Mentre guidavo per tornare a casa sentii una canzone sulla radio e la riconobbi subito.
Era la canzone preferita di mamma. Sentii una lacrima scendere sul mio viso al ricordo delle mie lamentele, quando lei la canticchiava. La intonava così tante volte da avermela fatta odiare, ma in quel momento l'avrei ascoltata per ore. Avevo una voglia irrefrenabile di cantarla, ma avevo paura di come poteva essere la mia voce, dopo averla spenta per così tanto tempo. Quindi non lo feci.
Parcheggiai di fronte casa e asciugai velocemente gli occhi, presi le chiavi e aprii senza fare rumore, non vedevo disturbare il sonno dei nonni. Entrai in camera mia, mi tolsi le scarpe e mi ributtai sul letto cadendo in un sonno profondo.
***
Mi risvegliai a mezzogiorno e preparai il pranzo insieme a nonna. Nonno stava guardando un partita di baseball, non so come poteva piacergli un sport simile, ma soprattutto non so come riusciva a capirlo. Io ci avevo rinunciato da tempo.
"È pronto! Nonno vieni a tavola!" Urlai.
Eravamo solo noi tre, quindi avevamo cucinato un pranzo semplice e leggero. I nonni erano anziani e non potevano mangiare alcuni alimenti ed io non ero una che si abbuffava, anzi alcune volte saltavo addirittura i pasti.
A tavola parlammo del più e del meno: di sport, politica e della scuola di Stella. Avvisai loro che il giorno dopo sarei andata, io, ai colloqui.
Mi alzai e sparecchiai in fretta; era tardi e dovevo andare a prendere Stella a scuola. Corsi verso l'auto e misi in moto la macchina.
Vidi Stella uscire da scuola e baciare un ragazzo.
Spalancai la bocca.
Non sapevo avesse un fidanzato, esclamai nella mia testa.
Entrò in macchina ed io feci finta di niente.
"Come è andata a scuola?" Le chiesi, mentre si sistemava sul sedile posteriore.
"Bene, per oggi me la sono cavata con le interrogazioni e compiti in classe. È decisamente straziante la scuola!" esclamò.
"Sì, immagino. Deve essere davvero straziante baciare il tuo ragazzo durante le ore di lezione" La presi in giro, ridendo.
"Beh... almeno io mi diverto, tu sei incredibilmente noiosa, ecco perché non hai un ragazzo" Ribatté.
Mi irrigidii. Sapeva che l'argomento "ragazzi" era tabù per me.
"Non ho bisogno di una relazione" Dissi fredda.
"Hey, stavo scherzando, non ti scaldare tanto" Alzai il volume della musica per non sentirla.
Quando tornammo a casa il nonno non c'era.
"Nonna dov'è il nonno?" Chiesi un po' preoccupata.
"È uscito" disse un po' incerta.
"E dov'è andato?"
Lei si irrigidì. Sembrava come se non sapesse cosa dire. "Beh.. ecco... sarà andato a giocare la solita schedina al lotto" sorrise, ma quest'ultimo non arrivò agli occhi.
Il nonno aveva giocato la schedina ieri pomeriggio, perché sarebbe dovuto andare anche oggi?
Lasciai correre, forse aveva bisogno di un po' d'aria, anche se l'espressione di mia nonna non prometteva nulla di buono.
Entrai in camera, accesi il computer e vidi degli annunci per assunzioni.
Ero alla ricerca di un lavoro da molto tempo ormai, ma non riuscivo a trovarlo, era davvero complicato.
Infatti anche quella volta non ebbi grandi risultati.
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Tu sei la mia musica [IN REVISIONE]
أدب الهواةIsabella Swan (Bella): ragazza di 22 anni con una profonda passione per la musica ma dopo la morte dei suoi genitori smise di cantare e suonare. La sua vita era diversa da tutte quelle che avevano i suoi coetanei. Aveva delle grandi responsabilità a...