«Scherzi?» Gli chiesi incredula.
«No, purtroppo.» Rispose guardando a terra.
Non potevo crederci. Mia madre non mi aveva mai detto nulla in tutti questi anni? Allora mio padre aveva sempre avuto ragione che avevo sentito i fatti solo da una parte, che, oltretutto, erano anche falsati!
«Continua papà! Ti prego.»
«Tua madre mi raccontò che era stata violentata proprio come era successo con te e quel ragazzo era finito in galera per spaccio di sostanze stupefacenti. Così, decidemmo che il bambino, cioè tu, avrebbe preso il mio cognome e che mi sarei preso io la responsabilità di tutto. Io tornai in Italia, perché avevo le partite e gli allenamenti e non potevo di certo saltarli, ma ogni tanto tornavo a trovare tua madre. Dopo che nascesti tu lei decise che non potevo più venire a trovarvi, perché diceva che non avevo detto nulla a nessuno di voi è che vi tenevo nascosti perché mi vergognavo di mostrarvi al mondo. Beh non era assolutamente vero. Io rimasi qui e mi feci un'altra famiglia..poi tu venivi a trovarmi ogni tanto, ma a me la cosa non stava bene, perché ti vedevo troppo poco ed ero arrabbiato. Ma non con te. Con tua madre. Per questo se delle volte mi vedevi duro o freddo con te era perché mi sentivo ferito, anche se non era colpa tua. Non sei mia figlia biologica, è vero, ma io ti sento davvero mia figlia, perché ti ho mantenuto io tutti i mesi dando i soldi a tua madre... Ero io a farti mangiare, a vestirti e tutto quanto. So bene che tua madre ti ha raccontato che sono scappato, che non ti ho dato un soldo, ma non è così. Credimi Leah, io ti amo più di tutta la mia vita...più di tutto il mondo intero. Per me sei e sarai sempre la mia piccola Leah.»
Mi prese le mani e gli cadde una lacrima.
«Mi dispiace tanto se non ci sono stato in questi anni e se ti ho visto poco, vorrei davvero recuperare il tempo che abbiamo perso, ma purtroppo non è possibile. Per questo, sono qui anche per dirti, non abortire il bambino. Tienilo. Anche se non è figlio di Paulo lo sarà...alla fine il legame di sangue c'entra poco...è il legame vero che si forma con il tempo.» Concluse.
Cadde una lacrima anche a me.
«Oh papà mi dispiace... Scusa.»
Mi alzai e lo abbracciai più forte che potei.
Alla fine le persone non sono mai quello che sembrano.«Tranquilla tesoro, tranquilla.» Mi disse.
«Grazie per avermene parlato.» Mi staccai da quell'abbraccio che avrei fatto durare per sempre.
«Non devi ringraziarmi. Ti dico un'ultima cosa, poi ti lascio che Paulo ti starà aspettando. Sii felice con lui, non ascoltare tua madre e non tornare più da lei. Se ha reagito così è perché non vuole il tuo bene. Se lo ami veramente stai con Paulo e non lasciartelo scappare, è davvero un ragazzo d'oro e anche tu la sei. Te lo meriti.»
«Oh papà.» Gli diedi un bacio sulla guancia.
«Ora vai, ci vediamo presto. Ciao Leah, ti voglio bene.»
«Ciao papà, anche io.» Lo salutai e uscii dal locale: destinazione Paulo.
[...]
Feci entrare la chiave nella serratura e aprii la porta.
Camminai verso il salotto per poggiare la borsa e il giubbotto; la TV era accesa e Paulo era sul divano.«Ehi sono tornata.» Dissi.
Nessuno rispose.
Mi avvicinai e vidi che dormiva come un bambino: probabilmente era distrutto dopo la partita.
Dormiva così beatamente che non volevo svegliarlo, così lo coprii con una coperta e mi sedetti accanto a lui ad ammirarlo.
Era troppo dolce e perfetto anche mentre dormiva.
Gli lasciai un bacio sulla fronte e appoggiai la testa sulla sua spalla: mi sentivo bene e adesso che sapevo tutta la verità stavo ancora meglio.
Nonostante che ancora non riuscissi a credere a quello che mi aveva detto mio padre ero felice, perché finalmente io e lui ci eravamo trovati.
Decisi di non pensare più a niente, spensi la TV e chiusi gli occhi: mi addormentai.[...]
Flashback
Mia madre mi ha detto un'altra volta che per questo Natale mio padre non ci sarà è starà con la sua nuova famiglia. Perché mi odia tanto e non vuole vedermi? Cosa gli ho fatto di sbagliato?
Mi chiudo in bagno, proprio come l'ultima volta, che era anche la prima, e iniziai a tagliarmi con la solita lametta. A quanto pare nessuno mi vuole, nemmeno i miei compagni di scuola. Non ho amici. Taglio sempre più in profondità. Non ho nessuno. Il sangue esce. Vorrei solo qualcuno al mio fianco, qualcuno che mi faccia sentire bella, qualcuno che mi faccia vivere una favola. Il sangue usciva ancora di più. Aiuto, l'ho fatto di nuovo
sono stata qui molte volte prima di adesso, mi sono ferita di nuovo oggi e la parte peggiore è che non c'è nessun altro a cui dare la colpa se non a me.
Sii mio amico, stringimi, avvolgimi, coprimi, sono piccola, ho bisogno di aiuto: scaldami, e respirami.
Ahi, mi sono persa di nuovo,
mi sono persa e non posso essere trovata da nessuna parte. Si, penso che potrei spezzarmi.
Mi sono persa di nuovo e
non mi sento al sicuro.[...]
«Amore!! Sveglia.»
Paulo mi scrollava.
«Ancora 10 minuti.» Dissi assonata.
«Io devo uscire adesso..tu devi andare in ospedale, sennò ci vai in bus.»
«No, non ci vado in ospedale.» Dissi mettendomi a sedere sul divano e stropicciandosi gli occhi dal sonno.
«Come no? Non avevi detto che volevi abortire?»
«Ho parlato con mio padre ieri.»
«E quindi?»
«Mi ha consigliato di tenere il bambino.»
«C'è un motivo?» Mi chiese sedendosi accanto a me.
«Non sono la sua vera figlia.»
Rimase completamente a bocca aperta, così gli spiegai tutto.
«Che storia!» Disse incredulo.
«Lo so, nemmeno io ci credo ancora!»
«Quindi davvero lo vuoi tenere?»
«Beh io sono qui ora, ed è perché mia madre, nonostante quel brutto gesto, non mi ha abortita...altrimenti non ero qui con te adesso.» Dissi.
«Hai ragione amore..»
«Tu gli darai il cognome Dybala? Nonostante tutto?» Gli chiesi.
«Nonostante tutto.» Rispose.
Lo baciai più appassionatamente che potevo e lo ringraziai per tutto quello che stava facendo per me. Lo amavo davvero troppo.
[...]
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21 grammi di felicità (#Wattys2017)
FanfictionLei stava male, ogni giorno della sua vita sempre di piu. Sognava di vivere una favola, fin da quando era bambina, ma ormai non ci credeva più: quando, un giorno, arrivò proprio quella persona di cui aveva sempre avuto bisogno e la cambiò, divenne f...