Eleonor spalancò gli occhi e guardò fissa la porta sperando che i colpi diminuissero ma essi aumentarono d'intesità così tanto che lei si alzò e titubante andò ad aprire.
Harry entró come una furia nella stanza.
"Pulcino" strillava.
"Harry smettila" urlò Elonor per farlo calmare e stare zitto, visto che era abbastanza tardi. Intanto io mi ero messa a sedere. Lui mi guardava in un modo che non riuscivo a decifrare, sembrava volesse leggere la mia mente, ma in quel momento non avrebbe potuto leggerci niente, solo parole a caso e confuse.
"Chris lo mando via?" Chiese Eleonor guardando truce Harry da vicino alla porta pronta per riaprirla e cacciarlo.
"No, tranquilla, é tutto ok" sorrisi.
"Sicura?"
" certo" mi proteggeva sempre, non voleva soffrissi.
"Devo parlarti" disse Harry rivolgendosi a me, il suo sguardo sembrava disperato, cosa doveva dirmi?
"In privato" continuó.
"Quello che dici a lei puoi dirlo anche a me, capito?" Si infurió Ele.
"Senti..." iniziò Harry visibilmente nervoso.
"El tranquilla, può restare se deve dirmi qualcosa" sussurrai.
"Sicura tesoro?" Chiese guardandomi agitata.
"Certo tranquilla" dissi abbracciandola stretta.
"Allora ci vediamo domani" sussurrò.
"Si"
Chiuse la porta dietro di se e io mi riaddrizzai a sedere."Cosa c'é chiesi?" Ma feci appena in tempo a finire la frase che lui mi abbracciò stretto come se me ne stessi per andare da un momento all'altro, dove sarei potuta andare?!
"Pulcino" sussurró continuando a steingermi, sembrava non avesse la minima intenzione di lasciarmi.
"Harry cosa c'é?" Chiesi dolcemente.
Rimanere calma mi costava una farica non indifferente, avrei voluto spaccargli la faccia e ogni singolo osso che aveva in corpo, ma questo lui non lo avrebbe mai saputo, perche io non mi sarei mostrata debole e vulnerabile un altra volta, questa volta avrei reagito e l'indifferenza era l'arma migliore.
"Mi dispiace" disse guardandosi le mani.
"Per cosa?"
Sapevo per cosa mi chiedeva scusa e avrebbe dovuto strisciare come un verme per farsi perdonare ma ovviamente dovevo fingere indifferenza, perciò qualsiasi cosa avesse fatto con quella ragazza a. Me. Non. Importava.
"Mi sono comportato in mod stupido, tutte quelle ragazze" disse tristemente, continuava a tormentarsi le mani.
"Harry siamo amici, non mi importa con quante ragazze vai" mentii.
"Pulcino..." sussurró senza neanche guardarmi.
"dimmi Harry..."
"Davvero non ti importa?" Chiese dubbioso.
Rimasi per un attima in silenzio, cosa rispondere, la veritá o una bugia...
Dovevo mentirgli, non saremmo andati da nessuna parte altrimenti, io non sarei andata da nessuna parte.
"Si" sussurrai per niente sicura della mia risposta.
"Posso restare? Non mi va di tornare alla festa" sussurró.
"Va bene, puoi usare il mio letto io vado in quello di El" dissi alzandomi.
"Vuoi stare lontana da me?" nei suoi occhi c'era una profonda tristezza, odiavo vederlo così.
"Cosa avevi in mente Harry, i letti sono piccoli"
"Tu sei piccola, in due entriamo benissimo" disse triste.
"Va bene allora." Feci rasagnata, non volevo guardare quella tristezza, mi faceva male. Il suo sorriso si allargó immediatamente mentre si infilava velocemente nel letto accanto a me, non prima peró di essersi spogliato completamente ed essere rimasto solo in boxer. Cercai di distogliere lo sguardo, non volevo guardare quel ben di dio di perfezione ma nonostante tutto arrossii violentemente.
Mi spostai completamente verso il lato del muro per non stargli troppo vicino ma il calore del suo corpo era gia percettibile e il letto era talmente piccolo che non potevamo fare a meno di sfiorarci.
"Ti faccio paura?" Chiese scherzando.
"No" sussurrai.
"Bene"
Mi avvilse tra le braccia e mi strinse al suo petto. Lo odiavo, odiavo essere così debole, odiavo l'effetto che faceva su di me, odiavo essermi imbattuta nei suoi occhi appena arrivata, odiavo le sue mani morbide, odiavo il suo sorriso e le fossette sulle sue guance, odiavo i suoi ricci che ti invitavano a scompigliarli con le dita, odiavo la sua voce cosí disarmante, odiavo ogni singola parte di lui, eppure non c'era altro posto in cui volessi stare in quel momento.
Sospirai ma mi lasciai avvolgere dal suo corpo caldo.
"Pulcino?" Sussurró.
"Mmm" migugnai io, non avevo la forza,ne fisica, ne mentale per rispondere.
"Mi sta bene che stai con Samuel, basta che lui non ti faccia del male, se dovesse farti soffrire lo ucciderei." Sussurró triste stringendomi ancora di più a lui.
Gli stava bene... perché era tutto cosí complicato? Perché volevo che in realtà non gli andasse bene e che entrato nella mia stanza avesse fatto il macello per questo? Ora peró la mia decisione risultava più semplice , Samuel...
Non gli risposi ma mi strinsi a lui, non volevo più pensare."Pulcino svegliati! Svegliati!" Sembrava che un bambino di tre anni fosse entrato nella mia stanza e si fosse messo a saltare sul letto.
"Mmm" mugugnai girandomi dall'altra pare. Volevo dormire, ero stanca.
"Oddio che dormigliona che sei!! Alzatii!" Urló il bambino di tre anni di nome Harry Styles scoprendomi completamente. Avrei potuto uccidere per questo ma per qualche strana ragione la situazione mi risultava divertente e mi misi a ridere.
"Ecco, prima dormi, poi ridi, io non ti capisco!" Strillò ma comunque divertito.
"Harry é presto lasciami dormire!" Sbiascicai assonata ridendo, nonostante non sapessi che ore erano.
"Ma sta nevicando! Pulcino devi svegliarti, devi guardare la neve!"
A quella parola, neve, il mio cervello si attivó istintivamente. Adoravo la neve, vederla scendere leggera dal cielo, vederla posare sugli alberi facendoli diventare completamente bianchi. Mi alzai di scatto e senza guardare in faccia nessuno appiccicai il naso alla finestra.
Harry rise forte per poi appiccicarsi accanto a me.
"Vieni con me" disse subito dopo prendendomi per il polso e trascinandomi correndo giù verso l'uscita del convitto.
"Harry ma sono in pigiama,fermati, fammi andare a cambiare" urlai cercando di fermarlo ma invano.
"Stiamo andando alla caverna, li ti presterò qualcosa io" disse continuando a trascinarmi.
"Ma Harry!" Urlai piantando i piedi per terra.
"Oddio Pulcino sei proprio difficile tu!" Strilló prendendomi come un sacco di patate e continuando a camminare a passo svelto per il parcheggio. Ogni mia protesta fu deliberatente ignorata e mi posó sul sedile del passeggero della sua auto.
"Non ho cinque anni, posso camminare da sola" protestai con le braccia al petto.
"Non ti decidevi e noi andavamo di corsa così ho dovuto farlo, e ad essere completamente sincero non mi é neanche dispiaciuto" disse maliziosamente facendomi avvampare.
"Si può sapere cosa dobbiamo fare di così importante da farmi uscire in pigiama e ciabatte?" Chiesi irritata cambiando argomento.
"É una sorpresa" sorrise.
"Odio le sorprese" non era vero, mi piacevano ma ero anche troppo curiosa perció se dovevi farmi una sorpresa dovevi assicurarti che io non sospettassi minimamente nulla.
"Mi dispiace per te" rise.Ci fermammo davanti alla casa ma non feci in tempo a mettere un piede per terra che già mi stava di nuovo trascinando.
Passammo davanti alla cucina dove i ragazzi e Eleonor stavano facendo colazione e gli urlai buongiorno perché Harry non aveva la ben che minima intenzione di lasciarmi ma nonostante questo li sentii ridere di gusto. Salimmo le scale per andare alle camere ma non si fermó, salí altre scale delle quali ignoravo l'esistenza e si fermó in cima dove c'era una porta chiusa a chiave.
"E ora?" Chiesi irritata e senza fiato
"Ora" inizió voltandosi verso di me.
"Se Miss ImpazienteIoOdioLeSorprese aspettasse un secondo tutto avrebbe più senso" disse ridendo per poi voltarsi di nuovo perso la porta armeggiando con un mazzo di chiavi decisamente arrugginito.
Irritata incrociai le braccia al petto imbronciata.
"Adoro quando fai cosí il broncio" disse voltandosi un istante verso di me e piazzandosi a pochi millimetri dal mio viso.
"Miss ImpazienteIoOdioLeSorprese ha deciso che ti odierá per sempre" dissi spostandomi più indietro.
"Sei adorabile" disse continuando a provare ogni chiave. Ero davvero impaziente.
"Finalmente!" Esclamò dopo un paio di minuti.La porta si spalancó lasciandoci entrambi senza parole...
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Insegnami Ad Amare
Fanfiction"Christine Bane" dissi tendendogli la mano. "Harry Syles" disse stringendola e con uno strattone mi avvicinó a lui. "Gemella? Per me rimarrai sempre Pulcino" mi sussurró all'orecchio per poi andarsene elegantemente tra la folla. "Tesoro sei fottuta"...