Capitolo 29

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Resto lì, ferma e immobile.

I miei occhi fissi su mio padre, riordinando le mie idee confuse di quella notte che mi ha tormentato per anni.

Ed ora ha tutto un senso, tutto un filo logico.

"Papà?", chiedo con voce tremante dal pianto.

"Bells". Il nomignolo che mi dava da bambina mi fa piangere ancora di più.

Poi noto di essere ancora a terra tra le braccia di Edward. Incredulo mi fissa con i suoi occhi di ghiaccio. Improvvisamente mi piomba nella mente il ricordo di suo padre. Lo allontano bruscamente e lui ne rimane stupito e mi guarda interrogativo.

"Carlisle" dico a mezza voce. Lui abbassa lo sguardo e in quel momento capisco tutto. Mi metto le mani nei capelli dalla disperazione e le lacrime continuano a scendere irrequiete. "È stato lui. Lui ha ucciso mia madre. Edward tu lo sapevi?".

Alza lo sguardo di me e leggo la paura nei suoi occhi. Annuisce. Colpo al cuore, mi sentivo tradita, ingannata, mi ha riempito di bugie fino d'ora. Lo guardo con un'espressione disgustata, ferita.

"Come... come hai potuto? Mi hai mentito fino adesso. Perché non mi hai detto niente? Perché? Dimmelo! Avrei capito perché c'erano questi maledetti incubo a non farmi dormire tutte le fottute notti!" Urlai, ma il dolore sembrava aumentare. Anche Stella si allontanò da Josh disgustata come me.

"Cosa? Josh dimmi che quello che sta dicendo mia sorella non è vero. Anche tu lo sapevi?" Lo guarda con le lacrime agli occhi.

"No, ti giuro Stella io non so niente! Edward ma cosa hai combinato?" Si gira verso il fratello, ma lui è concentrato su di me ed ha un'aria preoccupata.

"Bella, lascia che ti spieghi..." La rabbia comincia a salire.

Lo interrompo. "COSA VUOI SPIEGARE? MIA MADRE È MORTA! NON POSSO FARLA TORNARE INDIETRO ED È TUTTA COLPA DI QUELL'ASSASSINO DI TUO PADRE! ANDASSERO A FARSI FOTTERE LE TUE SPIEGAZIONI!". In questo momento le emozioni dentro me sono troppe che non riesco a gestirle.

Dolore... Rabbia... Disgusto... Tristezza... Odio...

È strano come si passa dall'amore all'odio in un secondo. Vorresti baciarlo, abbracciarlo, amarlo, poi d'un tratto prenderlo a schiaffi, cacciarlo e odiarlo. Anche se dentro te sai che lo ami ed è proprio quello che aumenta il dolore dentro te.

"Bella, ti prego lasciami spiegare poi potrai cacciarmi e non vedermi più..." Gli si incrina la voce. "Ti prego".

Lo guardo incrociando le mani al petto. "Ok parla. Ma muoviti, non voglio vederti un solo minuto in più". Il dolore gli si legge negli occhi e questo allevia un po' la rabbia dentro me.

"Bella, io non sapevo all'inizio dell'assassinio di tua madre. Non sapevo che mio padre fosse un'assassino. So che questo non può far tornare indietro tua madre, lo so. Non posso capire il dolore che provi perché io non ho mai perso un genitore, posso solo dire che mi dispiace e che mi fa schifo mio padre, così tanto che lo odio con tutto il cuore per il dolore che ti ha creato. Non sapevo che ci fossero degli incubi che ti torturavano tutte le notti, so solo che..." Mentre parla le lacrime ricominciano a scendere ed è come se bruciassero sulle guance. "Ti amo, Bella. Ti amo tantissimo, ti amo più di qualsiasi altra cosa al mondo. Appena ti ho conosciuta ti trattavo di merda perché provavo qualcosa di sconosciuto per te, non riuscivo a controllarlo ho capito di amarti solo quando tu mi avevi detto che quegli uomini ti hanno..." Si blocca e per un secondo posso giurare di aver visto la rabbia nei suoi occhi. "Beh, lo sai. Proprio quella sera l'ho saputo. In casa mia hanno fatto irruzione dei poliziotti che volevano arrestare mio padre, ma lui se l'è cavata, come sempre, perché è il proprietario della Venere lui può tutto". L'ho scimmiotta. "Per questo ti ho lasciata lì, mi sentivo una merda e pensavo davvero di non meritarti ed in effetti è così. Ma mi sono reso conto che non ce la faccio a stare senza di te Bella. Quei giorni sono stati i più lunghi della mia vita. Il dolore nel petto continuava a crescere ogni giorno di più. Lo so che sono una merda, la persona più schifosa del mondo, ma ti prego ascoltami. Ti amo, così tanto che dirlo non è abbastanza per dimostrarti quanto". Finisce il discorso con gli occhi lucidi. Non so quello che devo fare, non so quello che provo.

Ho appena scoperto che mio padre è vivo ed è qui ad osservare la scena senza spiccicare parola. Ho scoperto che Carlisle ha ucciso mia madre, ho scoperto che Edward lo sapeva, ma mi ha mentito. E forse anche i miei nonni lo sapevano.

Mi sembra di sprofondare nel mare. In quel momento sai che per pochi secondi sarai ancora viva, ma la tua anima è già morta. Il dolore ti trascina ancora più giù. Il cervello ripete "stai affogando nuota e arriva in superficie" ma in quell'istante il corpo non risponde agli ordini. È troppo debole per farlo. Il cuore sta per fermarsi, ma in realtà era già fermo quando l'hanno pugnalato. Allora chiudi gli occhi e lasci che il dolore ti mangi viva.

"Vattene". Sbotto all'improvviso a sguardo basso. Lui mi guarda col dolore negli occhi. "VATTENE!" Urlo stavolta. Lui annuisce e prende il fratello e lo porta via.

È il rumore di quella porta chiudersi che ti fa morire definitivamente.

Tu sei la mia musica [IN REVISIONE] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora