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Till the very end. Buon ultimo capitolo, bestioline :3 <3
Ascoltate 'Hurts like hell' di Fleurie mentre leggete il capitolo!

Sofia.

"Sofia, noi scendiamo per una pizza. Te che fai?" mi chiede mia madre, una volta entrata in camera mia. Sto rannicchiata sul letto, con le braccia strette intorno alle gambe.
"Non mi sento molto bene, mamma..." devio l'invito, sperando che non si dilunghi oltre.
"Oggi non sei andata a scuola. Domani hai intenzione di andarci?" si siede accanto a me, e accarezza dolcemente il mio ginocchio.
"Non so, vedo come mi sento domani." forzo un sorriso sulle labbra, ed il sguardo sembra illuminarsi appena.
"Passiamo dal giapponese e ti riportiamo qualche sashimi?" sorride. Annuisco, e lei mi deposita un bacio sulla fronte. Poi si alza.
"Sofia." si volta verso di me, prima di uscire.
"Che c'è?"
"Il tuo malessere comincia per L?" annuisco, sentendo la verità scontrarsi violenta sui miei occhi. Abbasso lo sguardo sulle mie mani tremanti.
"Oh, tesoro..." bisbiglia, prima di correre nuovamente da me, e cingermi in un caloroso ed affettuoso abbraccio. Affondo la testa nella sua spalla, e per una volta sento che non ho bisogno di essere forte, che non devo preoccuparmi di piangere davanti a lei, perché non sono sola. E non lo sarò mai. Certe volte un abbraccio può esprimere mille parole.
"Ti voglio tanto bene mamma." sussurro tutto d'un fiato, prima di cominciare a singhiozzare come una bambina. Non glielo dico molto spesso, forse sto davvero trascurando tutti quelli che mi vogliono bene, per qualcuno che mi toglie così tante forze. La sento accarezzarmi le spalle, mentre inzuppo la sua camicia delle mie lacrime.
"Anche io te ne voglio, amore. Però... non piangere, ti prego." prende a baciarmi le guance, ed io mi calmo immediatamente, come sotto sedativo. I miei occhi smettono di piangere, ed un sospiro lascia cauto le mie labbra.
"Andrà tutto bene, Sofia. Tutto bene." mi culla come una neonata, finché non mi addormento tra le sue braccia forti, come quando da bambina facevo gli incubi. Le sue dolci parole mi accompagnano per un po'. Poi, chiudo gli occhi.

Lorenzo.

3:59 am.

Guardo il soffitto senza luci;
sono al buio. E per la prima volta, sono al buio anche dentro di me.
Prendo per l'ennesima volta il telefono in mano. Sto per farlo, non mi interessa l'ora, ho bisogno di farlo. Non ce la faccio più. Lo sblocco velocemente e corro sull'icona dove c'è il suo numero. Guardo il sorriso luminoso sulla foto, ed accanto il mio volto appagato nel vederla così felice. Non posso farlo, voglio che sul suo volto ci sia questo stesso sorriso, e non una smorfia di dolore. Ed io gliene ho provocate fin troppe. Blocco il telefono ed arriccio il naso, per ricacciare indietro le lacrime.
Più volte ho cercato di tenerla lontana da me, ed ho sempre fallito miseramente. Non sono mai stato un tipo determinato, ma devo assolutamente esserlo sta volta. Devo, per lei.
Oh, ma fanculo! Proprio mentre penso questo, e cerco di auto convincere me stesso, il cellulare torna automaticamente tra le mie dita.

4:04 am.

Desidero solo te.

Comincio a piangere. Senza freni, senza controllo. Semplicemente ho bisogno di lei, ho bisogno di vedere come il suo petto si alza ed abbassa regolarmente accanto al mio, mentre dorme con gli occhi beatamente chiusi. Ho bisogno di osservare come le sue lunghe ciglia bionde sfiorino gli zigomi tirati in un sorriso, perché sì, ogni volta che la tenevo tra le mie braccia e mi divertivo a scrutarla con ammirazione, non ho mai intravisto l'ombra di un cipiglio su quelle labbra carnose che tanto amo.
Il dolce ricordo mi porta a sorridere. Ma poi mi torna in mente la tranquillità con cui dormiva abbracciata ad Enrico. Abisso. Nero. Vuoto. Completamente perso in un buco nero di cui non vedo la fine. La luce in fondo al tunnel, la vedo solo quando sento il suo profumo, quando la sento vicino a me. Solo quando so che posso chiamarla a qualsiasi ora fottuta della notte, e parlarle di musica, cibo, o anche di quante stelle ci siano in celo. Io non so cosa sia la pace, la tranquillità. So solo che provo un sentimento che gli va tanto vicino, quando sto con lei. Quando lei sta con me. Quando stiamo insieme.

Occhi di ghiaccio|Jafia.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora