Chapter 17

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Aspettai e aspettai, poi, finalmente, si liberò un posto e andai a chiedere informazioni.

«Salve, vorrei prendere un biglietto per un volo, se è possibile.» Chiesi.

«Adesso? Non lo so, di solito si prenotano i biglietti.»

«Non ho potuto e ne ho urgenza adesso.»

«Vedo cosa posso fare. Dove deve andare?»

«Torino.»

«Aspetti, chiedo e torno.»

Si alzò e andò non so dove; probabilmente a chiedere a qualche suo superiore se era possibile la vendita libera di biglietti aerei per partire subito.
Aspettai per altri 10 minuti buoni e poi tornò.

«Mi dicono che non è possibile, mi dispiace. Deve provare a prenotare un biglietto online e poi tornare qui.» Mi disse.

«Io...io...devo tornare dal mio fidanzato, non posso comprare un biglietto online adesso! Non saprei come pagarlo!»

«Signorina, non sono certo problemi che mi riguardano.»

«Certo che no! Infatti sono problemi miei! Vada al diavolo.» Tirai un pugno al bancone e mi feci anche male.

Tornai a sedermi in una di quelle sedie scomode dell'aeroporto e piansi.
Come avrei fatto adesso? Sarei rimasta qua per sempre probabilmente; a casa non ci sarei di certo tornata.
Mi ricordai che avevo preso il cellulare da casa e che potevo chiamare Paulo, così lo chiamai subito.

Squillava.

«Pronto.» Rispose con la sua solita voce calda.

«Amore, aiutami.» Piangevo a dirotto.

«Ehi che succede?»

«Sono bloccata in aeroporto, non posso venire a Torino se non prenoto il biglietto.»

«Ho già capito tutto, vengo a prenderti.»

«In che senso vieni a prendermi?»

«Nel senso che prendo il jet e vengo da te.»

«Amore ma ci vogliono 6 ore per venire qui.»

«Tu aspettami, sto arrivando. Ti fidi di me vero?» Mi chiese.

«Certo che sì.» Risposi.

«E mi aspetteresti anche per tutta la vita, proprio come farei io per te vero?»

«Certo che sì.»

«Allora aspettami, 6 ore non sono niente. Non vedo l'ora di riabbracciarti.»

«Anche io.»

[...]

Ero ancora sulla sedia di quel maledetto aeroporto e stavo per addormentarmi.
Guardai il cellulare: erano le 22:35.
Appoggiai la testa allo schienale e guardavo il soffitto.
Pensavo a tutto quello che avevo passato con lui e a tutto quello che ancora dovremmo passare.
Giuro su me stessa che a costo di chiudere i rapporti con i miei genitori, lasciare la scuola, il lavoro, io rimarrò con lui e nessuno si metterà di mezzo un'altra volta.
Ad un certo punto mi sentii chiamare e riconobbi subito la voce.
Mi alzai e corsi verso di lui. Lo abbracciai forte; piansi.

«Amore mi sei troppo mancato.» Dissi con ormai un filo di voce a causa del pianto.

«Anche tu, ma ora sono qui.»

«Si, lo so.»

«Vieni, torniamo a casa.» Mi disse prendendomi sotto braccio.

Salimmo sul jet e partimmo subito.
Ero stanchissima, avevo le palpebre che mi si chiudevano da sole.
Appoggiai la testa sulla spalla di Paulo e chiusi gli occhi, dopodiché mi addormentai.

Spazio autrice
Scusate tanto se il capitolo è corto, forse ne posterò una seconda parte stasera!
Comuuunqueee il 6 dovevo andare a vedere la partita Juve-Verona, ma forse non potrò andare (farò come Leah probabilmente😂).
Vabbè vi lascio con questo capitolo e con la foto di Paulino di un paio di anni fa (come era sexyyyy mlmlmlmlml)!!
Alla prossima.

Ps.Grazie a tutte per seguire la mia storia! Continuate così💪🏼💪🏼

21 grammi di felicità (#Wattys2017) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora