Erano passati due mesi dall'ultima volta che sentii mia madre. Anche il mio compleanno era passato, adesso avevo 20 anni. Il parto era ormai vicino e non avevo voglia di rovinarmi il momento più bello della mia vita.
Cambiai numero di cellulare spezzando ogni tipo di rapporto con mia madre definitivamente.
Mancavano tre mesi e avrei visto la mia piccola. Non vedevo l'ora, ma allo stesso tempo avevo paura. Paura di soffrire.
Anche se, in fondo, sapevo che ne avevo passate di peggio e se sono sopravvissuta a quello avrei potuto farcela anche stavolta.«Leah!» Mio padre mi distolse dai miei pensieri.
«Ciao papà!»
«Finalmente sei venuta a trovarmi a Vinovo.»
«Scusa, ma sono presa con le cose per la bambina. Sai che appena posso vengo..»
«Tutto apposto?» Mi chiese lasciandomi un bacio sulla fronte.
«Si, più o meno...»
«Perché più o meno?»
«La mamma...due mesi fa mi ha mandato un messaggio dove mi minacciava, voleva dei soldi.»
«Le parlo io.» Fece per prendere il telefono dalla tasca del giubbotto, ma lo fermai.
«No! Lascia stare...ho cambiato numero di cellulare...tranquillo papà.»
«Sicura?»
«Si...» Mi sedetti sul gradino e sospirai.
«Stai bene?» Mi chiese.
«Si sì, è solo che vorrei avere una famiglia normale e ancora non ci sono riuscita ad averla. Voglio dire; ho tutto, ma è come se non avessi nulla.»
Anche lui si sedette affianco a me e mi mise una mano sulla spalla.
«Hai Paulo, tra poco ti nascerà una splendida bambina, hai me che ci sono sempre per te adesso...che ti importa? Se fa così vuol dire che non ti merita.»
«Mi manca la mamma, vorrei avere solo una famiglia al completo, così è a metà...»
«Non pensare a tua madre. Lei è fatta così adesso, è sempre stata così e lo sai anche tu. Ti ha sempre mentito. Ami Paulo giusto?»
«Più della mia stessa vita.» Risposi.
«E allora fregatene. Sei fortunata ad avere lui e lui è fortunato ad avere te...inizia a pensare alla tua famiglia, perché tra poco ne avrai una vera...proprio come l'hai sempre voluta tu.»
Mi cadde una lacrima involontariamente. Lui si alzò e andò in campo ad allenare i ragazzi che erano già pronti da un bel pezzo e aspettavano solo il mister.
Io rimasi lì a guardare per tutto l'allenamento, poi, alla fine, entrai in campo a salutare gli altri.
«Ciao ragazzi!» Dissi sorridendo.
«Ehi guarda un po' chi si vede...» Disse Alvaro ridendo.
«Leah!» Paul Pogba mi abbracciò.
«Ciao Paul! Come mai tutto questo entusiasmo?» Sciolsi l'abbraccio.
«Era da un po che non ti vedevo. Come stai? Il pancione cresce!» Mi toccò la pancia.
«Eh ci siamo ormai..» Sorrisi.
«Paul non toccare, potresti avere una cattiva influenza sul nascituro.» Rise di gusto Paulo.
«Ha parlato....» Paul fece il finto offeso e levò la mano. «Allora io vado a lavare il mio black mamba, sennò poi non sta fermo. Ci si vede in giro piccola Allegri.» Continuò Pogba.
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21 grammi di felicità (#Wattys2017)
FanficLei stava male, ogni giorno della sua vita sempre di piu. Sognava di vivere una favola, fin da quando era bambina, ma ormai non ci credeva più: quando, un giorno, arrivò proprio quella persona di cui aveva sempre avuto bisogno e la cambiò, divenne f...