Capitolo 14

44.2K 1.4K 312
                                    



Pov Alessandra

Come pattuito, il giorno dopo mi presentai in dipartimento per la tesi e visto che Ferraro ancora doveva fare la sua comparsa, mi accomodai nella sala di aspetto, attendendo il suo arrivo.

Ero stranamente tranquilla; dopo essermi tolta il peso dell'esame, quel luogo non era più una fonte di ansia e disperazione.

Sospirai rilassata e mi diedi un'occhiata intorno.

Era un dipartimento particolarmente frequentato; quello di scienze penalistiche comprendeva sia diritto penale, che procedura penale, nonché tutti i vari complementari, il che stava a significare che c'era un costante e frenetico via vai di gente.

Scorsi in lontananza Giorgia, una mia compagna di corso che avrebbe dovuto sostenere anche lei l'esame di penale e mi alzai e mi avviai verso di lei per salutarla.

- Ciao Giò! – esordii io, sorridendole cordiale.

Lei si voltò verso di me sorpresa e ricambiò il sorriso.

- Ciao Ale! Ho saputo dell'esame, complimenti! –

Il mio sorriso divenne ancora più ampio e la ringraziai.

- Con chi devi fare ricevimento? – chiesi io curiosa, vedendola con il Fiore (il testo di penale) in mano.

- Ferraro! – rispose secca lei, con una smorfia che andava dal terrorizzato al sognante.

Le lanciai un'occhiata comprensiva, perché al di là di tutto, Marco era veramente esigente e a tratti anche molto stronzo ed io ne ero la prova vivente.

- In bocca al lupo! – le augurai io comprensiva.

- Crepi! Anche se l'idea di trascorrere del tempo da soli nel suo studio, non mi dispiace affatto! – insinuò lei maliziosa, lanciandomi un'occhiata d'intesa con cui cercava da parte mia appoggio.

Peccato che io avrei voluto solo darle un calcio nello stinco.

Mi morsi il labbro con forza, onde evitare di lasciar trapelare il moto di fastidio che mi aveva invaso nel sentire le sue allusioni e lei, notando di non essere stata appoggiata, mi rifilò un'occhiata scettica.

- Oh, andiamo! Tu non te lo faresti selvaggiamente? E poi il fatto che è così stronzo lo rende ancora più sexy! – rincarò la dose Giorgia, accennando una risatina da oca.

Scoppiai a ridere istericamente, non tanto per le sue parole, quanto per le immagini che la mia mente stava sfornando sulle possibili torture che avrei potuto utilizzare contro di lei e mentre cercavo di contenermi, serrando le mani a pugno e mordendomi la lingua, la mia faccia si contrasse in una smorfia alquanto inquietante.

- Ale, ma che cosa hai? Hai una faccia strana! – chiese lei sospettosa, squadrandomi da capo a piedi.

Mi irrigidii di colpo e sbiancai leggermente, mentre la paura che lei potesse accorgersi di quello che provavo per Ferraro iniziò a farsi spaventosamente spazio in me ed a quel punto, proprio per allontanare i sospetti, optai per l'unica soluzione in quel momento possibile: fingere.

- No sai...- esordii io a disagio, spostandomi un ciuffo dietro l'orecchio -...è che ho iniziato a fantasticare su di lui e credimi, i pensieri che ho fatto sarebbero ai limiti della censura...- proseguii io, facendola scoppiare fragorosamente a ridere.

Ma io entrai fin troppo nella parte e decisi di continuare.

- Perché cavolo, sì, io mi farei fare di tutto da lui! Mi farei mettere in qualsiasi posizione e...- continuai assumendo una voce sensuale, fin troppo teatrale a dir la verità e chiusi gli occhi per assumere maggiore credibilità.

Deontologicamente scorretto [#Wattys 2017]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora