Lorenzo.
L'espressione di Sofia è più confusa della mia.
Decido di seguirlo e sentire quello che ha da dire.
"Dove stai andando?!" mi ferma la bionda, frapponendosi tra me e la porta.
"A spaccargli il culo. Giuro che faccio in fretta." faccio per sorpassarla e avvicinarmi all'uscio, ma lei pianta il palmo della sua mano sul mio petto. "Cerchiamo di capirle le cose, prima di fracassarlo di botte."
"Le cose non si ottengono così." dico sbrigativo. La sto spingendo con me verso la porta, e lei indietreggia fino a sbatterci la schiena.
"Ah, e con la violenza sì?" Incarna un sopracciglio, ed io scanso la rabbia ed elaboro le sue parole.
"No." abbasso lo sguardo. Non voglio essere più quel tipo di persona. Non voglio per Sofia. Non se lo merita.
"Bravo." mi accarezza una guancia. "Lascia che ci parli io."
"Neanche per sogno." alzo la testa di scatto. "Non ti lascio scendere da sola da quel coglione!" sbotto, e le sue mani sono nuovamente sul mio torace.
"Vuoi sapere che diamine blaterava, sì o no?"
"Sì, ma voglio esserci anche io." lei sbuffa.
"E va bene, ma per favore non picchiarlo. Non facciamo il suo gioco." annuisco. Devo riuscirci. Devo farlo, per lei.Sofia.
"Quanto sei prevedibile, bionda." Enrico è appoggiato di schiena su un muro di un condominio a qualche metro di distanza. Mi volto un'ultima volta verso Lorenzo, che rimane nei paraggi, giusto se la situazione si faccia più critica. Avanzo verso la sua sagoma, stretta in un giubbotto di jeans.
"Che intendi dire?" incrocio le braccia al petto, e mi posiziono davanti a lui.
"Intendo dire che sei in ritardo di qualche minuto. Mi aspettavo che scendessi prima."
"Quindi immagino sai anche perché sono qui." rispondo in tutta calma.
"Ovviamente." si butta una sigaretta tra le labbra, e la accende noncurante. Fa un lungo tiro, e dopo aver sbuffato una nuvola di fumo prende parola.
"Dov'è il tuo amichetto?"
"Non c'è. E' rimasto su."
"E dovrei crederci?"
"Puoi anche non farlo. Non è un problema mio."
"Sei insolente."
"E tu un bugiardo."
"Allora perché credi che ti dirò la verità?"
"Ormai hai cominciato. Finisci." lo vedo ghignare, ma io non ci trovo niente di divertente.
"Davvero ancora non ci sei arrivata?"
"Illuminami."
"Io e Matteo Tiberia siamo amici." ammette, ed io in un certo senso mi aspettavo questa risposta. Adesso ha un senso il fatto che Matteo si trovava a Milano. E che lui ne sappia abbastanza di Lorenzo.
"E con ciò?"
"Mi ha raccontato che tipo di persona sia Lorenzo. Non mi meraviglio del fatto che tu ci stia ancora assieme, se non sai tutta la verità.""E tu che ne sai?"
"Se solo sapessi quello che veramente ha fatto, non riusciresti a guardarlo in faccia."
"Balle. Lui mi ha raccontato tutto."
"Anche che si è fatto la ragazza di Matteo per una scommessa?" annuisco, sentendo una punta di amaro in bocca.
"E dimmi, non ti sei sentita usata quando Matteo ha pomiciato con te solo per dar fastidio a Lorenzo?" ovvio che mi sono sentita usata.
"No.""Menti."
vero.
"Chi tace acconsente bionda."
"Stai solo cerando di manipolare la mia mente."
"No cara, sto cercando di farti aprire gli occhi sulla persona che chiami amore."
rimango un'altra volta in silenzio, consapevole del fatto che non ha del tutto torto.
"E dimmi, bionda, a te piace essere usata per ripicca?"
"Perché mi chiedi qualcosa che sai già?"
"Rispondi."
"No, ovvio che no."
"Dirlo ha tutto un altro effetto, che pensarlo. Non ti pare?"
ingoio il groppo alla gola. Ha una ragione fottuta.
"Perché mi stai facendo questo?"
sento le prime lacrime inumidirmi gli occhi.
"Perché non ho alcun motivo di trattarti bene. Sofia, non dimenticarti mai che le persone cattive con te, sono le più sincere." e dopo aver buttato a terra la sigaretta ormai consumata fino al filtro, mi lascia da sola, con mille pensieri confusi in testa."Che ti ha detto? Devo spezzargli l'osso del collo?" domanda Lorenzo, avvicinandosi a me una volta che Enrico è sparito dietro un angolo. Mi posa tutte e due le mani sulle spalle, ma io non gli rivolgo lo sguardo. Lo tengo fisso a terra, e i capelli biondi mi ricadono sulla fronte e sugli occhi.
"Ehi?" con un gesto lento prende la ciocca che mi disturba e la fissa dietro all'orecchio, ma io non riesco comunque a guardarlo.
E se Enrico avesse ragione? Nel senso, so delle cazzate che ha fatto Lorenzo, però c'è questo presentimento, che prima tenevo nascosto perché credevo fosse sciocco, che mi fa pensare al fatto che lui mi nasconda ancora qualcosa. E se i suoi giochetti del cazzo non fossero ancora finiti? So che mi ama, perché me l'ha dimostrato in tanti modi, eppure per amarlo totalmente ho bisogno che lui sia sincero al cento percento con me. E ho paura che attualmente non lo sia.
"Lorenzo, devi dirmi qualcosa?" la domanda prima pensata, diventa ora una serie di parole concrete.
"No, perché?" aggrotta la fronte, e alza il mio viso con le sue mani. Ora i nostri sguardi sono di nuovo uniti in uno solo.
"Niente."
"Sicura?"
"Sì."Lorenzo.
Siamo sul divano. Io con le gambe distese lungo il sofà, e Sofia distesa accanto a me, con la schiena consunta al mio petto. La stringo al mio corpo, cingendola con le mie braccia. Sta facendo zapping tra i canali della tv, nel frattempo io le torturo il collo con qualche bacio qui e lì. E' molto taciturna da quando siamo rientrati a casa sua, eppure il fatto che mi lasci coccolarla, non spegne del tutto le mie speranze. A volte vorrei solo sapere quello che frulla nella sua testolina, le cose sarebbero molto più semplici. "Non c'è mai niente in televisione." si lamenta, alzandosi di scatto. Mi rimetto a sedere, mentre lei si avvicina al tavolino basso dove sono sparpagliati dei film. Si inginocchia e comincia a rovistare tra i vari dvd. Mi avvicino, inginocchiandomi poi dietro di lei. L'afferro per la pancia e la faccio sdraiare sulle mie ginocchia. Mi chino per baciarle le labbra, in una scena che mi ricorda molto il bacio a testa in giù di Spiderman. Fa per controbattere, ma poi si abbandona al momento. La tiro su dalla schiena e la faccio girare verso di me. Si siede sopra le mie gambe e riprendiamo a baciarci. Afferro il suo sedere per sostenerla, poi sposto le mani su per la sua schiena, senza smettere di giocare con le sue labbra. Sento il piercing freddo che si scontra con il mio, e sorrido. Le schiudo la bocca con la lingua e poi lascio che si unisca alla sua. Le cingo il collo con le braccia, avvicinandola di più a me, mentre le sue mani creano l'unico distacco tra i nostri toraci, premute come sono sul mio petto. Le mie labbra lasciano una scia umida di baci, fino ad arrivare alla sua clavicola. Prendo a mordicchiare e succhiare avidamente la pelle, mentre le sue dita corrono veloci tra i miei capelli. Ormai le uniche cose che ci dividono sono i nostri vestiti, ma la lontananza delle nostre anime non la sento nemmeno, quando ce l'ho così vicina.
"Ti amo." bisbiglio al suo orecchio, e sento che lei si irrigidisce. In un attimo si scosta, sedendosi a gambe incrociate qualche metro più in là.
"Che succede?"
Esita un po'. Poi parla.Spazio Autrice.
Ammettetelo che AMATE quando vi lascio così!!
Già sento le proteste sotto la finestra, ahahahah!
In ogni caso, vi invito a dare un'occhiata a questo canale youtube -> https://www.youtube.com/channel/UC455yEklqvWfh5JYgFMnNBg/videos
perché sono molto carine e simpatiche, quindi se volete fare un salto, a loro farebbe molto piacere :)Come al solito vi invito a lasciare qualche mi piace e qualche commento, e magari perché no, anche a condividere la storia con i vostri amici!
Baci, ci vediamo al prossimo capitolo! :*
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Occhi di ghiaccio|Jafia.
FanfictionSofia è una diciassettenne di Milano, annoiata dall'ordinarietà della sua vita. Lorenzo è un diciottenne di Roma, annoiato dalla straordinarietà della sua vita. Lei ancora ignara dell'uragano di emozioni che le farà provare lui. Lui non vede l'ora...