Lorenzo.
Chiudo la telefonata ed appoggio la schiena sul cuscino. Sofia mi manca tanto, nonostante ci siamo visti fino a questo pomeriggio. Vorrei averla tra le mie grinfie in questo momento, e sussurrarle parole dolci, per farle capire quanto importante sia per me. Che scemo sono stato ad aver avuto paura che fosse rimasta intimorita dalla mia dichiarazione. E' ovvio che mi ama, ed io amo lei. Al telefono era solo stanca, per questo la sua voce era così smorzata. O almeno credo. No, basta farsi mille paranoie Lorenzo, è così, punto. Mi giro di lato, mentre cerco di addormentarmi. Sofia mi ama, e presto ci rivedremo.
Sono nello stato di dormiveglia, quando il fastidioso squillo del telefono mi sveglia. Sbuffo irritato, accettando la chiamata senza leggere il nome del mittente sullo schermo. "Pronto?" dico, strascicando le parole per via del sonno. "Paggi! Sono molto delusa da te!" la voce stridula della direttrice del mio spettacolo, mi risuona nelle orecchie, ed io allontano il dispositivo dalla faccia per il fastidio. "Per cosa?" fingo di non sapere, quando è ovvio che sta parlando della mia assenza apparentemente ingiustificata. "Perché te ne sei andato così? Non lo sai che abbiamo altre tappe, per caso? A quella di martedì abbiamo fatto recitare Marco al tuo posto, ed è stato un disastro totale!" continua a gridare. Da una scala da uno a dieci, un nove per la sua voce odiosa se lo becca tutto. "Lo so che ci sono altre tappe, ma ho avuto dei problemi personali." spiego, tuttavia la collera della donna non si placa. "Non si abbandona una squadra così!" continua imperterrita, ed io non ne posso già più. "Ma cosa dovevo fare? C'è stato un lutto nella famiglia della mia ragazza!" Ho davvero detto mia ragazza? Ma io e Sofia stiamo insieme? "Dovevi avvisarmi, in ogni caso!" vengo distratto dalla mia domanda riflessiva, per via della sua voce stridula. "Mi dispiace." mi scuso, ma lei non vuol sentire ragioni. "Lorenzo, non posso accettare le tue scuse. Anche due settimane fa sei partito senza dire nulla a nessuno, mancando a tutte le prove. Ci sono altri attori che sicuramente sono più affidabili di te, e forse anche più bravi. Mi dispiace, però non posso più essere clemente. Hai tradito la mia fiducia; se ora che stiamo mandando in scena uno spettacolo così banale ti permetti di assentarti e di non prenderlo sul serio, quando manderemo in scena qualcosa di più importante, come ti comporterai? Lorenzo, sei fuori dal nostro gruppo." abbasso gli occhi verso le mie gambe incrociate. Sono arrabbiato, moltissimo; ma non con la direttrice, né con nessun altro. Solo con me stesso. Ho mancato di rispetto a tutti quanti, facendo come mi pare ed ora è giusto che ne paghi le conseguenze. Sono stato costretto a scegliere tra Sofia ed il teatro, e nonostante amassi alla follia entrambi, io ho scelto Sofia. "Ha ragione, sono mortificato." colmo il silenzio con le mie parole tristi, poi la saluto cordialmente, lei ricambia, e la chiamata termina.
Sofia.
"Oi, Sofia!" il caloroso sorriso della mia amica bionda, è la fonte più luminosa della stanza. "Lea..." la saluto, e lei cambia subito espressione. "Tutto ok?" domanda, allungando un braccio verso la mia spalla. Io mi avvicino a Lea e lascio che mi abbracci. "Per niente." confesso, quando lei comincia ad accarezzarmi la schiena. "Che succede?" sto per parlare, ma lei si guarda in giro e mi zittisce con un dito premuto sulle labbra. "Non qui. Vieni!". Mi accompagna nella sua spaziosa camera. Ha un letto a castello attaccato al muro, ed una scrivania che si estende in un'alta libreria fino al soffitto. Al centro della stanza c'è un tappeto rotondo di color azzurro, e due finestre sono coperte da lunghe tende dello stesso colore. "Ho paura che Lorenzo mi stia fregando." piagnucolo, sedendomi per terra, con le spalle contro il muro. "Perché mai?" domanda, mettendosi a sedere a sua volta. "Non ne sono sicura, però... prima di lasciarmi alla stazione..." non mi fa concludere la frase, e le sue mani sono già sulla mia faccia. "Vi siete visti?" quasi grida, ed io porto le mie mani sulla sua bocca per farla stare zitta. Scoppiamo a ridere insieme quando ci scambiamo un'occhiata: siamo esattamente nella stessa posizione. "Scusami, spiega." dice, togliendo le mani dalle mie labbra, ed io faccio la medesima cosa. "Beh, lui aveva uno spettacolo il Lunedì, così ci sono andata. Poi mio padre mi ha chiamata e mi ha detto della morte di zia, così lui è tornato in Toscana con me. E oggi pomeriggio, in stazione mi ha detto per quale motivo mi ama, solo che una parte mi ha un po'... lasciata perplessa, ecco." faccio una lunga pausa, anche se gli occhi golosi di Lea mi implorano di continuare. "Mi ha detto che tempo fa, esattamente prima che ci conoscessimo, era uno di quei ragazzi stupidi, che si scopano le ragazze giusto per vantarsene. Quindi ho pensato: se fossi solo un'altra di quelle ragazze? Se tutto ciò che dicesse, servisse solo per ottenere qualcosa da me? Sai che intendo, vero?" lei annuisce. "Beh, ma hai passato diverso tempo con lui... voglio dire, come ha fatto a mentire per tutti questi giorni, senza che te ne accorgessi?" la risposta è facile. "Sa recitare molto bene, non lo sottovalutare."dico, e lei si pizzica le labbra. Lo fa sempre quando ragiona. "Forse hai ragione... Beh, meno male che non ci hai fatto sesso! Intendo dire, sarà più facile dimenticarlo così, no?" il suo tono è ironico e giocoso, ma quello che non sa è che io ci ho davvero fatto l'amore. Non ho bisogno di contraddirla con le parole, perché quando smette di ridacchiare e guarda la mia espressione seria, si lascia sfuggire un lamento. "Porcatroia, Sofia!" porta entrambe le mani davanti agli occhi per coprirli. Non riesco a dire niente, così abbasso la testa verso le gambe, in imbarazzo. "Perché lo hai fatto?" si rivolge a me, un po' delusa. "Non ho una risposta a questa domanda. Lea, io sono letteralmente rimasta sotto ai suoi piedi, potrebbe chiedermi di fare qualsiasi cosa per lui, ed io, innamorata e stupida come sono lo farei.
E lentamente realizzo, che ormai è troppo tardi per uscire da quel buco nero in cui sono caduta, quando mi sono innamorata di lui.
Spazio Autrice.
Another Chapter! Niente da dire, parla da sé. Vi invito come sempre a mettere una stellina o a commentarlo, mi fa tanto piacere leggere i vostri affettuosi messaggi! Un bacio, alla prossima :*
Ps. Ma quanto sono carine Lea e Sofia?
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Occhi di ghiaccio|Jafia.
FanfictionSofia è una diciassettenne di Milano, annoiata dall'ordinarietà della sua vita. Lorenzo è un diciottenne di Roma, annoiato dalla straordinarietà della sua vita. Lei ancora ignara dell'uragano di emozioni che le farà provare lui. Lui non vede l'ora...