Chapter 37

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«Io sono cosa??» Chiesi incredula.

«Ha sentito bene e ora si giri.»

«Non potete arrestarmi così, non ho fatto nulla! Quando mia madre è stata uccisa io ero allo stadio, non è possibile...»

«Abbiamo le prove.»

Strabuzzai gli occhi.

«Adesso si giri e venga con noi.»

Mi girai e loro mi misero le manette. Sentivo quel metallo freddo scontrare contro la mia pelle; dei brividi invasero il mio corpo.
Non era possibile quello che mi stava accadendo. Io non avevo fatto nulla, quale prove potevano mai avere?

Mi fecero salire in macchina e andammo in questura.

[...]

Entrammo in una stanza piccolissima è buia. Un tavolo e due sedie erano disposte al centro della sala. Mi sedetti sulla sedia nera e fredda, l'agente si sedette davanti a me.
Io ero lì, immobile, a fissare il vuoto, ancora incredula per quello che mi stava accadendo. Aspettavo che qualcuno dicesse "sei su scherzi a parte", ma nulla: era tutto vero.

«Allora signorina Allegri cominciamo.»

«Cominciamo cosa?» Chiesi incazzata. «Voglio qui il mio fidanzato e mio padre prima! Altrimenti non comincio proprio niente.»

«Si calmi. Sono stati entrambi informati e stanno venendo qui.»

Sbuffai.

«Ora tocca a me farle le domande e lei deve solo rispondermi, poi le farò vedere un video. Ok?»

«Me lo dice come se avessi altre scelte.» Dissi alzando gli occhi al cielo.

«Non ne ha.»

«Appunto.»

Mi ignorò.

«Dov'era il giorno dell'omicidio di sua madre?»

«Allo stadio.»

«Qui a Torino?»

«Certo.»

«Conosce qualcuno che potrebbe essere uguale a lei?»

«A chi? A me?»

«Si.»

Scoppiai in una risata.

«Che domanda è? Certo che no.»

«Va bene allora...»

Si alzò e andò a prendere quello che sembrava un registratore. Lo inserì alla corrente e fece partire un video.
Guardai attentamente; erano le riprese di una videocamera di sorveglianza.
Si vedeva il marciapiede vuoto, ma dopo qualche secondo ecco che arrivò mia madre. Stava comprando le sigarette in uno dei distributori automatici.
Mentre stava per andare via ecco che arriva un'altra donna con una pistola in mano. È di schiena non si vede bene. Le spara un colpo, mia madre cadde a terra.
Prima di correre via le dà un calcio sulla pancia, poi si gira verso la telecamera e.....Oddio ma quella sono IO!

L'agente mette in pausa.

«Abbiamo trovato questa registrazione una settimana dopo aver arrestato quei personaggi. Non è lei quella?»

21 grammi di felicità (#Wattys2017) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora