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NIALL

Non ero durato neanche una settimana. Non potevo restare ancora così. Onestamente, avevo guardato Jessica imbronciata attorno alla casa, controllando il suo telefono ogni dieci minuti; era straziante.

In quel momento c'ero troppo dentro per lasciar perdere. La mia unica e altra opzione era di dirglielo, ma semplicemente non ero pronto.

«Niall, un giorno dovrai chiarire le cose» mi disse Harry mentre lo aiutavo a fare le valige per il giorno seguente.

«Un giorno» risposi, gettando disordinatamente una maglietta in valigia. Harry la tirò fuori e la piegò di nuovo, ma posandola perfettamente piegata e collocandola ordinatamente come aveva fatto con ogni vestito che io gli misi dentro. «Ma non oggi»

«Allora quando, Niall? Devi dirglielo presto, prima che sia troppo tardi»

Lo ignorai e presi uno dei suoi stivali dorati, agitandoli in aria. «Chi li ha comprati questi?»

«Io,» rise lui mentre si riprendeva le scarpe. «Cerca di metterti al mio posto»

Harry aveva sempre avuto quella qualità, o dono, di trasformare i giorni di merda in giorni buoni. Non sapevo se lo facesse inconsciamente, ma riusciva sempre ad illuminare le mie giornate con le sue battute di merda e con quel suo modo tanto stravagante di vestire. Era una bella persona da avere attorno.

E adesso se ne stava andando.

«Perché te ne vai?» chiese Jessica mentre camminavamo verso la macchina di Harry. Ognuno portava una sua borsa o un suo cuscino. Jessica stava indossando uno dei suoi enormi cappelli perché lui aveva insistito che non potesse essere messo in valigia.

«Perché si» rispose Harry semplicemente.

«Wow, che giustificazione. Potresti essere un avvocato» Jessica alzò i suoi bellissimi occhi azzurri. Aveva davvero degli occhi bellissimi.

Harry rise, mettendo la valigia in macchina prima di avvolgere un braccio attorno alle spalle di Jessica.

Amici. Amici. Amici.

«Devo tornare per vedere la mia mami e--»

«Mami? Chiami tua madre "mami"?» lo interruppe Jessica, ridacchiando.

Harry le lanciò un occhiataccia, per scherzare ovviamente. «Si. Come la chiami la tua?»

«Non la chiamo. Non è mai stata abbastanza tempo con me per poterla chiamare in qualche modo» dichiarò Jessica tranquillamente, troppo tranquillamente. Perché dovevi chiederglielo, Harry? «E quando c'è, la chiamo Roseanne»

Harry fece una piccola smorfia, imbarazzato, notando ovviamente che non avrebbe dovuto chiederglielo. Jessica, dall'altro lato, non batté ciglio.

Dov'erano i suoi genitori, in ogni caso?

«Si, cercherò di farti visita presto» continuò Harry, impacciato, lasciando Jess per chiudere il portabagagli. Poi si girò verso di me. «Andrai alla partita di calcio di Louis questa settimana? Tutti i ragazzi ci saranno»

«Non lo so» feci spallucce. Non volevo andarmene da qui.

«Cosa!» Jessica girò intorno a me, guardandomi con occhi assassini, come se le avessi detto di volermi aprire una fattoria di girini e sposare una vacca. O come se le avessi detto di essere io N.

«Cosa?» chiesi, aggrottando le sopracciglia.

«Louis farà una partita di calcio e tu non sai se ci andrai?» urlò lei. «Ci andrai, mister, e questo è quanto!»

«Perché?» mi lamentai. Non era che non volessi supportare Louis, ma che non volessi lasciare questo piccolo mondo in cui io e Jessica avevamo vissuto. Una volta che avrei lasciato questo luogo, Jessica, sarebbe stato difficile fuggire di nuovo. Era già stato difficile la prima volta.

«Perché,» fece un gran sorriso. «Mi piace vedere voi ragazzi tutti insieme. Vivacizza la mia timeline di Twitter»

«Dovresti portarla, Ni» No, Harry! «Sarebbe fantastico»

Stava scherzando? Non potevo neanche uscire con una amica senza che quest'ultima fosse presa di mira. Se Jessica avesse ricevuto odio, non sapevo cosa avrei fatto. Non pensavo che sarei stato capace di fermarmi dal fustigare qualcuno.

Stavo per rifiutare, ma mi bloccai nel vedere il volto di J. Lei era inspiegabilmente felice. Ora come facevo a dirle di no?

«Non sarà --» tossii a metà frase. Ignora il suo volto, Niall. Ignoralo. «Non si sentirà un po' sola, essendo l'unica ragazza?»

Scusa debole, Niall. Debole.

«Nope» Harry sorrise. «Non sarà l'unica ragazza. Lottie e Eleanor saranno lì, e lo stesso vale per Perrie e Sophia. Ci sarà la squadra al completo»

«Squad goals» mormorò Jessica tra i denti.

«Io non --» iniziai a dire, solo per essere interrotto da Harry.

«Andiamo, Niall!» esclamò. «Se non la porterai tu, lo farò io»

Abbassai lo sguardo verso Jessica e la guardai. Era raggiante ed entusiasta. «Per favooooooooooore, Niall.»

«Sicuro,» cercai di sorridere. «Perché no?»

Stupido Harry.

Harry, soddisfatto dei risultati, diede un ultimo abbraccio a Jessica e a me prima entrare in macchina. Abbassò il finestrino prima di accendere il motore. «Ricordatevi di invitarmi al vostro matrimonio, okay?»

«Oh, vai a fanculo, Harry» Jessica rise ed io posai il mio braccio intorno alle sue spalle.

«Potrai essere la damigella d'onore» gli dissi, alzando gli occhi al cielo.

«È tutto quello che chiedo» ammiccò lui e salutò agitando la mano un ultima volta prima di andarsene.

Ci vediamo a Doncaster, perdente.

Anonymous || n.h. | Italian Translation Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora