Lorenzo.
La sento irrigidirsi sotto il mio tocco, e la stringo al mio petto, bloccando velocemente qualsiasi scatto istintivo della bionda. "No, io ci devo parlare!" sbotta, cercando di dimenarsi sotto alla mia forte presa, eppure l'idea di muovermi e lasciarla andare non mi sfiora minimamente.
"Non ora, dammi retta." ribadisco tra i denti, intimandola di farla stare il più calma possibile. Una mia mano finisce sulla sua pancia, e prendo ad accarezzarle dolcemente il tessuto del vestitino nero. I suoi respiri sembrano tornare lentamente regolari, così, finalmente libero i suoi polsi e la faccio girare verso di me, facendo in modo che i nostri bacini si scontrino.
"Non fare cazzate." le raccomando, dopo un periodo indefinito in cui non cesso di guardarla negli occhi; sono così ipnotici e belli, che rapirebbero qualsiasi sguardo. Annuisce poco sicura, ma a malincuore la lascio comunque andare. La seguo con lo sguardo finché non sparisce dietro alle mie spalle, così reprimo l'impulso di andare con lei, e torno a guardare la sfida alcolica in cui si cimentano un paio di ragazzi a poca distanza da me. Naturalmente non me ne frega nulla, e nella mia mente l'unica cosa nitida è la sua espressione corrucciata che ha tenuto per tutto il pomeriggio, eppure da una parte so che è meglio così, che provi a chiarire di persona con Alessandra, anche se non so minimamente cosa sia successo tra le due, ultimamente.
Credo poco al fatto che una amicizia così di vecchia data sia finita in quattro e quattr'otto per una stupida gelosia, sono convinto che ci sia altro sotto, e l'idea di veder star male Sofia, soprattutto ora che sto per tornare a Roma, non mi rende per niente tranquillo.
La sfida si conclude, un tipo nascosto in una immensa tuta scura ne è il vincitore, ed intasca la piccola busta di plastica, con dentro qualche grammo di erba, con una smorfia soddisfatta in volto. I bicchieri vengono sostituiti, così come i giocatori, e vengono nuovamente colmati di liquido ambrato.
"Okay ragazzi, altro giro." annuncia un biondo alto all'incirca un metro e ottantotto, appoggiando la bottiglia ormai vuota sopra al marmo del bancone.
Distolgo per un attimo lo sguardo, voltandomi subito quando alle mie spalle sento la voce chiara e forte di Sofia.
"Che cazzo hai intenzione di fare, adesso?" la festa sembra immobilizzarsi, e tutti gli invitati osservano la scena in silenzio, immobili ai loro posti.
La sua faccia arrossata dall'ira è l'ultima cosa che vedo, prima che una chioma rossa si avventi sul mio viso, poi percepisco due labbra sottili sulle mie, diverse da quelle carnose della mia bionda, così mi separo immediatamente dalla sua bocca, ritrovandomi il viso scarno della migliore amica di Sofia davanti al muso.
"Ma che diamine fai?" sbotto, indietreggiando sempre di più. Gli occhi di tutti in questa stanza sono fissi su noi tre, facendomi sentire subito imbarazzato ed a disagio. Dalla spalla di Sofia spunta quel verme di Enrico, che non esita ad appoggiarle una mano sulla spalla.
"Tutto bene?" le parole escono soffocate dalla sua bocca, perché Sofia si gira immediatamente e trova rifugio, per la prima volta, in delle braccia che non sono le mie.Sofia.
Quando Lorenzo molla la presa su di me, la prima cosa che faccio è correre dietro alla sagoma della mia migliore amica, che si appresta a raggiungere il balcone della casa di Brian. Per fumare, suppongo. Non so per quale motivo sia qui, evidentemente nessuno ancora sa che abbiamo litigato, oltre a Lorenzo, naturalmente. Credevo, tuttavia, che non sarebbe venuta; invece eccola qui, con i suoi capelli rossi fuoco pettinati di lato, ed il corpo snello racchiuso in dei jeans ed una camicia troppo larga per le sue forme esili.
"Ale!" la chiamo, accorciando lo spazio presente tra di noi. Quando le sono praticamente dietro, azzardo a poggiare la mia mano sul suo polso.
"Che vuoi?" sputa distaccata, ed il mio cuore fa capolino. Nei suoi occhi non vedo più quell'affetto che sempre mostravano per me, solo una freddezza glaciale, come se fossimo ormai su due pianeti differenti, eppure a pochi metri di distanza.
"Chiarire con te... o almeno parlare!" imploro, quando vedo che con un lamento e le labbra tirate si gira e prosegue verso la portafinestra.
"Non ho niente da dire Bionda, lasciami uscire." alza gli occhi al cielo irritata, quando la costringo a girarsi ancora nella mia direzione.
"Ma io sì." prendo coraggio. In fondo è ancora la mia migliore amica, no?!
"Vedi, mi dispiace un sacco che ti sia sentita così, ma te lo giuro che non mi ero accorta di nulla..." mi interrompe.
"Come solito. Dobbiamo sempre imboccarti per farti capire le cose, vero Viscardi?" chiede stizzita. Ignoro il modo in cui disprezza il mio cognome, e mi concentro sulla conversazione, tentando di mostrare meno sentimenti possibili.
"Stavo dicendo, non pensavo di averti lasciata da parte. Sei la mia migliore amica, e mi dispiace se ti sia sentita così. Ci conosciamo da tantissimo, e lo sai che sei la persona più importante della mia vita. Ti prego, non farmi questo." dico, con tono esasperato. Non ho davvero voglia di litigare con l'unica persona che c'è sempre stata per me, in qualsiasi attimo dei miei diciotto anni di vita, anche perché non saprei cosa fare, se lei non ci fosse più.
"Hai fatto tutto tu. Io ho solo accettato e sostenuto la cosa, finché non è diventato più possibile." incrocia le braccia al petto, guardandomi con aria di sfida. La conosco benissimo, e quando si arrabbia fa di tutto per farti passare dalla parte del torto.
"Okay, forse hai ragione tu, però scusami... ti prego." mi porto una mano alle tempie, e le massaggio cercando di riordinare i pensieri impazziti nella mia mente.
"E perché dovrei farlo? Ah, non sai quanto mi senta più libera senza di te!" questa ultima frase mi ferisce nel profondo, e provo un senso di freddo che penetra fin dentro le mie ossa, già fragili per tutti gli spifferi subiti in passato.
"Per esempio..." continua con il suo discorso crudele, e le sue parole tagliano il mio petto come lame affilate.
"Adesso, posso fare questo, senza sentirmi per niente in colpa." ghigna, prima di avviarsi con passo saltellato verso al salotto, proprio dove comincia la cucina, proprio dove Lorenzo è girato di spalle e osserva con Brian la gara stupida che si sta tenendo tra le quattro mura della sua cucina. Capisco immediatamente le sue intenzioni, così le corro dietro, facendomi spazio tra la calca di ragazzi appostati in soggiorno.
"Che cazzo hai intenzione di fare, adesso?" grido per sovrastare il baccano provocato dalle voci e dalla musica troppo alta, e Lorenzo volta immediatamente il suo viso e mi cerca con gli occhi. Poi mi trova, ma i colori dei nostri occhi si uniscono per poco, perché subito dopo la faccia di Alessandra si unisce a quella di Lorenzo, ed il mio cuore si blocca.
Semplicemente non sento più nulla, è come se mi avessero strappato via il cardio dal petto senza anestetizzarmi, ed io fossi rimasta a guardare il tutto con le mani in mano, impotente, debole, talmente tanto che mi sarei accasciata a terra, se Enrico non mi avesse abbracciata talmente forte da tenermi in piedi. Sono un mucchio di macerie tra le sue braccia, e seppure non sono le solite forti e confortevoli di Lorenzo, che ho sempre definito come 'casa mia', riescono a tenere insieme tutti i pezzi. Non so per quanto dura, so solo che nella stanza è calato il silenzio più tombale, sembra di essere in un cimitero. Le sue mani cominciano ad accarezzarmi la schiena, mentre dalle guance sento scorrere delle lacrime umide, corrosive come acido, vuote come un buco nero. Irrigano le mie guance e finiscono sulla maglietta di Enrico, che non esita a stringermi ancora di più. Non so cosa stia succedendo intorno a me, so solo che non ho più certezze nella mia vita, ora che ho perso anche uno dei pilastri che sorregge la mia esistenza da sempre.Spazio Autrice.
IO VE LO AVEVO DETTO, CHE MI AVRESTE ODIATA!!!
A parte questo, volevo semplicemente chiedervi, visto che nei socials non si parla d'altro ultimamente, che ne pensate del libro che Sofia è in procinto di pubblicare?
Dirò la mia, perché seguo Sofia da tantissimo tempo e perché tengo molto a lei.
Sofia prima di tutto è una ragazza, esattamente come me, come voi, come tutte le ragazze su questo pianeta. E' vero, è una delle youtubers più seguite nella community Italiana, ma non dimentichiamoci appunto che è comunque un essere umano, e in quanto tale, ha, come ognuno di noi, una passione. Il fatto che abbia un canale youtube, non significa che lo porterà avanti per tutta la vita, e che appunto arriverà ad un certo punto in cui sceglierà il percorso che determinerà la sua 'esistenza'. Lei adora scrivere, e lo sa fare anche molto bene (come si può vedere da vari video in cui parla di questo argomento, ma anche dal modo in cui di esprime, che lascia intendere il fatto che non sia una ''sempliciotta''), ed il fatto che molti altri youtubers abbiano scritto anche loro dei libri, non c'entra nulla, perché come ha detto lei, non sarà una autobiografia, bensì una storia frutto della sua immaginazione, e per cui non avrà nulla a che fare con la sua vita. Detto questo vorrei solo sentire le vostre opinioni, visto che soprattutto su facebook, le persone ne stanno tirando fuori di cotte e di crude, parlando senza sapere, e alterando la mia pazienza!
Non vedo l'ora di sapere altro sul suo libro, Sofia, muoviti!!Detto questo, ci vediamo al prossimo capitolo
(dove il disagio non mancherà di sicuro ;)) :*
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Occhi di ghiaccio|Jafia.
FanficSofia è una diciassettenne di Milano, annoiata dall'ordinarietà della sua vita. Lorenzo è un diciottenne di Roma, annoiato dalla straordinarietà della sua vita. Lei ancora ignara dell'uragano di emozioni che le farà provare lui. Lui non vede l'ora...