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Era mattina, ero nel bel mezzo di uno dei mie strampalati sogni, ad un tratto salto in aria quando delle mani mi toccano le guance.
Apro gli occhi.

<Scusa, non volevo svegliarti.>Dice... Harry. HARRY?

<Che cosa ci fai qui?>Dico. La voce assonnata, ma si sente che sono turbata.

<Tua mamma mi ha detto di salire e svegliarti. Ma non ne ho avuto il coraggio, eri così bella..>Dice.

<Che diavolo? Non farlo mai più, non puoi guardare le persone dormire e pensare che non sia successo niente, mi dà fastidio.>Alzo leggermente la voce.

<Che c'è che non va in te? Perché mi tratti cosí?>Dice. Lo guardo torva.

<Che c'è che non va in me? Mi hai addormentato mettendomi delle pillole nel bicchiere, mi volevi scopare perché te lo avevano detto i tuoi amici, ed infine, Ti sei fatto fare un pompino da me solo per sbloccarti il tuo amico lì sotto.>Dico.

<Si chiama mini Harry.>Dice. Rido leggermente.

<Sono seria Harry. Avvolte mi chiedo, perché io? Non potevi scegliere un'altra ragazza da far soffrire e umiliare?>Dico.

<Haz, ho sbagliato e lo so, ma sono pentito.>Dice.

<Come no..>sbuffo.

<Dimmi che provi nei miei confronti, dillo Haz.>Dice. Mi prende le mani, io le levo.

<Vuoi davvero sapere quello che penso?>Dico.

<Si.>Deglutisce.

<Bhe, odio il modo in cui mi parli. Odio quando mi fissi. Odio i tuoi stupidi stivali e anfibi, e il modo in cui mi leggi nella mente. Odio quando con un solo sguardo mi rassereni, ma con un solo gesto distruggi tutta la mia fiducia nei tuoi confronti. Ti odio così tanto che mi fai star male. Odio quando hai ragione, odio quando mi menti. Odio quando mi fai ridere, ma ancora di più quando mi fai piangere. Odio quando non mi sei intorno. Odio la tua assenza. Odio non dormire nel tuo stesso letto ogni fottuta notte. Odio starti lontano. Ma più di tutto odio il fatto che non ti odio. Nemmeno quasi, nemmeno un pochino, nemmeno niente, perché a mio malgrado ti amo con tutta me stessa.>Dico. Abbasso la testa. Mi guarda per svariati secondi senza dire niente. Apre la bocca ma la richiude subito dopo.

<Anche io ti amo Haz, ti chiedo solo un'altra possibilità per dimostrarti quello che provo.>Dice.

<Mi hai trattato male, Harry. Mi hai usato.>Dico. La voce si abbassa sempre di più.

<No, non è vero.>Dice.

<È inutile che neghi Harry. Con me ti sei comportato come i negozianti che mettono il cartello " torno subito" e poi stanno via per ore. Un modo educato per dirmi che non potevo entrare e che non dovevo andar via.>Dico.

<Haz io..>Dice.

<No Harry fammi finire.>Dico.
<se un giorno ti chiederanno di me, so per certo che non penserai al mio volto, alle promesse, ai tuoi sbalzi di umore o ai nostri baci, penserai che ne sarebbe falsa la pena.>Dico. Inizio a piangere. Si avvicina a me e mi abbraccia. Mi stringe forte a lui e io glielo lascio fare. Mi dà un bacio in fronte.

<Lo so, è difficile, per entrambi.>dice. Mi accarezza la guancia e mi dà un bacio a stampo.

<Possiamo iniziare con le lezioni?>Dico staccandomi da lui. Lui acconsente e iniziamo a studiare. Dopo avermi fatto diverse domande su quello che aveva spiegato il giorno prima, mi guarda e scuote la testa per la centesima volta. Una risposta corretta non l'ho detta.

Casuality ||Harry Styles||#Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora