Chapter 17 Second part

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«Ehi svegliati.» Paulo mi sussurrava all'orecchio e mi scuoteva dolcemente sulla spalla.

«Siamo arrivati?» Chiesi stordita.

«Si, siamo a Torino. Adesso scendiamo dal jet e andiamo a casa così potrai riposarti meglio sul letto.»

«Okay.»

Mi alzai lentamente, ero ancora addormentata e non ci capivo molto.

«Vieni, ti prendo io.» Paulo mi prese in braccio e mi portò a casa.

[...]

Il giorno dopo mi svegliai alle 9:30; mi sentivo meglio, ero molto più riposata e tranquilla, anche se, sapevo bene che avrei dovuto raccontare tutto a Paulo.
Lui non era a letto quando mi svegliai, così andai a cercarlo di sotto: sentii che era sotto la doccia.
Mi sedetti al tavolo e mi preparai un the caldo.

«Buon giorno!» Paulo spuntò da dietro la parete con solo un asciugamano legato in vita e un'altra piccola asciugamano con cui si stava strofinando i capelli ancora bagnati. Era più che perfetto.

«Buon giorno!» Gli schioccai un bacio sulle labbra.

«Come stai stamattina?» Mi chiese mentre si infilava i jeans.

«Bene, sto bene. L'unico problema è come faremo con mio padre? Cioè anche se non è che mi importa più di molto, è un problema che dobbiamo affrontare. Poi mia madre si accorgerà che non tornerò più a casa e inizierà a chiedersi il perché....sempre che gliene freghi ancora qualcosa di me....»

«Non preoccuparti, ok? Ci penso io. Tu pensa solo a stare a casa e a riposarti per oggi. Tranquilla..»

Riusciva sempre a tranquillizzarmi, nonostante tutti quei problemi che avevo. Non capivo proprio come ci riuscisse, ma lo faceva.

«Okay...»

Mi baciò sulla fronte.

«Ora vado agli allenamenti. Ci vediamo stasera..»

Prese le chiavi dal mobile e quando stava per uscire dalla porta io lo fermai.

«Stasera dobbiamo parlare.» Gli dissi seria.

«A proposito di cosa?»

«Di una cosa molto importante.»

«Va bene, a stasera! Ti amo.»

«Anche io.»

Chiuse la porta.

[...]

Era un pomeriggio grigio: pioveva a dirotto e tuonava.
Io ero seduta sul divano, con una tazza di cioccolata calda in mano, a godermi la vista, di quella Torino un po' in guerra per via del brutto tempo, dalle enormi porte finestre del balcone.
Mi chiedevo come cavolo avrei fatto a dire tutto a Paulo.
Dubitavo ancora sul fatto di dirglielo.
So bene che non avrei dovuto nascondergli una cosa del genere, ma come avrei fatto a dirglielo?
Avevo bisogno di un consiglio, così chiamai la neo-fidanzata di Paul: Jessica.

«Ciao Jessica, sono Leah. Ti ricordi di me?» Dissi.

«Ah ciao! Certo che mi ricordo! Come stai? Ho saputo che ti sei fidanzata con Paulo finalmente!»

«Si! Sono felicissima.»

«Anche io la sono per te! Hai bisogno di qualcosa?»

«Si, avrei bisogno di parlarti. Se puoi adesso.»

«Adesso? Sono agli allenamenti di Paul è infatti mi stavo giusto chiedendo come mai non eri venuta...»

21 grammi di felicità (#Wattys2017) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora