Capitolo 36

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                                                   Capitolo 36

Pov Marco

Ansimai, a corto di fiato, mentre le mie mani stringevano i seni di Laura che, nuda ed accaldata, si muoveva freneticamente sul mio corpo, strofinando vigorosamente il centro del suo piacere sulla mia carne.

Osservai la bella donna che priva di ogni velo ed inibizione si lasciava andare ai piaceri carnali, mentre, ingordo, assecondavo i suoi movimenti con spinte decise. Le mie dita tracciarono una scia sulla pelle sudata della sua schiena e quando il caldo si fece insopportabile ed anche il piacere, venimmo entrambi, liberandoci di quel fuoco che divampava dentro, tra i gemiti e le grida acute che rimbombavano nella stanza.

Restammo incastrati per tutto il tempo che risultò necessario affinché i nostri corpi si liberassero del tutto dei residui dell'orgasmo, mentre i battiti dei nostri cuori ed i nostri respiri tornavano ad assumere un ritmo regolare.

I miei occhi soddisfatti cercarono i suoi color caramello ed il marrone caldo e rilassato delle iridi di Laura s'incastrò nel mio, mentre un sonoro respiro usciva dalle sue labbra.

- Oh dio...- ansimò, stendendosi accanto a me.

Ghignai compiaciuto, ruotando il busto il verso di lei, puntellando il gomito sul materasso per sorreggermi il capo. Rimasi in silenzio a fissare il suo corpo tremante riprendersi, con la gabbia toracica che si sgonfiava e gonfiava ampiamente, ritrovando lentamente la misura ordinaria.

Sorrisi e con il dorso della mano, accarezzai il suo viso accaldato, più colorito rispetto al solito.

- Ti vedo particolarmente sfinita... – insinuai, gongolando.

Laura rise di gusto e con il respiro affannato, si sistemò sul fianco e mi guardò con malizia.

- Sei tu che ultimamente sei instancabile! – ribatté la donna, alludendo ai ritmi tenuti nell'ultima settimana.

Un ghigno sfacciato si aprì sul volto e con fare provocante, agguantai il suo fianco con la mano e l'attirai verso di me.

I nostri petti nudi si scontrarono e la morbidezza dei seni di Laura a contatto con la mia pelle, risvegliò quell'incessante appetito che, insaziabile, continuava ad alimentare il mio corpo negli ultimi giorni.

- Sono sempre stato piuttosto affamato! – chiarii sfrontato, leccandomi le labbra sensualmente.

Laura inarcò le sopracciglia dubbiosa ed accarezzò il mio petto tonico con le dita.

- Lo so...- sussurrò con voce roca - ...mi chiedo solo se non ci sia dell'altro dietro a tutta questa passione...- tentò allusiva, guardandomi intensamente.

I suoi occhi da cerbiatta mi scrutarono senza pietà, alla ricerca disperata di un'ombra subdola che oscurasse quella quiete ritrovata faticosamente.

Laura, forse anche guidata da insicurezze tendenti all'autolesionismo, mi perlustrò a lungo con sospetto e timore, cercando forse conferma a quelle congetture sinistre che la sua mente stava sfornando.

Sospirai rumorosamente e scossi lievemente il capo, mentre le mie iridi azzurre la guardavano con comprensione.

Sapevo perfettamente cosa stesse insinuando; nonostante la pace che aleggiava su di noi, Laura continuava a temere Alessandra e fino a poco tempo prima, forse le avrei dato ragione. Ma non quella volta.

Ero deciso a lasciarmi alle spalle la ventenne una volta per tutte.

Era deleteria, insana; quella ragazzina era capace di farmi perdere i lumi della ragione e con essa, anche me stesso. Per di più io avevo sempre saputo che mi avrebbe portato guai.

Deontologicamente scorretto [#Wattys 2017]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora