«Sei pronta?» Paulo mi urlava da camera sua.
«Si, quasi!»
«È un'ora che sei chiusa in bagno.»
Uscii in mutande e reggiseno.
«Non dirmi che esci così?» Rise.
«No stupido! Devo scegliere ancora cosa mettermi.»
«Per una serata in discoteca direi che un pigiama andrebbe benissimo.» Rise.
«Quanto sei idiota?» Gli tirai un pugno sulla spalla e poi lui mi spinse su di lui.
«Mi hai fatto malissimo guarda.» Sorrise, guardandomi negli occhi.
Mi alzai e tornai a vestirmi.
Ero indecisa tra ben tre vestiti.
Uno rosso corto fino alle ginocchia, uno nero lungo fino ai piedi e uno rosa che mi copriva a malapena il culo.«Direi che quello rosa è da evitare...» Disse Paulo.
«Ma no...perché? Con questo potrei rimorchiare mezza discoteca.»
«Ah è questo che vuoi?»
«Certo che no scemo...quello che voglio sei solo tu.»
Lo abbracciai e lui mi mise una mano dietro la schiena.
Lo baciai.«È meglio se mi muovo o Paul si arrabbierà parecchio.» Dissi ridendo.
Alla fine indossai il vestito rosso con un paio di tacchi 12 neri.
[...]
«Finalmente siete arrivati lumaconi!» Paul veniva verso di noi.
«Ciao Paul.» Lo salutai.
«Ciao bella.» Mi rispose.
«Fratello!» Paulo e Paul si diedero il 5.
Andammo in una stanzetta abbastanza grande per tutti riservata ai vip e iniziammo a ballare.
Vidi Paul che stava ballando con una ragazza che sembrava di molto più piccola di lui, però era carina.
Aveva i capelli castani chiari fino alle spalle, gli occhi verdi e non era tanto alta.
Ero contenta per lui, almeno avrebbe smesso di fare battute oscene su di me.
Risi tra me e me.«Perché ridi?» Mi chiese Paulo.
«Pensavo a Paul.»
«Cioè?»
«Sta ballando con una ragazza.»
«Sei gelosa?»
«Certo che no, anzi sono contenta per lui!»
Io e Paulo li stavamo guardando e loro se ne accorsero, così, vennero verso di noi.
«Che avete da guardare?» Chiese Paul.
«Nulla, Leah vuole che le presenti la tua nuova conquista.» Disse Paulo ridendo.
«Ah, certo. Lei è Jessica. Jessica, lei è Leah.» Mi presentò Paul.
«Piacere Jessica.» Dissi.
«Piacere.» Accennò un sorriso.
Sembrava molto timida, ma anche molto simpatica.
Doveva essere una di quelle ragazze tranquille e non vanitose.«Bene, noi andiamo nel privè se non vi dispiace...» Disse Paul con la sua solita faccia da maniaco.
«Certo buona serata.» Sorrisi.
Loro se ne andarono.
«Sarà un'altra di quelle che si prende e poi molla come se fossero lamette usa e getta.» Rise Paulo.
«Dai, non dire così! Poverina...»
[...]
Dopo aver ballato per ore e ore, finalmente, tornammo a casa.
Non mi piaceva molto andare in discoteca e nei posti affollati, ci ero andata giusto perché me lo aveva chiesto Paulo, altrimenti sarei rimasta a casa.
Avrei preferito rimanere a casa con lui a vedere un film, comodamente sdraiati sul divano, piuttosto che andare in quel casino.
Appena entrai in casa mi fiondai subito sul letto; avevo i piedi che mi facevano un male cane, per non parlare delle mie povere gambe e della mia povera testa.«Stai bene?» Mi chiese Paulo.
«Veramente no, sono distrutta.»
«Mmhh...peccato.»
«Perché peccato?»
«Avevo in mente una seratina dopo la discoteca, solo io e te....»
Salì sul letto, avvicinandosi a me a gattoni.
Poi mi baciò sul collo.«Non credo di averne le forze sinceramente.» Dissi dispiaciuta.
«Dai!! Poi devi tornare in Argentina...»
«Non me lo ricordare.»
«Scusa..ho capito che non è serata.»
Si sdraiò al suo posto.
Io mi girai e lo abbracciai.«Quando devi tornare là?»
«Tra quattro giorni.»
«No!! Sei stata qua così poco...»
«Lo so..»
Sentivo il suo dolce profumo e le sue braccia calde mi facevano stare troppo bene, avrei voluto che quella sera sarebbe durata per sempre. Ma, in fondo, si sa, le cose belle finiscono sempre prima o poi.
[...]
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21 grammi di felicità (#Wattys2017)
FanfictionLei stava male, ogni giorno della sua vita sempre di piu. Sognava di vivere una favola, fin da quando era bambina, ma ormai non ci credeva più: quando, un giorno, arrivò proprio quella persona di cui aveva sempre avuto bisogno e la cambiò, divenne f...