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NIALL

4.59pm. Merda, merda, merda. Non era stata una buona idea. Era troppo tardi per tornare indietro?

Forse dovrei solamente andarmene e dimenticare tutto. Ma mai potrei dimenticarmi di J e di quei grandi occhi azzurri, perciò scartai immediatamente quell'idea.

Quello era l'unica cosa negativa di Jessica, non avrei potuto mai dimenticarla anche se ci provassi, e meno se la stessi guardando negli occhi nella vita reale.

Erano così azzurri, come il cielo. Quindi, anche solo quando alzi lo sguardo verso penseresti a lei perché l'azzurro era quasi della stessa sfumatura. Mi facevano sentire le farfalle dentro solamente guardandoli. Mi rendevano felice.

Era scioccante, davvero. Come poteva qualcuno così triste far sentire gli altri così felici? Era come se lei avesse riversato tutta la sua felicità negli altri e adesso non ne era rimasta neanche un po' per se stessa.

Alle 5 in punto, Jessica era in cima alle scale, portando quei cosi neri stretti che le ragazze indossano come pantaloni (peggings? No... Leggings, è questo!) e un grande cappotto. Ora, non sapevo nulla sulla moda, ma di una cosa ero certo, era assolutamente bella.

Scese le scale per incontrarmi e dovetti distogliere lo sguardo per cercar disperatamente di togliere il mio sorriso che ricopriva il mio volto come quello di un uomo inquietante. Non volevo spaventarla.

Si fermò nel gradino sopra il mio, giocherellando con le sue dita.

"Hey?" mormorò mentre io non la guardavo ancora. Iniziai a fischiettare casualmente, appoggiando il mio corpo alla parete.

Guardai il mio orologio e vidi che erano esattamente le 5:01 e sospirai drammaticamente.

"Hey? Niall?"

Picchiettai scherzosamente sull'orologio e mi imbronciai. Lei finalmente capì quello che stavo cercando di fare e scese un altro gradino, riunendosi con me nel primo.

"Sei in ritardo" affermai, scherzosamente. "Stavo iniziando a pensare che non saresti venuta"

"Inizio a desiderare di non averlo fatto" mi provocò, un sorriso fantasma sulle sue labbra.

"Sei molto cattiva con me"

"È una delle cose che preferisco di me stessa" ridacchiò. "Essere una stronza mi viene naturale"

"Almeno lo ammetti, tesoro" le feci l'occhiolino.

"Ottimo, per quanto sia divertente stare sul primo gradino della scala, possiamo muoverci o questo è il luogo del nostro appuntamento?" chiese sfacciatamente.

"Oh, non ti piace? Avevo pensato che avremmo potuto semplicemente restare qui un paio di ore, suonava bene per me" risposi sarcasticamente. "Suppongo che dovrò usare il piano B..."

"Quindi dove andremo dopo?" iniziò, seguendomi mentre camminavo verso la porta. "Al gradino dell'ingresso?"

"Dannazione! Andiamo con il piano C"

Lei rise del mio sarcasmo.

Potevo dire che quella sarebbe stata una grande notte. A questo punto, anche stare sui gradini dell'entrata con lei sembrava fantastico. Sarei stato contento solo finché fossi stato con lei.

..cazzo, sembro una ragazzina della scuola.

Anonymous || n.h. | Italian Translation Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora