Chapter 8

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Avevo l'aereo alle 17:30, perché mio padre aveva già prenotato il jet per un viaggio di lavoro.
Chiesi a Paulo di accompagnarmi all'aeroporto e lui accettò.

«Mi prometti che domani sera sarai di nuovo qui?» Mi chiese.

«Si, te lo prometto.»

«Okay, va già meglio.» Rispose sospirando.

Sentivo che gli auto parlanti dicevano che il mio aereo sarebbe partito a minuti.

«Devo andare.» Dissi.

«Ok, ci sentiamo stasera.»

«Ehi, torno domani, te l'ho promesso.» Lo baciai.

«Lo so, lo so. È solo che...»

«È solo che??»

«Nulla, fai buon viaggio e stai attenta.» Mi disse.

«Okay papà.» Risi.

Lo baciai di nuovo e mi allontanai.

[...]

Arrivai a casa alla sera tardi e mia mamma mi stava aspettando seduta in cucina.
Aveva un'aria piuttosto seria e preoccupata.

«Bentornata tesoro.»

«Ciao mamma.»

Poggiai le valigie e la abbracciai.

«Siediti.» Mi disse seria.

Io feci quello che aveva detto.

«Ti devo parlare.» Proseguì.

«Di cosa? Mi fai preoccupare così.»

«So che tu adesso vorrai rimanere a Torino e io sono d'accordo, ma c'è un problema.»

«Infatti anche io volevo parlartene! Volevo chiederti se potevi venire con me a Torino, magari papà potrebbe prenderti un appartamento in affitto e....»

«No, non è questo il problema.»

«Allora qual è?»

Rimase in silenzio, guardando per terra.

«Mamma parlami!»

«Ho un tumore.»

Spalancai occhi e bocca.
Iniziai a piangere.

«Come hai un tumore?»

«Si, ho un tumore al seno. Lo sospettavo da un po', ma ora ne ho la certezza. Ho fatto gli esami una settimana fa e mi sono arrivati ieri i risultati.»

«Come farai adesso?»

«Mi sono licenziata, perché non riesco più a lavorare, sto male.»

«Lavorerò io per te, tranquilla. I dottori che ti hanno detto?»

«Che devo curarmi e operarmi, ma servono soldi, molti soldi. Dovrei andare in un'altra città, perché qui a Laguna Larga non ci sono ospedali che fanno questi trattamenti. Non ho soldi, quindi morirò.»

«Ti prego mamma non dire così, per favore! Fammi parlare con papà, ti aiuterà lui.»

«Ascoltami bene, tu vai con tuo padre a vivere, ok? Io me la caverò, non voglio assolutamente che tu lavori per me e fatichi per entrambe. Vai là da lui.»

«Non posso lasciarti qui da sola mamma! Perché non vuoi farti aiutare? Sono felice in questo periodo sai, ho conosciuto un ragazzo meraviglioso e vorrei tanto che lo conoscessi anche tu, perché credo di aver trovato l'uomo della mia vita a quella festa, proprio come mi avevi detto tu, prima che partissi. Vieni con me a Torino, ti prego.»

21 grammi di felicità (#Wattys2017) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora