Spalancai gli occhi per la sorpresa, mai e poi mai mi sarei aspettata una cosa del genere, soprattutto da uno come Harry. Non c'erano parole per descrivere la bellezza che mi si paró davanti agli occhi.
"Puoi entrare se vuoi" mi esortò sorridendo Harry. Gli sorrisi e cautamente entrai, passo dopo passo tutto mi sembrava sempre più bello. Arrivata al centro iniziai a girare su me stessa; quel posto aveva fatto emergere la bambina che era in me ed era una sensazione stupenda. Mi fermai a guardarlo senza parole mentre lui mi osservava sorridendo, avrei pagato oro per sapere a cosa stava pensando. Allungai in avanti le mani per invitarlo con me e lui le accettó subito, lo strattonai al centro e iniziammo a girare tenendoci per mano per poi buttarci a terra quando la testa iniziava a girare troppo.
Quella era la stanza dei miei sogni, una vetrata ricopriva tutte le pareti e perfino il tetto era di vetro. Si vedeva perfettamente la neve fluttuare a mezz'aria e innevare il bosco e le montagne che si estendevano oltre il vetro.
Guardavo il soffitto e vedevo i fiocchi scendere delicati verso di me e poi poggiarsi e accumularsi qualche metro sopra il mio naso, era tutto cosí bello e suggestivo che le parole non sono in grado di spiegare le sensazioni che suscitava quel posto.
"É meraviglioso" riuscii a dire quando il battito del mio cuore si era ristabilizzato. Eravamo sdraiati a guardare il soffitto uno accanto all'altro e non capivo perché la sua presenza li mi metteva sicurezza.
"Era una mansarda prima, quando abbiamo preso questa casa con i ragazzi, ho pagato un extra per averla e l'ho fatta diventare cosí" sorrise tra se.
"Amo la neve, mi rende felice, mi mette gioia e questo era il posto perfetto per poterla osservare davvero" sorrise beatamente come se in realtà stesse pensando a tutt'altro ma non volevo indagare in quel momento. Mi aveva detto giá piú di quanto avesse mai fatto e mi bastava.
La neve turbinava intorno a noi in vortici di colore, uno spettacolo davvero magnifico, da togliere il fiato.
"Farai molte conquiste in questo posto" affermai sorridendo.
"Non penso sia il tipo di posto per le ragazze che frequento, e poi te l ho detto, non faccio avvicinare le ragazze alle mie cose, non entrano nella mia stanza, figuriamoci in questo posto" disse serio continuando a guardare in alto. Quer qualche strano motivo quell'affermazione mi dava sollievo e sorrisi debolmente.
"Allora come mai io sono entrata sia nella tua stanza sia qui?" Chiesi.
"Beh, tu sei mia amica e non posso infilarmi nelle tue mutande perché tu non vuoi, mi sembra un motivo abbastanza valido" non staccava mai gli occhi dal soffitto mentre io avrei voluto leggerci dentro.
" giusto" sorrisi.
Restammo in silenzio a goderci lo spettacolo della neve che imbiancava tutto.
"Questo è il mio posto speciale" sussurró dopo qualche minuto di silenzio.
Mi voltai di fianco per guardarlo ma lui non si voltó, continuava a guardare il vuoto davanti a lui.
"Non ci viene mai nessuno qui oltre a me e io non voglio che ci venga nessuno."
"A volte quando sono triste o arrabbiato vengo qui e guardare quanto é grande il mondo intorno a me, é rilassante, quando c'è la neve poi é ancora meglio, la neve é pura, tutto il contrario di come sono io, ed è per questo che io non potró mai stare allo stesso livello della neve."
Disse voltandosi verso di me, i suoi occhi erano tristi e quasi velati dalle lacrime, come i miei. Le sue parole avevano lasciato il segno nel mio cuore, come poteva un ragazzo tanto bello, con cosí tante ragazze, portare così tanto dolore dentro senza mai tirarlo fuori, avrei voluto confortarlo in qualche modo ma non riuscivo a parlare.
"La neve é pura come te" sussurró sfiorandomi la guancia con le dita.
Non riuscivo a respirare, non poteva succedere tutto questo. Continuavamo a guardarci negli occhi senza parlare, senza muoverci, i suoi occhi cosí tristi bruciavano dentro i miei.
Chiusi gli occhi e mi sporsi leggermente in avanti verso di lui ma le sue mani mi strinsero le guance facendomi riaprire gli occhi.
"Pulcino io non vado bene per te, tu sei pura come la neve e io sono macchiato come l'inchiostro che ricopre il mio corpo, possiamo essere amici, niente di più"
Detto questo tornó a guardare il soffitto e io feci lo stesso.Ero stata davvero una stupida ad aver fatto quello che avevo fatto, me l'aveva ripetuto un migliaio di volte che non potevamo stare insieme e ogni volta io mi imbambolavo sulle sue parole, parole che avrà detto a chissá quante ragazze. Mi innervosiava l'idea di lasciarmi manipolare cosí con le parole, lo odiavo così tanto.
"Devo andare" sussurrai.
Era più o meno un ora che eravamo li ormai in silenzio, dopo il mio audace e folle gesto non riuacito, e non potevo far altro che pensare ma il rumore di tutto il casino che avevo in testa ormai era insopportabile e dovevo andare via di li, dovevo allontanarmi da tutto quel trambusto, dovevo trovare un posto dove il rumore era decisamente più alto.
"Ok" disse visibilmente ferito dalla mia ritirata. Avrei voluto dirgli che non era colpa sua ma mia che non ero in grado di gestire la mia testa ma rimasi in silenzio sicura che se avessi aperto bocca sarebbero sicuramente uscite cose che non pensavo.
Mi aiutó a tirarmi su e in silenzio scendemmo le scale."Ragazzi non prendete impegni per il prossimo sabato" strilló Eleonor entusiasta dal salone.
"Cosa c'é il prossimo sabato?" chiesi ridacchiando contenta che l'aria pesante che si era formata tra me e Harry prima si fosse decisamente alleggerita.
" beh nevicherá tutta la settimana perciò sabato si va a sciare e non si accettano no o ho altro da fare" disse Lou che stranamente era incoallato aa mia migliore amica.
"Ci state vero?" Chiese allora Niall paransodi davanti a noi.
"Avete appena detto che non accettate no, quindi non penso abbiamo altra scelta" rise Harry.
"E mi pare anche giusto" disse schizzando via facendomi ridere.
Quei ragazzi erano davvero buffi, riuscivano a farti ridere anche se non ne avevi minimamente voglia e poi erano veri, erano speciali."Ragazzi io devo andare" dissi.
"Non puoi andartene" protestò Liam seduto sul divano.
"Giusto non puoi andartene" gli fece eco Harry. Lui era un motivo per il quale dovevo andare via di li, non potevo restare assolutamente.
"No, non posso, devo vedermi con Samuel" dissi.
"Allora quando c'é di mezzo l'amore noi non possiamo protestare" sorrise Zayn.
A quelle parole Harry strinse i pugni e se ne andò di sopra sbattendo la porta della sua stanza. Non l'avrei mai capito quel ragazzo.Chiamai Samuel e inatanto mi incamminai sotto la neve che cadeva leggera e si posava tra i miei capelli tingendoli di bianco. Portavo sempre con me un paio di cuffiette di emergenze, cosí le infilai nelle orecchie e feci partire la musica a tutto volume. Non volevo pensare perció scelsi le canzoni piú forti che avevo per far si che il rimore dei miei pensieri venisse totalmente cancellato.
"Ehi Piccola" una macchina mi si era affiancata e solo quando tolsi le cuffie capí che era Samuel e che mi stava chiamamdo.
"Oddio scusami Sam " entrai ridendo.
"Avevo la musica a palla e non ti avevo sentito"
"Tranquilla" rispose sereno.
"Cosa ascoltavi?" Chiese con un sorriso che gli andava da un orecchio all'altro. Cosa aveva da sorridere tanto?!
"Evanescence" sorrisi.
"Roba forte per la ragazza"
"Ascolto un pó di tutto" era vero, non avevo un tipo di musica preferito, una canzone mi piaceva e io l'ascoltavo.
"Senti" disse voltandosi verso di me senza smettere di sorridere.
Oddio cosa doveva dirmi?
"Mi stavo chiedendo"
Perché faceva pause così lunghe??!! Mi stava uccidendo così.
"Tu torni a casa per il ringraziamento?" Chiese sicuro di se e felice.
Se avevo progetti per il ringraziamento? Sicuramente non sarei tornata a casa, soprattutto dopo aver saputo quella storia dalla mia migliore amica.
"No" dissi dubbiosa.
"Perché?" Chiesi pentendomi subito dopo di averlo chiesto.
"Io devo tornare a casa perché mia madre ci tiene tanto ad avere tutta la famiglia riunita a casa e mi stavo chiedendo se ti andrebbe di venire con me"
Rimasi completamente sconvolta da quella proposta e lui se ne accorse perché aggiunse.
"So che si stiamo frequentando da poco ma mi farebbe davvero piacere.
Non devi decidere subito, hai tempo, quando vuoi mi rispondi..."
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Insegnami Ad Amare
Fanfiction"Christine Bane" dissi tendendogli la mano. "Harry Syles" disse stringendola e con uno strattone mi avvicinó a lui. "Gemella? Per me rimarrai sempre Pulcino" mi sussurró all'orecchio per poi andarsene elegantemente tra la folla. "Tesoro sei fottuta"...