Notte

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"Oddio Harry basta! Io non so piú che fare con te, i tuoi continui sbalzi d'umore, i tuoi comportamenti. Un secondo sei in un modo e il secondo dopo sei completamtente diverso, tutto quello che fai non é coerente, prima ti porti a letto la prima che ci sta, poi vieni da me e mi trascini via perché qualcuno mi sta toccando, mi dici che fai tutto questo perché ti piace darmi fastidio e dici che non vai bene per me io cosa devo fare? Cosa devo pensare? Non riesco a capirti!" Di nuovo mi stavo sfogando e gli stavo urando contro, non poteva andare così ogni volta.
"Non posso spiegarti, non so spiegarti, so solo che io non vado bene per te... tu dovresti starmi lontana..." disse sedendosi accanto a me.
"Allora perché sono qui" chiesi piú gentilmente.
"Perché io sono debole" disse.
"che vuol dire?" Non capivo.
"Non importa...".
"L'importante é che tu capisca che io non vado bene per te... tu e Samuel siete perfetti, siete davvero una bella coppia" disse guardandosi le mani che stava tormentando. Non riuscivo a vedere i suoi occhi, non riuscivo a leggerci niente.
"Va bene" dissi alzandomi dal letto per andarmene. Io e Samuel eravamo davvero una bella coppia e se era anche Harry a dirlo allora ci credevo. Allora perché mi sentivo così delusa.
"Dove vai?" Chiese alzando lo sguardo verso di me.
"Beh vado a casa" dissi, mi sembrava ovvio.
"Non resti?" Chiese triste.
"No Harry, perché dovrei restare, non penso che a Samuel piacerebbe l'idea" dissi. A quelle parole il suo pugno si contrasse per un secondo per poi rilassarsi subito dopo.
"Sei mia amica?" Chiese
"Vuoi che io sia tua amica?" Risposi non capendo dove volesse arrivare.
" si" rispose.
"Allora sarò tua amica" dissi sorridendogli debolmente vedendo i suoi occhi illuminarsi alle mie parole.
"Allora resta, siamo amici, niente di piú e poi ho giurato di non provare ad entrarti nelle mutande finché tu non me lo avresti chiesto" disse sorridendo facendo comparire quelle adorabili fossette sulle guance. Come dirgli di no.
"Ok" gli dissi sedendomi accanto a lui. A quelle parole i suoi occhi si illuminarono e il suo sorriso si allargó facendo diventare ancora piú profonde quelle adorabili fossette.
"Ti presto qualcosa per dormire" disse alzandosi immediatamente e andando a frugare nell'armadio per poi buttare sul letto una maglia extra large.
"Grazie" sorrisi mentre entrai nel bagno per cambiarmi.
"Potevi benissimo cambiarti davanti a me Pulcino" disse ridacchiando dietro la porta del bagno.
"No, non credo che ti sarebbe piaciuto ciò che che avresti visto, sei abituato a quelle più formose come l oca giuliva di sta sera" risposi ridacchiando.
"Lascia decidere a me" protestò.
"Potrei dare solo un occhiatina per farmi un idea" propose
"Non credo proprio" dissi aprendo la porta. Me lo ritrovai davanti mentre indossava solo i boxer. Era la visione di un dio.
"Pulcino così mi consumi lo sai... devi lasciarne un po pure per le altre, non sono mica solo per te" disse con un sorriso malizioso sul volto poggiando due dita sotto il mio mento per far si che lo guardassi negli occhi. Ero imbambolata ma dovevo ribattere, non potevo restare così.
"Ti piacerebbe" dissi scansandomi e andando a posare la mia roba sul davanzale della finestra. La maglietta di Harry mi copriva fino a metà coscia e mi sentivo un pó in imbarazzo.
Mi voltai a guardarlo e lo sorpresi a fissarmi, le mie guance avvamparono mentre io non riuscivo proprio a guardarlo.
" sei bellissima" sussurrò continuando a guardare il mio viso.
Non risposi e mi infilai sotto le coperte cercando di nascondermi dal suo sguardo. Forse dovevo dirgli qualcosa, ma proprio non sapevo cosa!
"Non devi sentirti in imbarazzo" continuó.
"Non sono in imbarazzo" mentii.
"Lo sei"
"Ok, forse un pò, ma non credo alle tue parole" risposi.
"Non mi credi? Perché?" Sembrava offeso.
"Non credo di essere bella" sussurrai portando la coperta fin sopra il naso, lasciando scoperti solo gli occhi.
"hai una considerazione di te molto bassa. Sei davvero bellissima"
" grazie" sussurrai di nuovo.
Si infilò nel letto e mi girai verso di lui. Era davvero un ragazzo bellissimo, i suoi occhi, i capelli, le sue labbra, ogni parte di lui tendeva alla perfezione ma questo non glielo avrei mai detto, non l'avrei mai detto a nessuno.
"Pulcino?" Mi chiamò.
"Dimmi" sussurrai in risposta.
"Parlami di te" disse sempre a bassa voce. Dovevo parlargli di me? Perché? Volevo farlo? Non lo so...
"Cosa vuoi sapere?"
"Non lo so, voglio sapere come sei"
"Non c'è molto da dire su di me"
"Racconta quello che vuoi"
"Magari un altra volta Harry, ora sono stanca." Troppi ricordi si stavano ripresentando davanti ai miei occhi velandoli di lacrime.
"Perché piangi?" Chiese avvicinandosi di piú a me e asciugando una lacrima che non mi ero accorta stava scivolando lungo la mia guancia.
"Cose vecchie, cose stupide" sorrisi debolmente mentre un altra lacrima seguiva la prima.
"Ti fanno star male, io non voglio che tu stia male" il suo sguardo era triste e penetrante, non volevo rattristarlo per i fatti miei.
"Va tutto bene" mentii.
"Lo so che menti" rispose.
"Chris io voglio davvero conoscerti ma non voglio che tu stia male perció io non ti chiederò più niente ma tu, quando ti sentirai pronta, verrai da me e mi racconterai cosa ti fa stare così male. Niente e nessuno deve farti pingere." Sorride debolmente ma era sincero, lo leggevo nei suoi occhi e ciò mi fece commuovere.
"Harry" sussurrai dopo qualche secondo di silenzio.
"Dimmi Pulcino" sussurró.
"Stringimi" suasurrai.
Non se lo fece ripetere due volte che mi attiró a se gingendomi con le braccia. Appoggiai la testa al suo petto ascoltando il battito del suo cuore e il respiro farsi più regolare mano mano che passavano i minuti.
"Chris" disse con voce assonnata strusciandosi ai miei capelli.
"Mm" mugugnai.
"Sei la migliore amica che io abbia mai avuto" disse.
"Siamo amici da neanche un ora" risposi sbiascicando le parole per il sonno.
"Lo so perché sei l unica amica che io abbia mai avuto" rispose lentamente mentre il suo respiro si regolarizzava del tutto.

Si era addormentato, gli occhi chiusi con le ciglia che gli sfioravano le guance e i capelli sparsi sul cuscino, sembrava sereno.
Le sue parole mi avevano disorientata, non aveva mai avuto un amica?! Nella mente mi so accavallavano immagini di un piccolo Harry da solo in una stanza a guardare dalla finestra i bambini che giocavano di fuori, ma quest'immagine era tutta l'opposto di ció che mi aveva descritto Samuel, forse era stato il sonno a parlare. Mi addormentai tra le sue braccia cullata dall'alzarsi e l'abbassarsi del suo petto, il suo fiato che mi solleticava il viso ad ogni respiro e le sue braccia che mi avvolgevano come se volesse proteggermi da tutto.

Mi svegliai che fuori era ancora buio, eravamo nella stessa posizione in cui ci eravamo addormentati e le sue braccia erano ancora avvolte intorno a me.
Ormai però non avevo più sonno e non non sapevo cosa dire ai ragazzi quando ci avrebbero visto uscire insieme dalla stessa camera quando io avevo detto che mi sentivo male. Così decisi di evadere dalla sua stretta e tornare a casa. I miei vestiti odoravano ancora di alcol e di sudore di tutti quei corpi ammassati e non potevo metterli, così presi una tuta e una felpa dal suo armadio, odiavo rimettere le mutande del giorno prima così rubai anche un paio di quelle. Mi vestii senza fare rumone e scrissi un biglietto.
*Buongiorno Styles, sono tornata a casa, non mi pareva il caso farmi trovare qui questa mattina visto che "avevo detto" di sentirmi male. Ho preso alcune tue cose per vestirmi, te le riporò.
Pulcino*


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