Capitolo 25.

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Ci ritroviamo lì a fissarci per cercare di riprenderci da quel momento intenso e intimo appena vissuto. Incastro i miei occhi marroni nei suoi azzurri e non distolgo lo sguardo neanche un attimo da lui. È impressionante....è come se esprimessimo le nostre emozioni con gli occhi non riuscendo a dirle a parole. I sentimenti che provo in questo momento sono troppi e sento un peso sullo stomaco ogni volta che sono vicino a lui. Sono follemente innamorata di Edward.

"Wow!", esclama lui, senza parole.

"Cosa?", chiesi totalmente distratta dall'azzurro mare dei suoi occhi.

"Io.. Ecco... Intendevo che... Cioè che sei..." Comincia ma qualcuno lo interrompe aprendo la porta di scatto.

"BRAVI, SIETE STATI FANTASTICI, VERAMENTE MAGNIFICI!". Il maggiordomo entra in stanza continuando a battere le mani emozionato, lodandoci, seguito da Carlisle ed una donna vicino a lui, che presumo sia la madre di Edward, ed il ragazzo di mia sorella, ovvero il fratello del mio ragazzo. Appena tutti entrano Edward lancia un occhiataccia alla sua famiglia, ma soprattutto al padre. Si crea una certa tensione e non capisco da dove venga tutta questa improvvisa ansia.

"Siete stati divini davvero, scusaci se vi abbiamo interrotto ma dovevamo lodarci e presentarci a te. Lui è il maggiordomo Julian, lui è Josh il fratello di Edward, io sono la mamma di Edward e mi chiamo Esme ed infine lui è Carlisle, il papà." Finisce con le presentazioni. Quando incrocio lo sguardo del padre del mio ragazzo sento una certa paura e ansia invadermi tutto il corpo. È completamente diverso da quando l'avevo visto l'ultima volta in ufficio, forse perché non avevo fatto caso ai suoi occhi. Li avevo già visti né sono sicura, ma dove??! Lui si avvicina e mi allunga una mano per stringermela ed io incerta allungo lentamente la mia ricambiando la stretta.

"Noi ci conosciamo io sono il suo capo, lei è la segretaria del nostro figliolo". Gira lo sguardo verso Edward ma lui non spiccica parola rimane lì fermo a fissare suo padre con un'aria nervosa e infastidita.

"Già". Riesco a dire dopo un po' finalmente distogliendo lo sguardo da quei occhi inquietanti.

"Hai mai pensato di farlo per la vita, insomma cantare?" Mi chiede Esme. Lei è piuttosto gentile ed è una di quelle persone che sorridono sempre e che a primo impatto ti sembrano perfette e impeccabili.

"No no, da quando i miei sono morti non ho cantato più." Il silenzio invade la camera. Sono sorpresa da me stessa, non avevo mai parlato così facilmente della morte di mamma e papà. Carlisle ed Edward si guardano in cagnesco. Ma che succede?

"Mi dispiace." Dice Esme. "Andiamo ragazzi lasciamoli soli adesso, comunque sei bravissima dovresti continuare nonostante la tua grave perdita. Certe volte la musica cura l'anima." Mi guarda con occhi tristi e sinceri, comprensiva.

"Grazie Esme. È stato un piacere conoscervi." Sorrido. Loro escono dalla stanza, ma Edward continuò a scrutare il padre furioso, almeno così sembrava.

"Che succede?" Chiedo appena la porta si chiude. Lui distoglie lo sguardo dalla porta e incontra il mio sguardo interrogativo.

"Che succede?" Ripete la mia domanda con un tono diverso.

"Dico con tuo padre. È successo qualcosa?" Domando un tantino preoccupata.

"Ah. No no tranquilla, amore, non è successo niente." Conclude con quel maledettissimo sorriso che mi mozza il fiato. Ho un tuffo al cuore per come mi ha chiamata.

Si fionda sulle mie labbra dandomi un bacio dolce e lento sorridendoci a vicenda. Porto le mani ai suoi capelli e lui mi stringe i fianchi così che il bacio si fa più passionale e incredibilmente stupendo.

"Comunque sei bravissima a suonare e cantare, hai una voce spettacolare." Sussurra tra le labbra. Mi da un altro bacio casto e poi si stacca dalle mie labbra.

"Davvero? Ti è piaciuto?" Chiedo insicura.

"Cosa? Il bacio? Si quello tantissimo." Dice sorridendo avvicinandosi tentando di darmene un altro ma mia allontano di poco restando sempre avvinghiata al suo corpo.

"No scemo, la canzone." Dico sorridendo guardandolo negli occhi.

"Si, è veramente bellissima e tu sei incredibilmente brava." Le sue parole mi fanno sorridere. "Ma perché hai smesso?" Mi chiede curioso.

"Di cantare?"

"Si."

"Beh, perché non avevo più uno scopo per farlo. Io ho sempre amato cantare ma se quello che canto non è dedicato a nessuno secondo me non ha molto senso. Questa canzone la cantavo con mia madre e ricantarla di nuovo per me è stata una emozione troppo forte. Solo adesso ho capito che mi mancava tantissimo la musica." Lui rimane lì a guardare le mie labbra muoversi.

"Ed ora hai uno scopo per cantare?" Chiede.

"Ehm, sì." Dico un po' imbarazzata.

"E qual'è?" Domanda.

"Sei tu." Confesso abbassando lo sguardo.

"Io?" Si stupisce.

"Sì, tu. Sei l'unico che mi fa sorridere sempre che mi fa provare emozioni incredibili. Cantare con te è stato magnifico e soprattutto sentire la tua voce così bella e melodiosa mi ha fatto innamorare ancora di più di te." Mi fissa con quegli occhi che un giorno di questi potrebbero farmi svenire.

"Ripetimelo, ti prego." Sussurra.

"Sei l'unica che...."

Mi interrompe: "No no l'ultima frase."

"Mi incondizionatamente innamorata di te." Le farfalle nello stomaco continuano a girare all'infinito quando sono con lui.

"Ripetimelo ancora." Poggia la sua fronte sulla mia.

"Ti amo, Edward." Mi bacia improvvisamente facendomi perdere l'equilibrio e andare addosso il piano forte.

Continuiamo a baciarci finché il nostro amore non ha abbastanza, cioè mai.

Tu sei la mia musica [IN REVISIONE] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora