Lorenzo.
"Ho trovato un plaid." alzo il braccio con il pugno serrato intorno alla coperta sintetica. "Perfetto!" trema lei al freddo mattutino, passandosi le mani sulle maniche della felpa. "Vieni qui." le dico, attirandola nella mia morsa coperta dal plaid. Lega le sue manine dietro alla mia schiena ed appoggia il viso sul mio petto. "Che bello il mare di notte." dice dopo un po'. Annuisco in accordo. Ci siamo seduti sulla sabbia morbida e fresca, riparati dalla coperta, e guardiamo accoccolati l'alba salire lenta all'orizzonte, illuminando piano piano il cielo buio. "Altre mille di queste notti." mi dice. E questa frase mi fa riflettere su una cosa: non le abbiamo mille notti, e forse non le avremmo mai. Perché aspettare e non vivere la vita al momento? Le prendo dalle cosce e la faccio sedere sopra le mie gambe incrociate. "Che fai?" ridacchia, mentre le mie labbra baciano avide il suo collo. "Abbiamo solo due notti insieme, credi che me le lasci sfuggire così?" continuo, salendo fino alle sue labbra. Serro le mani sui suoi fianchi, e lei stringe le sue sulle mie guance. Dischiude le labbra ed io ne approfitto per entrarvi con la lingua. Accarezzo la sua, e la sento sbuffare leggermente una risata. Mi stendo con la schiena sulla spiaggia dietro di me, portandola col petto sopra di me. I suoi capelli legati mi ricadono sulla guancia, ma li ignoro e continuo a baciare desideroso la bionda. Il suo corpo è perfettamente aderente al mio, e le sue labbra sono così calde contro le mie. Faccio scorrere le mani sotto i lembi della sua maglietta e le faccio arrivare al gancetto del reggiseno, allentandolo con facilità. La sento annaspare a fatica contro la mia pelle e mi fermo con tutto l'autocontrollo che ho in corpo. Il poco rimasto. "Vuoi... continuare?" lei ci pensa, mordendosi il labbro. "Mh... sì, dai." e riprende a baciarmi. "No, Sofia... Se non vuoi mi fermo qui." la blocco ancora a malincuore. "Io..." sta per continuare, ma una voce alle nostre spalle ci blocca. "Sofia?" i suoi occhi si spalancano sui miei e il respiro sembra esserle stato tolto dai polmoni. "Cazzo, Maria!" si rialza di corsa e si riallaccia il reggiseno. "Chi?" mi alzo lentamente. Mi giro verso la direzione da cui proviene la voce, e scorgo una bambina bionda, in piedi a qualche metro di distanza da noi. "Mia sorella!" risponde la bionda, raccogliendo sulle mani alla svelta il plaid rosso.
Sofia.
"Tesoro, sai che quello che hai appena visto deve rimanere tra me e te, vero?" accarezzo la testa bionda della mia sorellina. Lei alza lo sguardo azzurro verso il mio, poi si gira vero Lorenzo dietro di noi. "Okay." dice alzando le spalle. "Oh, grazie a dio!" butto fuori l'aria sollevata. "Calma, voglio qualcosa in cambio!" eccola, la piccola furbetta. "E cosa?" incrocio le braccia al petto. "Non lo so ancora, ma sei in debito con me." dice con una voce stridula, poi se ne va saltellando dentro casa. Mi giro verso il moro con le braccia ancora davanti al petto. Lui scoppia a ridere, non appena poso lo sguardo sui suoi occhi. "Non c'è niente di divertente!" sbotto. "E invece, scusa piccola, ma sì!" si avvicina e mi cinge le spalle con un suo braccio. Mi sciolgo in questo gesto, e la poca rabbia che ho svanisce. "Okay. Dai, entriamo e andiamo a dormire." gli dico. Lui annuisce e mi segue dentro, con le mani ancora sulle mie spalle.
"Sono le undici, direi che è ora di svegliarsi!" do un bacio sul naso di Lorenzo, che caccia un lamento stringendomi di più tra le sue braccia. "Noo, altri cinque minuti Sofi!" protesta. "Dai Lorenzo, ti do un premio!" lui apre subito gli occhi. "Che tipo di premio?" un sorriso malizioso si allarga sulle sue labbra. "Non lo so, però ti sei svegliato e questo è l'importante!" esclamo, facendo per alzarmi, ma lui mi blocca sotto di lui. "No, no... biondina!" inizia a baciarmi il collo. "Mi hai promesso un premo, e adesso lo pretendo!" Mi morde la pelle e comincia a succhiare, sentendo già il dolce dolore propagarsi per tutto il corpo. Quando si distacca passo le dita sulla pelle arrossata, e lui continua a guardarmi come se fossi un'opera d'arte. "Sei così bella, solo dio sa quello che non ti farei!" e dopo un attimo di meditazione, torna sulle mie labbra, baciandole con prepotenza fino a schiuderle, per infilarci dentro la lingua. I suoi denti mordono il mio labbro inferiore con forza, ma il dolore non mi da fastidio. Passo cauta le mani sulla sua schiena, arrivando fino al suo bacino, mentre lui aumenta l'avidità dei suoi baci. "Sofia." bisbiglia tra un bacio e l'altro mentre riprende fiato. "Fatti una doccia con me." ordina. Lo allontano dalle spalle ed incarno un sopracciglio. "Eddai, ti prego. Giuro che non ti tocco se non vuoi!" mi implora. Lo guardo negli occhi; sono sinceri. Non lo so, non ho mai fatto niente del genere con nessuno... però ho diciassette anni, e credo sia arrivata l'ora di sperimentare qualcosa di nuovo. Annuisco, sospirando. "Va bene." lui quasi non ci crede. Scommetto che non se lo sarebbe aspettato. "Vieni." dice, poi mi prende per mano e mi fa alzare dal letto.
Lorenzo.
Mi sporgo nella piccola doccia ed accendo l'acqua, mettendola completamente sulla parte calda. Raggiro Sofia e mi avvicino alla porta del bagno, chiudendola a chiave. "Non essere nervosa." le sussurro cingendole i fianchi con le braccia. Lei sussulta, e si rigira nella mia morsa, con la faccia verso la mia. Mi avvicino al suo collo e bacio il succhiotto che le ho fatto poco prima, sentendola sospirare leggermente. Le alzo la canottiera senza interrompere il nostro contatto, mentre il bagno si riempie di vapore. Mi aiuta a sfilarle la maglietta bianca alzando le braccia, poi rimane con le stesse distese lungo i fianchi, e la pancia nuda. "Fai lo stesso con me." le dico. Lei annuisce, poi mi toglie la maglietta. "Vuoi togliertele da sola le mutande, oppure..." le chiedo, ma lei nega con la testa. "No, fallo tu." la sua voce sembra stranamente sicura, come se si fosse svegliata tutto d'un tratto. Mi avvicino con le mani ai suoi fianchi, ma lei mi ferma. "No. Non adesso." ghigna. Porta le mani sui mie boxer, e li sfila cauta da me. La sicurezza nel suo sguardo mi porta al limite. le tolgo in fretta le mutande, poi il reggiseno e la porto con me nella doccia, ormai colma di vapore e acqua bollente. La spingo contro il muro di piastrelle, la alzo in braccio e lei incrocia le ginocchia intorno a me. Le nostre labbra si ritrovano e ricominciamo a baciarci affannosamente. "Dio, quanto mi piaci." le sussurro all'orecchio, mentre i suoi capelli bagnati le ricadono appiccicati al viso. "E non sai quanto tu piaccia a me!" ribatte lei con il respiro affannoso.
Spazio Autrice.
Sono malefica, lo so muahahah! Sto ricominciando ad aggiornare ogni giorno, e spero sinceramente di poterlo fare. Non mancano tantissimi capitoli alla fine, o almeno così credo visto la mia scaletta iniziale. Sicuramente però mi verranno altre idee che aggiungerò in qualche capitolo. Non vedo l'ora di svelarmi un piccolo segreto su questa FF, ma devo ahimè aspettare la fine!
Ci vediamo al prossimo capitolo, vi voglio bene! :*
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Occhi di ghiaccio|Jafia.
FanficSofia è una diciassettenne di Milano, annoiata dall'ordinarietà della sua vita. Lorenzo è un diciottenne di Roma, annoiato dalla straordinarietà della sua vita. Lei ancora ignara dell'uragano di emozioni che le farà provare lui. Lui non vede l'ora...