-58.

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Sofia.

La mattina seguente il sole mi accoglie nelle sue caldi braccia. 
Sposto la mano tastando la superficie morbida del materasso, tuttavia non trovo Lorenzo. Apro gli occhi di scatto, credendo che la mia mente si sia immaginata tutto, e che questi ultimi due giorni siano stati solo frutto della mia ricca fantasia. Tuttavia mi tranquillizzo quando non riconosco le pareti familiari della mia camera. Il letto è vuoto, come il resto della stanza. Mi alzo e dirigo verso la porta del bagno, e non appena la apro, una nuvola di vapore mi investe. Imbarazzata richiudo immediatamente l'uscio, e rientro in camera. Troppo tardi: L'acqua nella doccia viene smorzata immediatamente. "Sofia?" domanda. Cazzo. "Sì?" rispondo, ed a questo punto la porta si apre. "Buongiorno." il suo sorriso mi accoglie. Sposto velocemente gli occhi lungo il suo corpo nudo, coperto solo da un asciugamano bianco legato in vita. 
"Devi farti la doccia?" indaga, ed io nemmeno penso alla risposta. Sono troppo presa dalla sua bellezza. "Sì." gli si illumina lo sguardo. "Falla con me." propone. "Cosa?" scrollo la testa e ritorno alla realtà. "Eddai, l'hai già fatto!" ci penso sù. Effettivamente è vero. "Okay." asserisco, seguendolo nel piccolo bagno. L'aria è calda, torrida, afosa. Quasi mi manca il respiro. Anche se non credo che sia dovuto completamente al caldo. Lorenzo lascia cadere l'unico pezzo di stoffa che lo copre, e lo fa con tanta disinvoltura da farmi sentire a disagio per la mia goffaggine nel togliermi la maglietta del pigiama. "Ti serve una mano?" sorride, prima di avvicinarsi a me. Sono sicura di essere arrossita violentemente, ma lui è abituato al mio carattere timido, quindi non comporta un grosso problema. Spero. 
"Alza le braccia." mi sfila le maniche corte, poi rimango a pancia scoperta. "Ti aiuto anche con sotto?" rimango immobile, e lui lo prende come un sì. Rimpiango l'audacia dell'altro ieri. Lui si china, ed io glielo lascio fare. Abbassa i pantaloni fino alle caviglie, e prima di rialzarsi deposita un piccolo bacio sulla mia coscia. Il gesto mi fa sorridere. "A questo punto fammi togliere tutto." sorride sornione, ed io nego con la testa. "Entra in quella doccia." ordino ridacchiando. "Ai suoi ordini." lo fa.
Mi levo velocemente l'intimo, poi lo raggiungo davanti alla doccia. Esito sull'entrata. La Sofia cosciente probabilmente se ne starebbe sulle sue, ma è giunto il momento di essere un po' incoscienti. Pensa meno, fai di più. 

Lorenzo.

Quando la bionda entra, mi rendo conto di quanto mi sia effettivamente mancata. Non la vedo completamente nuda da non so quanto tempo, e ancora non riesco a credere al fatto che mi abbia perdonato. Ho sempre la fobia che questo sia solo un miraggio, e che quando la realtà si abbatterà violenta sulla mia vita, io possa non riemergere più. "Sei reale?" sposta lo sguardo sui miei occhi. "Certo." fa una leggera risata, familiare, dolce, bellissima. La tiro per un braccio verso di me, e poi la stringo in un abbraccio. Non c'è niente di malizioso in questo mio gesto, solo un bisogno disperato di averla più vicina possibile al mio cuore. Come a dirle: Sai, questo ti appartiene... tienilo da conto. "Non cambierà mai più nulla tra di noi, giusto?" richiedo, giusto per averne un ulteriore conferma. Mi fa bene sentirmelo dire, ogni tanto. Ce l'ho avuta lontana per così tanto tempo, che l'ultima cosa che vorrei fare è un bis di quella terribile esperienza. "Sì, Lorenzo." 
Le stampo un bacio casto sulla fronte, poi la faccio appoggiare alla parte. La squadro, studio come le sue curve morbide le conferiscano un corpo da adulta, poi sposto gli occhi sul suo viso tenero da bambina, e non credo esista qualcosa di più bello. Le sue proporzioni, minute ma definite, mi fanno letteralmente impazzire. Prendo a torturarle il collo con piccoli baci, e lei abbandona la testa contro il muro. Le sue mani stringono i miei capelli umidi con forza, mentre il getto di acqua calda che sputa la doccia, riscalda l'aria e fa diventare le nostre pelli appiccicose. In un attimo le nostre labbra si uniscono, e pian piano i nostri baci diventano più accaldati e bisognosi. Le nostre lingue danzano insieme, così la prendo in braccio e quando la sua schiena combacia perfettamente con la superficie dietro di lei, lascio che unisca i piedi dietro al mio bacino. La mia erezione dura e pulsante sbatte continuamente contro la sua apertura, finche in una mossa decisa non sono dentro di lei. La sensazione che provo è talmente bella, che mi sembra la prima volta. I nostri fianchi che scontrano gli uni con gli altri, il gesto in sé per sé che racchiude tante cose: fiducia, amore, sfogo... è tutto così magico ed inebriante, che potrei rimanere in questo modo per tutta la vita. I sussurri diventano gemiti, e quando sto per raggiungere il culmine, un pensiero agghiacciante invade le mie meningi. Faccio scendere Sofia che mi guarda perplessa. "Cazzo, il preservativo!" 

"Hai...?" mi domanda la bionda, una volta che rientro in camera. Ha il corpo stretto in un accappatoio, ed è seduta a gambe incrociate sul letto. Cammino verso di lei, e tengo fermo in un pugno il punto in cui i lembi dell'asciugamano si incontrano. Siamo entrambi bagnati. Mi siedo accanto a lei.
"Intendi dire se sono venuto?" lei annuisce in silenzio. 

"Sì." lascia andare un sospiro di sollievo. Sapevo che non le ero venuto dentro, ma ha voluto comunque che facessi un ''controllo''. Quando le ho chiesto se voleva aiutarmi, mi ha sbattuto la porta in faccia. Non credevo che la prendesse così male. "Ho passato cinque minuti da inferno." ammette, sdraiandosi lunga sulle coperte disfatte dietro di lei. "Suvvia, non sarebbe successo niente." la rassicuro, allungando una mano verso la sua, che però allontana immediatamente dalla mia. "No, Lorenzo. Non è successo niente perché ci è andata a culo, ma la prossima volta questo..." indica il mio membro. "Non dev'essere un dettaglio da sottovalutare." Sto per controbattere, ma lei continua. "Altrimenti questa..." indica il suo intimo coperto dalla stoffa chiara. "Te la scordi." 
Il suo linguaggio elementare mi fa sorridere. "Che ridi?!" mi rimprovera, tirandosi su dalla schiena. Non le rispondo, le rubo solamente un bacio sulle labbra.

Spazio Autrice.

Non sono morta!!

Eccomi qui con un nuovo capitolo! Non succede niente di particolare, solo una vicinanza tra i due!

Vi invito come al solito di mettere una stellina e magari anche di commentare,

ci vediamo al prossimo capitolo, bacini :*

Occhi di ghiaccio|Jafia.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora