Capitolo 23

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La giornata precedente è passata velocemente e non c'è stato nessun incubo a disturbare il mio sonno. Adesso mi ritrovo in macchina diretta a lavoro. Il mio rientro al lavoro dopo l'accaduto. Questo doveva essere un giorno triste perché dovevo vedere di nuovo lui, la causa dei miei problemi ma che sa risolverli solo guardandomi negli occhi ed è proprio questo che fa paura. Non dovrei contare sugli altri o forse sì ma soprattutto dovrei contare su me stessa e darmi fiducia e forse Edward sta aumentando la fiducia in me stessa. E dovrebbe essere una buona cosa, no? Ma non voglio farmi film mentali voglio solo godermi la giornata al lavoro. Insieme al ragazzo di cui mi sono innamorata.

Parcheggio la macchina e mi reco verso l'entrata. L'ansia mi invade. Entro nell'edificio e il portiere mi fa la solita domanda:

"Il suo nome?" Con tono acido.

"Isabella Swan". Gli rispondo ricambiando il tono acido. Lui fa scattare la serratura ed io passo dirigendomi alla mia postazione. Arrivata davanti la mia scrivania non trovo lui ad aspettarmi, il che mi ha rattristita molto, ma trovo una rosa rossa con un con un fogliettino giallo con scritto sopra:

"Buongiorno principessa".

Le emozioni che mi invadono in questo momento sono troppe e mi ritrovo imbambolata davanti alla rosa con un sorriso ebete stampato in faccia. Non avrei mai pensato di provare queste emozioni per un ragazzo che per di più qualche mese fa odiavo. Ora che ci penso... Sono passati 3 mesi dalla prima volta in cui ci siamo conosciuti e Wow come è volato il tempo. Finalmente riesco a sbloccarmi e faccio per togliermi la giacca ma una mano mi prende il polso costringendomi a voltarmi e quegli occhi azzurri si incastrano nei miei verdi.

"Buongiorno principessa". Sentirglielo dire è molto più bello che leggerlo su un bigliettino. Sorrido al nomignolo che mi ha dato.

"Principessa?" Chiedo ridendo non staccando gli occhi dai suoi.

"Si, perché ora tu sei la mia principessa". Dice cingendomi i fianchi facendomi mancare il respiro al suo tocco. "Perché? Non ti piace?" Chiede d'un tratto dispiaciuto.

"No no, va benissimo". Dico sorridendo ancora di più. Lui si avvicina al mio viso e il mio sguardo fionda sulle sue perfette labbra fino a che lui non le poggia sulle mie dandomi un dolce e lento bacio facendomi sentire in paradiso. Il bacio dura pochi secondi e lui si stacca da me prima di sussurrarmi all'orecchio un "sei bellissima" facendomi rabbrividire.

"Non mi hai ancora detto buongiorno". Dice lui facendo lo sguardo da cucciolo ed io sorrido a tutta questa dolcezza.

"Buongiorno cucciolo". Dico avvicinandomi alle sue labbra lasciandogli un bacio casto nascondendo l'imbarazzo per averlo chiamato "cucciolo".

"Cucciolo?". Chiede sorridendo. Ecco quel sorriso che mi fa mancare il fiato!

"Si". Comincio abbassando lo sguardo e unendo gli indici. "È carino dai... Cioè per me è carino ma se non ti piace non ti ci chiamo, cioè...." Provai a dire ma lui mi interrompe.

"Cucciolo va benissimo". Mi dice ridendo per come mi ero impappinata con le parole. Unisce la fronte con la mia ed io penso che potrei svenire da un momento all'altro.

"Non è carino ridere di me." Dico facendo il labbruccio.

"Ma io non sto ridendo di te. Sto ridendo per la tua dolcezza". Dice facendomi sciogliere.

"Dio, quanto sei bello". Dico senza rendermene conto e appena realizzo ciò che ho detto sgrano gli occhi. "Cioè intendevo... Quanto.... Quanto è bella.... La tua cravatta, si sì è proprio bella e si abbina perfettamente con il completo... Si sì." Continuo io ridendo nervosamente. Lui ride e mi alza il volto costringendomi a guardarlo ed io mi persi ancora in quei pozzi blu.

Tu sei la mia musica [IN REVISIONE] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora