARE VIA!" Dico tentando un'ultima volta di togliere le sua braccia poi mi arrendo e rimango così... Tra le sue braccia.

Non che mi dispiaccia... Ma la mia famiglia si sarebbe preoccupata.

"Vuoi andare via?" Mi chiede guardandomi negli occhi. Quegli occhioni da cucciolo non aiutano... Per niente direi.

"Si." Dico non molto convinta. Lui allenta la presa ed io mi misi seduta sul bordo del letto pronta per alzarmi. Lo guardo per l'ultima volta prima di scattare in piedi sentendomi vuota senza di lui vicino.

Mi alzo e mi misi le scarpe di corsa. Poi presi la borsa pronta ad avviarmi fuori dalla camera. Mi girai verso di lui..... Non avrei dovuto farlo.

Stava con le braccia dietro la testa a torso nudo e la luce che entrava dalla finestra illumina il suo sguardo che era concentrato su di me. Ci fissiamo per qualche secondo poi, non resistendo alla tentazione, corro da lui e mi metto a cavalcioni sopra il suo corpo, baciandolo passionalmente. Le sue mani si muovono lentamente sulla mia schiena unendo i nostri petti. Invece, le mie mani tiravano i suoi meravigliosi capelli. Le nostre lingue si scontrano creando un perfetto movimento. Ci completiamo insieme. Prima che il bacio finisce lui mi morde il labbro facendomi sorridere.

"Buongiorno." Dice sorridendo guardandomi negli occhi.

"Buongiorno." Rispondo continuando ad accarezzare la sua fronte.

"Dormito bene?" Chiede.

"Si, ho dormito benissimo, a parte qualche calcio, ma niente di che." Dico scherzosamente guardando altrove.

"Cosa? Io non do' calci mentre dormo!" Esclama facendo finta di essere offeso.

"Oh, sì che dai calci anche forti." Dico burlandomi di lui.

"Ti stai prendendo gioco di me, eh? Lo so che ti diverti!" Sorride.

"Beh, sì. In effetti è molto divertente." Continuo a ridere.

"Ah, la mettiamo così eh?" Ribalta la situazione. Ora sono io sotto di lui. Comincia a farmi il solletico ed io a ridere come una matta, cercando di liberarmi da lui ma continua a torturarmi.

"SMETTILA EDWARD HAHAHAHA!" Urlo ma lui non mi sente e continua all'infinito.

Devo fare qualcosa prima che muoia dal troppo ridere. Appoggio le mani sulla sua nuca e, cogliendoli alla sprovvista, l'avvicino a pochi centimetri dal mio viso. Le nostre espressioni di fanno d'un tratto serie fissando ognuno le labbra dell'altro. I cuori battono freneticamente creando una melodia mischiata d'amore e passione.

"Se mi aspetti ti accompagno io a casa." Dice d'un tratto Edward portandomi alla realtà.

"Si, certo." Si alza recandosi al bagno.

~~~~

"Nonna?" Urlo. "Sono a casa."

Esce dalla stanza da letto arrabbiatissima. Si vede dalla sua espressione e dal modo in cui cammina.

"ISABELLA SWAN!" Comincia. "TI SEMBRA QUESTO L'ORARIO PER TORNARE A CASA?"

Non rispondo, so che ha ancora da dire molto.

"CI HAI FATTO PREOCCUPARE! TI HO LASCIATO MILLE CHIAMATE SUL CELLULARE!"

Tirò fuori dalla bordo il cellulare guardando le chiamate perse: 20 chiamate perse da Nonna.

"Scusami, nonna. Non è successo niente sono stata da Edward e ci siamo addormentati senza volerlo, ma ero a casa sua tranquilla." Vado ad abbracciarla.

"Okay, ma non farlo mai più. Avvisa prima." Dice ricambiando la stretta.

"Si, nonna. Scusa."

~Spazio autrice~

Scusate il ritardo davvero, scusa scusa scusa scusa.

So che questo capitolo è orribilmente orribile e corto, ma è solo di passaggio quindi, beh dal prossimo capitolo ci saranno....

Non ve lo dico MUAHAAH.

No okay. 😂

Scusate ancora per il ritardo davvero mi dispiace un sacco.

Volevo dirvi che sto scrivendo una ff larry mi farebbe piacere se andaste a vedere e commentare e dirmi se vi piace.

Per chi fosse interessato la trova sul mio profilo.

Grazie a tutti perché siamo arrivati quasi a 4 mila visualizzazioni e vi amo. ❤️

Al prossimo capitolo.

Ciao. ❤️

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