Pov Marco
E a quel punto, non ci vidi più.
Sentii la rabbia montarmi dentro.
Una forza oscura ed irrazionale prese possesso di me ed azzerò tutte le mie facoltà mentali e cognitive; non sentivo più niente, sentivo solo l'adrenalina scorrermi nelle vene ed un impellente bisogno di pestare a sangue quel figlio di puttana, un'adrenalina che faceva vibrare il mio corpo, dandogli una vita propria, un'adrenalina che mi fece avanzare minaccioso verso di lui e che mi fece serrare la mani a pugno, per cercare di contenere l'ira che mi stava scuotendo dall'interno.
- CHE CAZZO CI FAI QUI? – sbraitai io contro di lui, mentre mancavano ormai poche falcate per raggiungerlo.
Claudio non mi rispose.
Mi fissava con lo sguardo vuoto di emozioni e carico di vergogna e se ne stava là, impassibile, nonostante fossero evidenti le mie intenzioni; probabilmente per cercare di puntare a qualche mia forma di clemenza.
Ma io non avevo clemenza per lui; le mie mani premevano dalla voglia di spaccargli la faccia, premevano a causa di un bisogno irrazionale quasi doloroso.
Lo avevo quasi raggiunto; ero a pochi metri da lui e già bramavo il piacere nel soddisfare la mia voglia impellente, quando una presa ferrea sul mio braccio mi bloccò la corsa, costringendomi a voltarmi.
- Marco sei impazzito?!- gridò Luca sconvolto, capendo il mio intento.
Cercai di scrollarmi dalla sua morsa, ma lui non me lo permise, anzi, mi scosse ancora di più, come a cercare di farmi tornare in me.
- Levami.subito.quelle.mani.di.dosso! – sibilai io gelido, guardando il mio amico con gli occhi iniettati di sangue.
- Scordatelo! – ribatté lui altrettanto serio – Vuoi forse rovinarti la carriera?! – mi rimproverò lui allarmato.
Non me ne fregava niente in quel momento; la mia mente era totalmente accecata dal bisogno di vendetta ed io e Luca ci fissammo per un momento che sembro interminabile, lui preoccupato, io furioso e con il respiro accelerato.
Feci per voltarmi e portare a termine quello che mi ero preposto di fare, quando delle grida attirarono la nostra attenzione, facendoci girare di scatto.
- SEI UN PEZZO DI MERDA! –
Sbarrai gli occhi sconvolto nell'assistere a quella scena.
Flaminia correva come una furia verso Claudio ed una volta raggiunto, iniziò a tempestarlo di calci e pugni su ogni parte del suo corpo, mentre sbraitava contro di lui tutti gli insulti possibili ed immaginabili.
- LE HAI MESSO LE MANI ADDOSSO! FAI SCHIFO! – continuò ad aggredirlo lei, mentre Claudio se ne stava inerme a subire.
- Oh cazzo! – imprecò Luca e dopo esserci scambiati un'occhiata allarmata, iniziammo a correre in direzione di Flaminia.
Lei sembrò fregarsene bellamente del fatto che il suo avversario fosse il doppio di lei e che se avesse voluto, avrebbe potuto spezzarla con un solo schiaffo; continuava a tirargli calci e pugni con rabbia, cercando di fargli quanto più male possibile.
Claudio non reagì; incassava ogni colpo come se fosse la punizione che meritava, cercava di espiare in questo modo le sue colpe, mentre guardava l'amica di Alessandra con rammarico e mortificazione.
Luca afferrò Flaminia per i fianchi e l'allontanò da Claudio, nonostante le proteste di lei che, intanto, continuava a scalciare e tirare pugni a vuoto, gridando e sbraitando come un'ossessa.
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Deontologicamente scorretto [#Wattys 2017]
ChickLit** VINCITORE WATTYS 2017, categoria LETTURE MOZZAFIATO** QUEST'OPERA (e tutte le mie opere) È COPERTA DAL COPYRIGHT. QUALUNQUE VIOLAZIONE È PERSEGUIBILE DALLA LEGGE E COMPORTA RESPONSABILITÀ CIVILE E PENALE A CARICO DEI TRASGRESSORI. Mi chiamo Aless...