Capitolo 11

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Ancora non ci posso credere! Davvero Edward mi ha chiamato?! Per chiedermi scusa?! Non so perché ma ho un sorriso da ebete in faccia. Comunque vorrei tornare a lavorare lì, ma non per Edward, perché tra segretaria del figlio del capo confronto una barista.... beh non c'è neanche da pensare scelgo subito la segretaria e prendo più soldi al mese, così posso aiutare i miei nonni con le spese. Di colpo mia nonna apre la porta:

"Bella, perché hai picchiato tua sorella!" Mi dice furiosa "Ora sta piangendo come una disperata"

"Nonna doveva pensarci prima di dare il mio numero agli sconosciuti" A dir la verità Edward non era per niente uno sconosciuto e se Stella non gli avesse dato il mio numero non mi avrebbe mai chiamato.

"E per questo c'è bisogno di picchiarla e dirgli che la odi?!" Penso che se ero piccola come Stella mi starebbe picchiando a sangue.

"Non è solo per questo, nonna, lei mi tratta tutto il tempo male come se fossi una sua serva che l'accompagna a scuola e la viene a riprendere"..... "Comunque chiudiamo questo discorso ho 18 anni, cavolo, non posso pensare anche a lei. Ho altri pensieri per la testa! Gli andrò a chiedere scusa promesso." Anche se non ne ho la minima voglia. Lei non mi risponde e subito dopo mi dice:

"Ok.... comunque la cena è pronta" Ed esce dalla stanza senza darmi tempo di rispondere.

Il giorno dopo decido di mettermi in malattia per un giorno e chiamo Edward per dirgli che voglio tornare a lavorare lì. Compongo il suo numero, squilla ma non risponde, ci riprovo per la seconda volta con lo stesso risultato. Mi dispiace un sacco..... mi interrompe i pensieri lo squillo del cellulare, è Edward:

"Pronto?" Mi chiede con voce rauca. Oddio forse l'ho svegliato?

"Pronto.... ehm... sono Bella, scusa se l'ho...." mi interrompe

"Bella.. ciao, non ti preoccupare non fa niente. Cosa ti ha portato a comporre il mio numero?" Mi dice sentendo il suo sorriso.

"Ecco... ho pensato alla proposta che mi ha fatto...ehm, beh accetto!" Gli dico entusiasta.

"Wow... fantastico allora ci vediamo domani alle 8"

"Ok. A domani, allora" gli dico ancora più entusiasta.

"A domani, Bella." Attacchiamo entrambi e io comincio a fantasticare: E se ricomincia con il suo comportamento scorbutico? No, non credo, se mi ha chiamato per chiedermi scusa non penso che ricomincerà come prima. Speriamo sia cambiato perché non voglio cambiare ancora lavoro! Esco e vado a fare la colazione: caffè latte e biscotti, i miei preferiti comprati da nonno.

Il resto della giornata passa così pensando a come andrà domani e cosa mi metterò. È vero!!! Domani dovrò essere presentabile non posso andare in jeans e scarpe da ginnastica! Smetto subito di navigare su internet e spengo il pc. Prima di dirigermi in camera mia vedo nonna e Stella che non mi parlano, di Asia non me ne importa anzi sto anche meglio se non mi rivolge la parola di nonna però no. Quindi prima di andare a scegliere quello che devo mettere domani vado in cucina dove sta nonna. Sta guardando la televisione, un programma che odio e non mi ricordo neanche il nome. Mi metto seduta difronte a lei e inizio la conversazione:

"Nonna, possiamo parlare?" Gli chiedo gentilmente

"Si, dimmi Bella"

"Ecco, io volevo parlarti di quello che è successo oggi! Vedi io...." Mi interrompe

"Bella, pensi che non sono riuscita a farvi crescere bene? Pensi che abbia sbagliato tutto? Che dovevo stare più con voi essere più presente?...." Solo adesso che la guardo bene negli occhi riesco a vedere che sta piangendo.

"Nonna, ma che dici! Tu e nonno siete stati bravissimi a crescere me è Stella e se lei ha un brutto carattere di certo non è colpa tua e di nonno, certo anche io a volte esagero e non posso dire che ho un bel carattere ma cerco di contenermi. Stella è ancora una ragazzina deve crescere e vedrai che ci riuscirà anche lei! Ma di certo non ti devi incolpare sul nostro carattere! Non lo fare più, intesi?! Gli dico sorridendo mettendola sul gioco per farla ridere. Mi allungo per abbracciarla e la stringo forte senza lasciarla.

"Ti voglio bene, tanto che non puoi immaginare quanto!" Mi dice in lacrime.

"Anche io nonna te ne voglio tanto" Quell'abraccio durò cinque minuti almeno e ci stacchiamo per darci dei baci sulle guance. Io vado in camera mia dandogli la buona notte.

"Apro l'armadio e prendo la camicia bianca solo che sono indecisa sul mettermi il completo grigio o nero o blu. Opto per il blu e lo metto sul mobile pronto per domani. Visto che ho scelto il vestito blu non posso mettere le scarpe nere e ne prendo un paio blu notte un po' più basse di quelle nere. Scelti tutti gli accessori mi metto sul letto facendo il solito incubo.

Tu sei la mia musica [IN REVISIONE] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora