Ormai è da una settimana che non vedo Haz. Una settimana che non sto bene. Una settimana che vomito e che mi pento delle mie scelte. Ormai è da una settimana che piango,nonostante io non lo abbia mai fatto. La sera prima della mia partenza sono andato a casa di Haz e ci sono rimasto per un'ora. Era bella. Bellissima. Era un angelo e io volevo essere la sua aureola per averla sempre accanto a me.
Il primo giorno senza lei,ero un completo straccio. Sono andato in un bar e ho bevuto fino a vomitare. Non avevo mai bevuto così tanto. Ero esasperato. Volevo cancellare il dolore che stavo provando in quel momento. Non volevo che finisse tra me e lei. Non volevo. Volevo vederla, vederla vestita di niente e scrivergli addosso che è mia per sempre. Perché lo sarà. Quel giorno mi sono chiesto più volte se lei era felice senza di me. Ma la risposta non voleva arrivare.Il secondo giorno senza lei, è stato pure esso uno schifo. Ho vomitato tutta la giornata e sono stato chiuso in camera mia, evitando le domande di mia madre e di Gemma. Volevo averla tra le mie braccia, stringerla a me e ripetergli in eternità quanto fosse importante per me, ma lei non c'era. Volevo vederla sorridere per una mia battutaccia, o vederla arrossire per un mio sguardo. Volevo vederla e basta. E quest'assenza mi stava uccidendo. Quel giorno mi sono chiesto più volte se lei era felice senza di me. Ma la risposta non voleva arrivare. Il terzo giorno senza lei, ho deciso di guardare sul mio telefono le foto mie e di Haz. Mi piaceva ricordare tutti i bei momenti passati insieme, ma ora che non c'è più, mi sembra che i ricordi che ho di lei siano troppo pochi. È difficile capire la mia situazione. Molti potrebbero dire: ritorna da lei e la fai finita. No. Non posso. Mia mamma è malata e sta per morire. Non posso lasciarla sola. So che se Haz lo avrebbe saputo adesso sarebbe qui con me. Ma non volevo che si sentisse obbligata o che provasse pena per me. È così ho dovuto fare una scelta: e ormai dobbiamo abituarci all'idea che al più importante bivio della nostra vita, non c'è segnaletica.Quel giorno mi sono chiesto più volte se lei era felice senza di me. Ma la risposta non voleva arrivare. Il quarto giorno senza lei, è stato diverso. Sono uscito di casa e mentre camminavo per le vie di Holmes Chapel per andare in farmacia, in ogni persona rivedevo lei. So che sembra bizzarro, ma io la rivedevo. Mi sembrava di avere le allucinazioni, poi ho capito: Non voglio dimenticarla. Ma so che devo.Quando ti manca qualcuno puoi anche cercare di tenerti occupato tanto da non avere tempo per pensarci. Ma poi basta che ti fermi un attimo e lo sentì subito il vuoto. Perché gli impegni possono anche riempirti la testa, ma solo le persone possono riempirti il cuore.Quel giorno mi sono chiesto più volte se lei era felice senza di me. Ma la risposta non voleva arrivare. Il quinto giorno senza lei, è stato il più lungo. Sono stato in ospedale per dei controlli di mia mamma e abbiamo scoperto che sta guarendo. La gioia che provavo per lei era ben compensata dalla tristezza che provavo per non avere Haz vicino a me. La volevo. Dio se la volevo. Quel giorno la volevo chiamare, dirgli tutto, di mia mamma, dell'ospedale, delle medicine e della malattia, ma non ho avuto il coraggio. Più volte il dito scorreva nello schermo del mio telefono, ma all'ultimo bloccavo la chiamata. Quel giorno mi sono chiesto più volte se lei era felice senza di me. Ma la risposta non voleva arrivare. Il sesto giorno senza lei, mi sono svegliato con un grande mal di testa e sono rimasto a letto. Mia madre quel giorno mi ha chiesto se c'era qualcosa che non andava, e io ho risposto che filava tutto per il meglio. Che gran bugiardo che sono. Quel giorno ho sentito la sua mancanza fin dentro le ossa. Quel giorno ho pensato di prendere il primo volo per Londra e tornare da lei. Quel giorno avevo comprato il biglietto per Londra per tornare da lei, ma quello stesso giorno, mia mamma ha avuto uno svenimento ed è stata portata con urgenza in ospedale. Non è stato niente di grave. Solo mancanza di riposo. E so che era colpa mia. È stata così preoccupata per me, che non ha dormito niente. Quel giorno non piansi. Neanche una lacrima. Ma mi allagai dentro.Quel giorno mi sono chiesto più volte se lei era felice senza di me. Ma la risposta non voleva arrivare. Il settimo giorno senza lei, ho pianto. Un pianto vero. Uno di quelli che fai quando muore qualcuno. Perché quel giorno io, dovevo abbandonare definitivamente lei. La ragazza che mi aveva cambiato e poi lasciato. La ragazza che mi aveva fatto provare nuove e bellissime sensazioni. La ragazza che amo. Infatti quel giorno non mi sono più chiesto se lei fosse felice li, ho deciso di chiedermi se io fossi felice qui. E La risposta la sappiamo tutti. Così ho continuato a piangere per tutta la giornata, sentendomi uno schifo, sentendomi un fallito, non sentendomi amato.
E oggi, l'ottavo giorno senza lei, sono in camera mia, a leggere una vecchia rivista che parla di me ed Haz. Ad un tratto sento mia madre chiamarmi dal piano di sotto.
<Harry, hai visite.>Di mio malgrado chiudo il giornale e mi preparo a scendere.
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*Legge* *Sviene* 🚨 *La ricoverano* *Si sente meglio* *Legge di nuovo* *Sviene ancora* ❌😵🤕
Piango lacrime piene di Niall che mangia la pizza. Ok no.
Anyway, la storia sta per finire, mancano all'incirca due/Tre capitoli. Non ricordo, sorry. 😁
Comunque se vi è piaciuto questo capitolo, fatemelo sapere, perché la vostra opinione conta tanto per me.
E se vi va passate anche a leggere Page, una delle mie storie. Grazie.
Ely Xx.
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Casuality ||Harry Styles||#Wattys2016
FanfictionLei, Hasel Grace, timida e dolce ragazza. Lui, Harry styles, brusco e senza cuore. Si può dire che lei era una ragazza difficile con una vita facile, lui un ragazzo "Facile" con una vita difficile. Alla fine non ne sono usciti bene, ma certi inizi v...