Chapter 18

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Paulo, contro ogni mia volontà, chiamò mia madre e le raccontò tutto quello che era successo con il maniaco del bar in cui avevo iniziato a lavorare.
Lei, ovviamente, gli disse che la colpa era solamente la mia e che me la ero cercata, perché ero andata a cercare lavoro nel peggior bar di tutta Laguna Larga e, oltre tutto, per "due miseri spiccioli" (parole dette da lei.)
Inutile dire che quei "due miseri spiccioli" mi permisero di tornare da Paulo.
Comunque lui si arrabbiò molto e disse a mia madre che non avrebbe mai più dovuto ricercarmi e che, se lo avesse fatto,  sarebbe andato lui stesso da lei a denunciarla per non avermi aiutata e aver detto che me la ero cercata.
Lei non disse più nulla e riattaccò.
Dopodiché parlò anche con mio padre (sempre contro ogni mia volontà); fortunatamente lui disse che voleva denunciarlo, ma io dissi che era meglio lasciar perdere. Così lasciammo perdere.
Era la metà di aprile e le belle giornate iniziavano a farsi vedere, finalmente, dopo ben 6 mesi di continuo freddo e pioggia.
Per mia sfortuna, però, stavo sempre male e non uscivo quasi mai di casa; vomitavo sempre e avevo continui dolori di stomaco.
Quella mattina, infatti, anche Paulo decise di rimanere a casa per farmi compagnia, viste le mie condizioni.

«Vedrai che sarà un virus a causa del cambiamento di stagione, non preoccuparti.» Dissi a Paulo.

«Mi preoccupo invece. Andiamo dal medico o almeno chiamiamolo e facciamolo venire qua se non ti senti di uscire.»

«No preferisco di no. Vedrai che mi passerà.»

Non volevo dottori, per il semplice fatto che avevo paura di quello che mi avrebbero potuto dire. Magari avevo un tumore o qualcosa di veramente grave: non volevo saperlo.

«Sicura?»

«Si amore...»

«Va bene.» Si rassegnò.

Ero sdraiata sul letto a giocare con l'iPad e lui era affianco a me a farmi i grattini alla pancia.

«Sai che sei proprio bravo a fare i grattini?» Sorrisi.

«Lo so...» Rise.

Lo baciai sul naso.

«Forse sarà il caso che cominciamo a prenotare per le vacanze estive, che ne dici?» Dissi.

«Si dai. Dove ti piacerebbe andare?»

«Mmmh....» Ci pensai un attimo. «Non importa, basta che sia con te.» Conclusi.

«Ah...allora perfetto. Che ne dici di starcene qui? A letto...tutta l'estate?» Sorrise malizioso.

«Per me va benissimo.» Gli morsi il labbro.

«Allora è deciso!» Rise. «Però poi lo facciamo davvero!»

«Si amore, va bene.» Risi.

[...]

La sera dopo mio padre ci invitò a cena e così andammo da lui.
Appena entrammo in casa vidi qualcosa di diverso, ma non saprei dire cosa....l'atmosfera forse(?).

«Ciao papà.» Lo salutai abbracciandolo.

«Ciao piccola.» Mi baciò sulla fronte. «Ciao Paulo.» Strinse la mano a Paulo.

«Buona sera mister.»

«Venite...siamo tutti già in salotto.» Disse; noi lo seguimmo.

La tavola era tutta imbandita con un sacco di cose buonissime, le cameriere, indaffaratissime, facevano avanti e indietro dalla cucina continuando a portare cibo, erano tutti a tavola...tutti tranne uno. La fidanzata di mio padre.
Mi sedetti affianco a Paulo e salutai le mie due sorelle.

«Ciao...» Dissi sorridendo.

«Ciao Leah.» Mi rispose la più grande delle due.

«Non c'è vostra madre?» Chiesi curiosa.

«No, papà ha detto che è partita per lavoro.» Mi rispose.

«Ha capisco.»

Mio padre tornò a sedersi, mentre battibeccava con una delle cameriere: "nelle lasagne c'è troppo sale, non le voglio."

«Eccomi, scusate, ma delle volte mi fanno arrabbiare!» Disse mio padre. «Comunque, buon appetito.» Sorrise.

«Buon appetito.» Dicemmo noi in coro.

«Come stai Leah?» Mi chiese mio padre.

«Bene papà.» Mentii.

«Meno male. Tu, Paulo? Sei in forma per la prossima partita, no?»

«Si mister.» Rispose secco Paulo.

«Benissimo.»

[...]

Dopo aver finito di mangiare rimanemmo al tavolo a discutere del più e del meno, mentre le mie sorelle erano impegnate a giocare alle barbie.
Dopo qualche minuto mi venne un forte senso di nausea e dovetti scappare al bagno.

«Scusate, devo andare al bagno.» Dissi mettendo una mano davanti alla bocca.

«Stai bene?» Mi chiese Paulo.

Feci si con la testa e corsi di sopra.
Vomitai tutto quello che avevo mangiato a cena.
Non era possibile. Avevo paura.
Cosa mi stava succedendo? Proprio non riuscivo a capire.
Mi appoggiai al muro e mi lasciai cadere lentamente. Iniziai a piangere.
Non sapevo cosa fare...mi giravano i pensieri più brutti nella testa e non avrei mai voluto lasciare Paulo.
Non avrei mai voluto lasciare questo mondo, non proprio adesso che stava iniziando a piacermi un po' di più.
Poi, mi venne un'illuminazione e capii subito.
Oh no! Così sarebbe stato ancora peggio.
All'improvviso bussarono alla porta.

«Chi è?» Chiesi.

«Sono io...tutto ok?» Mi chiese Paulo.

«Entra..»

Appena entrò mi vide seduta per terra e si avvicinò subito a me preoccupato.

«Ehi che hai?»

«Ho vomitato di nuovo.» Risposi.

«Domani andiamo subito dal dottore...senza storie.»

«Non ce n'è bisogno...potrei aver capito di cosa si tratta..»

«Di cosa?» Mi chiese.

«Potrei essere incinta.»

[...]

Spazio autrice
Buona seraaaaaa a tuttiiii!!!
Ecco a voi il capitolo 18. Spero vi piaccia. Volevo fare un sondaggio.
Cosa farete a capodanno?😂😂
Non mi uccidete vi pregooooo e la risposta "non lo so" non è ammessa!👿😈
Comunque io non lo so cosa farò.😧😂
Vabbho buon proseguimento di serata a tutti! Commentate e mettete like.
Ps.In quella foto Paulo è troppo dolcioso😍

21 grammi di felicità (#Wattys2017) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora