@anonymous_: "What screws us up the most in life is the picture in our head of what it's supposed to be."
@whocares_: "It's just a spark, but it's enough to keep me going. And when it's dark out, no ones around, it keeps glowing."
Jessica's Pov
Essere all'ospedale non è molto divertente, però, suppongo, sia meglio che essere a scuola.
Il forte BIP dei macchinari è odioso e ci sono ogni tanto degli urli e dei singhiozzi forti nel corridoio che mi fanno saltare ogni volta. L'odore del disinfettante nell'aria mi fa venire le vertigini e mi fa sentire la testa leggera, il mio naso è confuso.
Odio essere qui, ma odio anche stare a scuola e odio stare anche a casa. Mi riferisco al fatto che così sono sempre sola, quindi perché dovrebbe piacermi questo posto?
Odio essere qui, odio essere lì, odio essere ovunque.
«Signorina Cooper». Un uomo di mezza età apparve alla soglia della mia camera, lo stetoscopio intorno al collo e una cartella clinica sotto il braccio. Mi sorrise prima di mettere i suoi occhiali dorati all'altezza del naso e arrivare vicino al mio letto. «Come si sente?»
Vuoi dire come mi sento ad essere gravemente depressa e con i tagli per tutte le braccia?
«Sto bene, credo» dissi mentre giocavo con le bende sopra le mie braccia, vedendo come il color cremisi cominciava a filtrare a traverso la fasciatura, rendendo visibile il mio sangue.
«Ottimo, ora che tutti i suoi tagli sono suturati, noi potremmo fare due chiacchiere, si?»
Perché fare questa domanda quando ne parlerai comunque?
«Guardi dottore, so già che sono depressa e so che non è normale, ma non mi importa» dissi guardando direttamente quello stupido dottore so-tutto-io.
Non mi importa, non mi importa, non mi importa!
Si mise seduto sul letto dietro ai miei piedi, così da farmi mettere a gambe incrociate, il più lontano da lui. «Perché dici così?» chiese. «Perché non ti interessa?»
Sbuffai, incrociando le braccia. Trasalii quando toccai i vari punti, però non mi fermai. Mi piaceva il dolore.
«Perché,» dissi casualmente, come se non fossi stata trovata sulle piastrelle del mio bagno da mio fratello nel sangue e con una lama stretta in mano. «Tutti moriremo un giorno, io voglio solo accelerare i tempi»
«Non è una bella cosa da volere, questo lo sai vero?» Annuii annoiata. «Molta gente vuole prolungare la propria vita il più a lungo possibile».
«Ho capito» borbottai, aspettando di usare il suo stetoscopio per strangolarmi.
«Quindi sei d'accordo che non dovresti pensarla in questo modo»
«Si»
«Perché lo pensi?» mi chiese, scrivendo degli appunti sul suo quaderno.
«Sono depressa» dichiarai. «È questa la ragione per cui prendo gli antidepressivi»
«Tu sei depressa» appuntò.
«E tu sei un medico, ora abbiamo iniziato a dire ovvietà?»
È come se lui pensasse che se me lo dicesse ancora e ancora, allora io me ne renderei conto magicamente. 'Woah, sono depressa. Ora devo cominciare ad essere felice e saltare intorno a un campo di margherite.' Ma no, non è così che le cose funzionano.
«D'accordo. Vado a chiamare di nuovo i tuoi genitori, assieme alla tua psichiatra. Nel frattempo farò entrare tuo fratello. Vuole parlare con te»
La mia psichiatra, Liz, non è male. Ad essere completamente onesti, è simpatica. Ma so anche che resterà molto delusa da me per quello che ho fatto, come N. Questa è la ragione per la quale lui non lo scoprirà.
Non potevo più gestirli. I commenti, il bullismo, era tutto troppo.
Volevo solo farla finita, perciò ho agito. In ogni braccio ho cinquanta tagli circa, ognuno più profondo dell'altro. Fanno male, ma vivere fa più male.
Il sangue non voleva fermarsi, e non ero sicura di volere che si fermasse. Eventualmente, sarei svenuta. Speravo fosse la fine, ma mio fratello mi ha trovata.
Non sono sicura di quanto tempo passò prima che Alex, mio fratello maggiore che raramente veniva a casa, mi trovasse, ma persi molto sangue. Dissero che stavo quasi per morire. C'ero tanto, tanto vicino ma disgraziatamente non riuscii ad arrivare alla fine. La pacifica e beata fine.
A volte sogno di morire, come potrei sentirmi. Verranno perdonati i miei peccati? Spero di si. Devono. E se la morte non fosse tranquilla allora cosa sarà? Deve esserci un posto per me dovunque sia, se è la vita o la morte, devo appartenere ad un posto, a un luogo.
La maggior parte dei giorni penso di appartenere a sei piedi sotto una bara(*).. senza impulso.
Sarò al sicuro da tutti quando morirò.
«Jess». Il letto saltò al mio fianco tanto veloce quando mio fratello si sedette vicino alla mia anca. Non avevo neanche notato neanche quando fosse entrato, tanto ero assorbita dai miei pensieri. Accadeva molto spesso e non era una cosa buona. «Cosa stai facendo?»
La voce di Alex era soave, come un sussurro. Mi confortava.
Ricordo quando avevo cinque anni e lui ne aveva otto: lui mi stava abbracciando perché stavo piangendo e mi parlava con lo stesso tono di adesso. Mi faceva sentire nostalgica, allegra e confusa.
Mi piaceva molto.
«A che ti riferisci?» chiesi, sedendomi e prendendo il suo calore.
Mi mancava mio fratello. Non era lo stesso senza lui attorno. Era andato via l'anno scorso, e quello fu il periodo in cui peggiorai. Non è colpa sua o altro, ma sarebbe stato di aiuto se lui fosse rimasto vicino a me. Specialmente da quando i miei genitori non sono a casa.
«Cosa ti stai facendo?». Mise le sue braccia attorno alle mie spalle, premendo le sue labbra su un lato del mio viso.
«Niente»
«Niente?» chiese ironicamente. «Jessica, questo non è niente. Tu sei in un ospedale, per l'amor di Dio»
«Lo so»
Restammo in silenzio per alcuni minuti, la mia mente stava viaggiando costantemente verso la conversazione che ebbi con N. su Twitter.
Davvero lui si è preoccupato per me? Voglio dire, perché?
Ho parlato con lui un momento prima che il dottore entrasse e sembrava sollevato che stessi bene. Non sono sicura di stare bene, ma sono viva.
«Troveremo un modo per ripararti. Te lo prometto, Jess»
Sono irreparabile, qual è il punto nel provarci?
______________________________
@anonymous_: Quello che ci affissa la maggior parte della nostra vita è l'immagine nella nostra testa di quello che si suppone dovesse essere.
@whocares_: È solo una scintilla, ma è sufficiente per mantenermi in marcia. E quando è buio fuori, non c'è nessuno in giro, essa continua a brillare.
(*) sei piedi è un unità di misura inglese, corrisponde a due metri circa.
La canzone del tweet di @whocares_ è Last Hope, Paramore
Crediti samemistakes__

STAI LEGGENDO
Anonymous || n.h. | Italian Translation
FanfictionLa storia appartiene a @samemistakes__ . ** Lei era @anonymous_ Lui era @whocares_ Lui scriveva testi di canzoni. Lei scriveva citazioni di libri. Lui usava il suo account per nascondersi dalla propria popolarità. Lei usava il suo account per nasc...