Capitolo 32

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Ho deciso di andare prima da Edward per dirgli che avevo capito tutto, che mi ero sbagliata su di lui, e che me l'ero presa perché in quel momento non riuscivo a capire, ero troppo offuscata dalla rabbia.

Le mie mani tremano ancora dal nervoso, non sono mai stata così arrabbiata in vita mia, ma qualunque cosa  o persona mettesse in mezzo mia madre l'avrebbe pagata cara.

"Come posso esserle utile signorina?". Il poliziotto mi guarda un po' sorpreso, ovviamente non è molto frequente che le ragazze venissero in carcere a trovare il proprio fidanzato. Fidanzato.... Sarà ancora il mio ragazzo? Sarà capace di perdonarmi? Lo spero.. Perché io non posso vivere senza di lui. E pensare che prima lo odiavo, un sorriso amaro mi compare sul viso.

"Signorina?" Mi richiama, la guardia.

"Sì, mi scusi. Vorrei vedere Edward Cullen".

"Lei è una sua familiare?".

Rispondo un po' titubante. "No, sono... sono la sua ragazza".

"Allora non può mi dispiace". Fa per allontanarsi, ma io lo prendo per un braccio.

"No, senta... io devo vederlo okay, devo chiedergli scusa. Voi non potete capire".

"Signorina mi lasci o mi costringerà a chiamare rinforzi!". Esclama, piuttosto arrabbiato.

"Rinforzi per cosa? Per una ragazza che desidera vedere il proprio fidanzato?".

"No, ma potrei benissimo denunciarla per oltraggio ad un pubblico ufficiale".

"Ed anche io potrei benissimo denunciarla!" Sputo incazzata.

Lui strabuzza gli occhi, poi si fa serio e molla il braccio dalla mia presa. "E per cosa sentiamo".

"Non dovete credere alle parole di Carlisle, io..." Comincio con le lacrime agli occhi. "Io c'ero quella sera, io ho visto tutto. Edward era solo un bambino e neanche c'era, lui è innocente". Una lacrima riga il mio volto.

Il poliziotto si trova un po' spiazzato alle mie parole, poi però ritorna rigido e severo. "Le parole di Carlisle, ci bastano per essere arrivati alla conclusione che Edward Cullen è un assassino". Concluse girando i tacchi e andare dalla parte opposta a me.

La mia rabbia risale alle stelle e cerco di scavalcare il bancone che divide me ed il poliziotto, ma altri due mi bloccano e mi fanno scendere. Mi dimeno dalle strette ferree degl'uomini in divisa. "SIETE DEI BASTARDI!" Urlo, piangendo.

Mentre i poliziotti cercando di portarmi via, lo vedo. La testa bassa e ammanettato. Una morsa al cuore mi fa sentire male, lui non merita tutto questo. Guardarlo così mi fa piangere di più. Poi urlo il suo nome: "EDWARD!"

Lui si gira di scatto e incontra i miei occhi. All'improvviso il vuoto che avevo dentro questi giorni scompare, ma il dolore rimane vedendo i suoi occhi rossi e gonfi. Si dimena. "BELLA!" Continua a muoversi dando degli strattoni potenti ai poliziotti che continuano a tenerlo vicino a loro. "LASCIATELA DOVE LA STARE PORTANDO?! LEI NON C'ENTRA NIENTE!".

"NEANCHE TU C'ENTRI NIENTE!". Urlo di rimando. Lui mi guarda sofferente che fecero scatenare altre lacrime.

"Basta con questa sceneggiata! Non faremo niente alla tua Giulietta, la porteremo solo fuori, ora stai zitto e vai dove meriti di stare, assassino che non sei altro". Alle parole del poliziotto il mio sangue ribolle di rabbia.

"LUI... NON... È... UN... ASSASSINO!" Con uno strattone mi libero dalla presa del poliziotto e corro verso Edward. Prendo il suo viso tra le mani e solo adesso sento il mio cuore stare bene, solo quando c'è lui vicino. Lo bacio con dolcezza, piangendo insieme a lui. "Bella..." Sussurra tra le mie labbra. "Ti amo".

Oh grazie Edward questo sicuramente non mi farà piangere di più tranquillo!

"Anche io, ti amo" poi i poliziotti mi prendono per le braccia e lui mi sussurra uno "scusami". Comincio ad urlare: "NO, LASCIATEMI, NO!" Poi quando sono vicino alla porta d'entrata urlo ad Edward: "TI PORTERÒ VIA DA QUI! TE LO GIURO!"

Appena sono fuori mi accascio a terra appoggiata al muro in preda alla disperazione. Comincio a singhiozzare senza sosta.

Il mondo è così malvagio da prenderti e imprigionarti  nell'oscurità e per crudeltà, non ha pietà per te o per qualsiasi altra persona. Il suo obbiettivo è farti cadere continuamente finché non hai più forze per combattere. Ci fanno crescere con favole dove c'è il buono e il cattivo, dove il bene vince sempre, ma alla fine non è realmente così. Il buono non vince mai da solo, c'è sempre qualcuno ad aiutarlo, il male invece è sempre solo ecco perché perde, perché inventato personaggi malvagi sempre soli al mondo, senza nessuno. Nella realtà invece è il contrario, il bene è solitario e deve vincere contro il male, pieno di aiutanti che sono pronti a sconfiggerti senza esitare, senza pensare. Pronti ad ucciderti.

Perché è sempre così. Quando sei pronto a lottare non c'è realmente nessuno ad aiutarti. Devi fare tutto da sola e rimetterci con la propria pelle, con il proprio cuore... con la propria anima.

All'improvviso mi piombano immagini degli occhi di Edward, di Carlisle, di mia madre. E mi fanno scattare in piedi. Non mi accorgo che aveva cominciato a piovere poco prima e di conseguenza sono completamente fradicia, ma ha poca importanza adesso l'importante è salvare Edward, e vendicare mia madre.

Devo vincere devo farlo per lei, e per tutte le persone che hanno sofferto per merito di Carlisle. E se dovrò farlo da sola poco importa, ce la farò.

Spazio autrice.

Scusate il ritardo, ma tipo sti giorni ho una depressione addosso micidiale.

I soliti problemi in famiglia, ma passeranno prima o poi no? Lo spero.

L'unica gioia è essere stata al concerto dei 5 Seconds of summer, e ora posso davvero dire di aver visto i miei idoli. Li amo con tutta me stessa, sono la mia vita e vederli lì è stata un'emozione fortissima, che non dimenticherò mai.

Mi dispiace per tutte le ragazze che non sono potute venire perché davvero meritiamo tutti di vedere il proprio idolo e tranquille che arriverà anche per voi il momento, ne sono sicura.

Ieri sono stata alla partita del cuore, mia sorella ha voluto andare per benji e Fede, che io non seguo, quindi mi sono abbastanza annoiata. Però la squadra dei cantanti ha vinto quindi... ALEEEH.

Ma la parte più divertente è stata che siamo tornati a casa a l'una di notte perché non trovavamo la macchina, rido.

Scusate se il capitolo è corto al prossimo mi rifarò ve lo prometto. ❤️

Al prossimo capitolo.

Bye, bye. ❤️

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