Cioccolata

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"Aspetta, ti ho portato una cosa"

Alex prese lo zaino blu notte che aveva portato con se, se lo poggiò sulle gambe e iniziò a cercare qualcosa.

"Che stai dicendo?"

Il biondo seguendo la curiosità che era nata in lui, si sporse verso il moro, sedendosi sull'angolo del letto in attesa.

"Ecco qua!"

Il moro estrasse due confezioni scura, con delle lettere dorate sopra. Il biondo le riconobbe dopo pochi istanti.

"Cioccolata? Ma sei impazzito?"

Si alzò per raggiungere Genn per posargli le barrette di cioccolato tra le mani e poi guardarlo con soddisfazione.

"Perchè? Scusa almeno ti consoli dello schifo di cibo che mangi qua!"

Ricevette uno spintone amichevole dal ragazzo, che osservava cosa aveva tra le mani. Erano entrambe barrette di cioccolato fondente, una con la granella di nocciole e una con la mente. E lui AMAVA la cioccolata fondente, ancor di più le nocciole e il sapore fresco della menta.

Era come se avesse portato cocaina a un cocainomane in astinenza.

"Scemo"

"Te la fanno tenere no?"

Alex aveva ancora il sorriso sul volto, felice di aver azzeccato i gusti del biondo e sopratutto felice di vederlo sorridere sinceramente.

"Credo non ci siano problemi, insomma, solo che come facevi a sapere che adoro questa marca e sopratutto questo tipo di cioccolata?!"

"Sono andato a caso? Vale come risposta?"


Ed era vero, era andato a caso. Si era trovato a passare davanti a un negozio di cioccolata in centro e la prima cosa che gli era venuta in mente era l'effetto che la cioccolata può avere sulle persone. L'effetto che può avere su Genn.

Era entrato con la convinzione che portargliene un po' fosse un modo per tirarlo su di morale e convincerlo a mettere su un po' di peso.

Certo, una volta entrato si era trovato davanti a una scelta assurda di gusti e marche.

Un elemento che non aveva preso in considerazione era che gusti avesse il ragazzo, era un amante della cioccolata fondente o al contrario un patito di cioccolato bianco?

Riflettendoci arrivò alla conclusione che la cioccolata fondente fosse la scelta migliore.

Se doveva pensare a Gennaro come se fosse della cioccolata, il che era un pensiero davvero strano da formulare, lo avrebbe visto come una barretta di cioccolato fondente.

E poi scelse il gusto alla menta e quello alle nocciole, perchè a lui quei gusti piacevano da morire, quindi perchè non sarebbero dovuti piacere anche all'altro?

Prima che la commessa gli offrisse il suo aiuto, si sporse verso lo scaffale giusto e afferrò le due barrette, per poi sorridere alla ragazza.

Lei afferrò le due tavolette e le portò verso la cassa, seguita dal moro che cercava il portafolgi nel giacchetto.

Mentre aspettava che lei contasse il resto da fargli, gli balenò un altro pensiero. E se così facendo avrebbe contribuito a fargli del male?

Magari per lui mangiare rappresentasse un problema?

Magari era magro per un motivo e portargli qualcosa di simile lo avrebbe solo ferito.

Aprì la mano per raccogliere gli spiccioli e quel gesto spezzò la valanga di pensieri che gli frullavano in testa.

Blindness is not HopelessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora