Capitolo 77

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Sistemo la roba con tanta ansia nel mio cervello. Penso a come potrei dirglielo a Mattew, mi pongo domande assurde in testa... mi tremano le mani, mi faccio un discorso in testa ma il mio cervello va in tilt
"Tris" mi giro subito sentendo il mio nome a quella voce calda e rilassante. Mattew è sulla porta che mi fissa un po' dubbioso su quello che sto facendo
"Mattew" deglutisco "devo parlar.." mi interrompe mentre mi siedo sul letto "vai via?" La sua faccia cambia totalmente espressione, mi guarda con una faccia da cane bastonato. Mi si spezza il cuore anche se non é la prima volta. "Mattew, vieni qui." lo invito a sedersi sul letto accanto a me
"Non capisco" dice con la voce incrinata, dio no.
Prendo un sospiro e cerco di guardarlo negli occhi pur essendo difficile "Mio padre mi ha chiesto di andare a vivere da lui.." Mattew apre la bocca per dire qualcosa ma lo fermo "si, esatto non lo sopporto e questo lo so, lo sappiamo entrambi.." deglutisco "ma, è meglio per tutti se mi levo di torno, e vorrei cercare di stabilire un rapporto sano con mio padre. Non so nemmeno se ci riusciró, ma.." faccio una piccola pausa "tanto vale tentare...ci potremo vedere sempre, io verró sempre qui da te." gli poso una mano sulla sua "sempre se vorrai." Mattew fissa il pavimento, poi fissa me e mi prende la faccia guardandomi. Mi guarda le labbra, e si morde le sue.
Mi bacia con passione, infila la lingua e mi prende i fianchi facendomi sedere sopra di lui. Sento un brivido che percorre il mio corpo ogni volta che lui mi tocca.
Poi si stacca da me, io rimango a sedere sopra di lui "Era un bacio di addio?" Ti prego dimmi di no
"No, era un bacio per farti capire che ti amo tanto, ancora." mi stinge a se come se ci dovessimo lasciare e non vedere piu. Mi godo quell'abbraccio piacevole, finche l'ora di andare giunge.
[...]
Arrivo a casa di mio padre, è grande per due persone ma è carina.
Non vi sto a fare la descrizione della casa perche non venne frega un cazzo ma, la cosa positiva di essa è che è molto vicina alla casa di Mattew.
Posso raggiungerla a piedi e andarci quando voglio.
Parlo pochissimo con mio padre, non ho voglia di argomentare nulla e non voglio parlare di mamma.
Sento vibrare la tasca, mi accorgo che il telefono sta squillando
"Pronto" dico come sempre
"Tris" oh è mia madre, nah ma dai
"Mamma..?" Che strano, non mi ha chiamata per giorni e adesso si fa viva? Bah "Si, sono io. Come stai?"
"Io sto bene, tu piuttosto come stai" dico con autorità e sicurezza di me
"Sto bene." non dico niente, e rimaniamo in silenzio per un po' "Perche non mi hai piu telefonata?"
"Perche..." Aspetto una sua risposta ma non dice niente "mamma?"
"Si scusami, perche ti sto lasciando spazio ..." a quale scopo?
"Mamma, non torneró da te. Lo spazio dovevi lasciarmelo quando ero li non adesso." dico un po' dispiaciuta.
Non mi piace la piega che ha preso il rapporto con mia madre. Da lei non accetto una cosa cosi. È mia madre, miseria!
"Tris, un giorno capirai che ..." lascia la frase in sospeso. Vorrei urlarle tutto in questo momento, ma ci sara tempo.
E poi..Non penso si arrenda cosi failmente, verra a trovarmi quando meno me la aspetto.
"Cosa mamma? Si, ho solo 15 anni ma mi stai sempre con il fiato sul collo." urlo. Ormai non me ne frega se mio padre mi sente.
"Tesoro" oh, mio padre.
Non l'avrei mai detto.
Mio padre resta sulla porta "Che?" Dico con voce scazzata. Tappo il telefono per non fare sentire mia madre "Fai piu piano al telefono.." lo guardo senza dargli un 'okay' e chiudo la porta
"Chi era?" Mi chiede mia madre dall'altro capo del telefono, sbuffo "Nessuno." dico camminando in mezzo alla mia nuova stanza "Sei da tuo padre?" Diventa piu agitata "No.." dico con insicurezza
"Si! Era tuo padre. Che ci fai li?"
Fanculo. Chiudo la chiamata e stacco la conversazione.
Perche deve essere cosi?!
[...]

Cousins -sbagliati-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora