scusa.

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Eleonor mi guardava come se fossi un fantasma da quando avevo iniziato a cantare. A circa metà canzone dai suoi occhi iniziarono a sgorgare poccole lacrime ma a fine canzone sembrava un fiume in piena scosso dai sonori singhiozzi.

Rimase così per circa un minuto prima di alzare la testa e fare qualcosa.
E cosa aveva deciso di fare?
Iniziò a correre e si buttó tra le braccia di Harry che preso alla sprovvista giardò Louis alzando le mani come per dire: "io non c'entro niente".
Nonostante il suo sorriso sapevo che Lou osservava la scena molto attentamente cercando di scovare le presunte mosse false dell amico.
Io invece ero imbambola a guardare quella strana scena che mi si proponeva davanti.
Dopo un anno che non cantavo avevo ripreso e lei cosa faceva? Abbracciava Harry? Ma era matta?
"Grazie" pianse asciugandosi gli occhi e rivolgendosi sempre a Harry.
Ma grazie per cosa? Io ero qui eh!
"Lo sapevo che eri un bravo ragazzo" continuò.
Si ovviamente come se tutte le cose che le avevo detto su di lui erano andate in un secondo a farsi fottere.
"E in quanto a te!" Si girò furiosa giardandomi negli occhi.
Ora cosa avevo fatto! Non era mai contenta questa ragazza!
"Christine Sophie Bane" continuó.
"Pulcino hai due nomi?!" Chiese Harry divertito.
"Zitto tu!" Lo ammonì El fulminandolo.
"Bene sono passanto dal bravo ragazzo allo zerbino in trenta secondi, perfetto!" Alzò le mani dirigendosi verso l'amico.
"Sono stata un anno a cercare di farti cantare di nuovo!" Strillò tornando nella mia direzione.
"E tu niente, neanche un misero La mi volevi cantare"
"E poi che succede? Vado via, quanto? Due giorni? torno e trovo te che canti come un usignolo!" Urlò furiosa.
Aveva ragione, ero stata un egoista, ma non sono stata io a deciderlo, é successo.
"Tu canti Cazzo!" Urló gettandosi addosso a me abbracciandomi.
Ok, forse mi ero persa un passaggio, perchè mi stava abbracciando ora?!
Rimasi immobile guardando i ragazzi più sconcertati di me.
"Neanche mi abbracci stronza?" Chiese continuando a stringermi.
"Sai com'è fino a qualche secondo fa mi urlavi contro, ora mi abbracci, una persona si disorienta!" Affermai io abbracciandola.
" ti ho urlato contro perché te lo meritavi" mi liquidó andandosi ad appoggiare al suo ragazzo.

"Cos'e tutto questo casino?" Urlò Liam appena varcata la porta d'ingresso.
"C'é una festa e non avete chiamato il grande DJ Malik?" Chiese Zayn entrando dietro il primo.
"Dove c'è festa c'é cibo!" Urlò Niall tirando su le braccia come se avesse vinto la coppa del mondo.
"Abbiamo un usignolo qui!" Urlò Louis.
"Gemella canta!" Strillò ancora mentre io lo prendevo a cazzotti per farlo stare zitto.
"Tommo non la vogliamo sentire la tua ragazza!" Urlò Liam ridendo.
"Non offendere la mia ragazza!" Strillò lui di rimando.
"È Pulcino!" Strillò Harry ricevendo piu una mia gomitata sulle costole.
"Gemella canta?" Chiesero in coro tre teste che spuntarono attraverso la porta fissandomi.
Odiavo essere fissata.
"non ci avevi detto nulla!" si offese Niall.
"Ora sarai Usignolo!" Strillò Zayn.
"Non posso essere Chris e basta! Odio questo soprannomi" dissi accasciandomi sul pavimento.
"No" affermarono tutti in coro facendomi completamente sdraiare per terra.
"Io continuo a chiamarla Pulcino!" Alzò la mano Harry entusiasta.
Ovviamente lui non poteva fare come tutti gli altri. Egocentrico.
"Solo perchè sei egocentrico e vuoi richiamare l'attenzione su te stesso!" Diedi sfogo ai miei pensieri mettendomi seduta sul divano.
"Io non sono egocentrico!" Protestò lui.
"Si che lo sei! E hai le manie di gandezza!" Dissi ancora senza guardarlo.
"Ammetti che ti piace la mia grandezza" disse maliziosamente facendomi arrossire e infuriare allo stesso tempo.
Come si permetteva a tirare fuori un argomento del genere davanti a tutti gli altri, mi sentivo come un trofeo difficile da raggiumgere, come i ragazzi che ai video game mettono il livello difficile per sembrare più fighi, questo é quello che aveva fatto lui, e io ero il premio.
Stupida idiota.
"Io me ne vado!" Dissi prendendo la mia giacca e andandomene dalla porta.
"Chis!" Senti urlare da Eleonor così mi fermai.
"Cosa c'è" dissi brusca.
"C é qualcosa che devi dirmi?"chiese comunque calma.
"Te lo dirò quando saremo sole e da un altra parte, non qui!" Dissi voltandomi e iniziando a camminare con la valigia dietro.
"Chris!" Mi chiamó ancora El.
"Prendi la mia macchina" mi tirò le chiavi facendomi sorridere.

Mi infilai in macchina e tornai in stanza infuriata con Harry più che mai. Era solo uno stronzo, un ragazzino viziato che pensava di poter avere tutto ciò che voleva, ma io non ero la sua schiavette, io non ero ai suoi piedi come tutte le ragazze del college.

Iniziai a sistemare furiosamente la roba e mi buttai sul letto una volta finito.
Mi sentivo una stupida e avrei voluto spaccare tutto.
Sarei andata in palestra.
Stavo preparando la roba quando squillò il cellulare e io lo presi senza neanche vedere chi era.

"Pronto" feci distratta.
"Chirssy sono io" la voce di Samuel mi fece bloccare completamente. Sembrava così timido e un po mi dispiaceva essermene andata e non avergli fatto avere più notizie.
"Samuel" risposi un po freddamente.
"Senti io... volevo chiederti se ci potevamo vedere al bar del college tra un quarto d'ora" balbettò evidentemente nervoso.
"Ehm... va bene" risposi senza aggiungere altro.
"Allora a dopo"
" a dopo"

Attaccai e posai tutta la roba che avevo presa e mi cambiai mettendo un paio di Jeans e la felpa del Mountain.

All'orario prestabilito io ero di fronte al bar guardando Samuel che dava le spalle alla vetrata così mi fermai un po ad osservarlo.
Era ricurvo sul tavolo, come se qualcosa lo preoccupasse e indossava una felpa blu non troppo larga che metteva in risalto il suo fisico.
Chissà a cosa stava pensando.

Entrai nel caldo salone facendo suonare la campanella e facendo voltare qualche cliente compreso lui che mi sorrise nervosamente.

"Ciao Samuel" lo salutai sedendomi di fronte a lui.
"Chrissy" mi sorrise nervoso.
"Ho ordinato" disse ancora torturandosi le mani.
"Cioccolata calda con la panna" si spiegò meglio.
Si era ricordato che mi piaceva la cioccolata pensai sorridendo tra me e me.
" dovrebbero portare tutto tra poco" mi sorrise un po meno teso.
"Grazie" dissi
Dopo quella breve conversazione caló un silenzio imbarazzante carico di tenzione smorzata solo dall arrivo dell ordinazione.

"Senti Chris" attiró la mia attenzione mentre bevevo la mia squisita cioccolata.
"Dimmi" dissi tirandomi su dalla tazza.
"Oh aspetta" fece prendendo il tovagliolo e pulendomi il naso dai residui di panna.
Quel gesto cosí intimo mi fece irrigidire e lui se ne accorse e si ritrasse immediatamente iniziandosi a torturarsi le mani.
"Allora, volevo parlarti dell'altra sera" disse senza guardarmi.
" volevo dirti che mi dispiace non essere intervenuto, avrei dovuto dire a mia mamma di finirla, di non urlare contro di te ma sono rimasto in silenzio."
"Sai mia madre mette in soggezione anche me e molte volte so che dovrei ribellarmi ma rimango pietrificato e non riesco a parlare" mi confessó.
Non sapevo che dire, mi dispiaceva vederlo cosìa quello che aveva fatto, o per meglio dire non aveva fatto, mi aveva dato davvero fastidio e ora non sapevo cosa dire.
"Vorrei poterti dire che non fa niente" dissi guardando la cioccolata nella tazza.
"Ma non è così, ci sono rimasta davvero male per ció che é successo" dissi ancora.
"Io vorrei chiederti di riprovarci..." sussurró quasi impercettibilmente.
Riprovarci, non potevo farlo, mi dispiaceva per lui ma non ci riuscivo proprio, nonostante fosse un ragazzo davvero bello e gentile non ci riuscivo.
"Sam..."
"Io non lo so... " sussurrai cercando quasi di non farmi sentire.
"Potremmo restare amici per ora" disse d'un tratto.
"E tu avresti tempo per pensarci, prendine quuanto te ne serve" disse sorridendomi comprensivo.
"So di aver sbagliato e ti capirei se mi rifiutassi ma, beh, mi manchi" sussurró prendendomi la mano.
Tutto questo era estremamente sbagliato, avrei dovuto dirgli subito che non potevo ma come una stupida avevo detto non lo so e ora non sapevo come uscirne.
"Va bene" sussurrai guardando la sua mano che accarezzava delicatamente la mia.
Mi ero infilata in un bel casino...

Insegnami Ad AmareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora