"Christine vorresti rimettere la testa dentro quel finestrino." Eleonor stava guidando mentre io, libera, cantavo a squarciagole sventolando le braccia fuori dal finestrino.
La mia compagna di viaggio rideva divertita di questa scena nonostante si preoccupasse del fatto che qualcuno avrebbe potuto tranciarmi la testa, fregandosene però del fatto che sulla stradina che ci avrebbe portato al college non sarebbe passato nessuno dato che Louis aveva dato una festa, ed era proprio li che noi ci stavamo dirigendo.
Il sole era tramontato e il cielo stava mettendo in sciena uno spettacolo da togliere il fiato. Tutto sembrava come il primo giorno che eravamo arrivate, quando tutto era iniziato, solo che ora ero libera, mi sentivo libera e nessuno mi avrebbe più messo in gabbia.
"Siamo arrivateee!!" Strillai scendendo dalla macchina una volta che El ebbe parcheggiato.
"C'era del vino a quel pranzo?! Se no non mi spiego!" Esclamó la mia migliore amica divertita.
"É che ti voglio bene!" Strilai abbracciandola.
"E si, c'era il vino." Confermai scappando via e infilandomi nella porta d'ingresso lasciata aperta.
La musica martellante mi stava rimbambendo il cervello quando incontrai i ragazzi che saltellavano in mezzo alla pista e li abbracciai forte, mi erano mancati davvero tanto nonostante fossi stata via per così poco tempo. Mi voltai saltellando a ritmo di musica e vidi Louis che aveva appena visto la sua ragazza e la stava baciando con trasporto. Decisi di andarlo a salutare più avanti e di ballare un pó con gli altri.
La massa di corpi degli studenti della Mountain si muoveva a tempo con la musica, ondeggiando con le braccia al cielo. Io non riuscivo a concentrarmi sul ritmo e andavo da una parte all altra cercando di trovare quel ragazzo slanciato e con quei ricci dannatente sexy. Volevo dirgli che ero tornata, volevo raccontargli cioé che era successo, volevo dirgli che ero libera adesso, ma non riuscivo a trovarlo.
Vagai ancora un po per il grande salone quando lo vidi. Era su una poltrona, seduto con l'aria annoiata di chi vorrebbe essere da un altra parte.
L avevo trovato! E mi avvicinai a passo svelto, non vedevo l ora di riabbracciarlo o di perdermi nei suoi occhi o...
Solo quando mi trovai proprio di fronte a lui mi accorsi dell oca bionda che teneva sulle ginocchia, un oca molto familiare che rese tutto ancora più amaro, Lavanda.
"Ehi, ciao Christine, qual buon vento ti porta qui?" Mi sorrise melliflua stringendosi al corpo di Harry e iniziando a baciargli sensualmente il collo in un modo che io non sarei mai stata in grado di fare in pubblico.
Sentendo il mio nome Harry si irrigidì all istante e piantò i suoi occhi, che prima fissavano in vuoto, nei miei.
Quel verde era una tempesta di emozioni contrastanti che non riuscivo e non avevo voglia di leggere, tutto questo era troppo sbagliato, troppo ingiusto, cosa avevo mai fatto per meritarmi una cosa del genere.
"Pulcino." Sussurró Harry alzandosi in piedi facendo cadere con il sedere per terra Lavanda che a vedere la sua espressione aveva immaginato tutt'altro atteggiamento da parte 'della sua poltrona'. Ma io non lo lasciai finire e mi voltai per sparire tra la folla.
"Fermati cazzo!" Sentii ringhiare dalla sua voce profonda mentre prendendomi per un braccio mi trasconava verso il giardino sul retro della casa.
"Lasciami stare." Urlai cercando di divincolarmi, ma la sua stretta era molto forte sul mio braccio e ogni tentativo di liberarmi sarebbe stato vano così mi calmani almeno fino a quando non sentii sulla mia pelle l'aria fredda della montagna.
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Insegnami Ad Amare
Fanfic"Christine Bane" dissi tendendogli la mano. "Harry Syles" disse stringendola e con uno strattone mi avvicinó a lui. "Gemella? Per me rimarrai sempre Pulcino" mi sussurró all'orecchio per poi andarsene elegantemente tra la folla. "Tesoro sei fottuta"...