Pace?

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"Quando ti ha abbracciato, sei diventato peggio di un manichino"

Scherzò il moro, anche se in quel momento l'ultima cosa di cui aveva voglia era scherzare.

"Scemo"

Gennaro sembrava voler reggere il gioco, forse anche lui era stufo di tutta quella tensione.

"Però ho ragione, non è così?"

In un attimo quel piccolo momento di pace svanì, lasciando il posto a quel piccolo dettaglio che rimbalzava tra i loro neuroni.

"Si, hai ragione" Il biondo sospirò, aveva paura.

"E' che una parte di me vuole una cosa, l'altra invece me lo impedisce"

Ed era quello, paura. Aveva paura di rivivere il passato, aveva paura di essere nuovamente ferito, usato, abbandonato.

"Il passato ci cambia, e ci rende meno disponibili, meno creduloni. Te lo ripeto, fa quel che vuoi, io sono qua, quello che provo non cambierà"

Come sempre Alessio riusciva ad usare parole che rispondevano alle domande che l'altro mai poneva. Questo era uno dei segnali, delle dimostrazioni più forti che il biondo potesse avere. Ormai tra loro c'era un legame tale per cui le parole non servivano per spiegare, capivano anche dicendo solo una parola, una parole che ne celava altre cento.

"In fondo a rimanere nella propria bolla, non si cambia mai, Specialmente se quella bolla non ci piace, no Ale?"

Per anni Genn si era nascosto dietro quel 'Bene grazie' in risposta a chi gli chiedeva come andava. Quelle parole così vuote e banali eppure così piene di significato, qui gridi soffocati che nessuno sentiva.

E Alessio li capiva, riusciva ad ascoltare la voce del biondo.

Il moro sorrise, vedendo uno spiraglio in quel groviglio di pensieri che era il biondo.

Sorrise perchè sentiva le difese dell'altro aprirsi, sentiva che l'altro voleva davvero provare a dargli fiducia.

"Posso provarci, voglio provarci, insomma"

Si alzò dal suo letto, per raggiungere il moro, che si era precedentemente allontanato, per lasciargli lo spazio di cui aveva bisogno. Spazio che il biondo non voleva.

"Credo di essere già uscito da quella bolla, nel momento in cui abbiamo parlato, quel giorno, giù in sala relax"

Il suo spazio voleva che fosse riempito dal moro, voleva la sua presenza.

"Solo che, fuori dalla bolla è tutto diverso, è come uscire da una stanza con i muri vuoti, squadrati e perfetti, per ritrovarsi accecati dalla luce del sole nelle giornate estive e fradici in quelle invernali."

Di nuovo la paura e in fondo è quello il motore che ci fa vivere. La paura del fuoco ci salva da esso, la paura di fallire ci sprona ad avere successo, la paura di morire ci costringe a vivere.

"Temo sia solo un sogno, un soffio passeggero. Poi tutto finisce, com'è iniziato"

Le paure di Genn gli si sono soltanto ritorte contro, quando si sono avverate lo hanno colpito, ferito, lasciato a terra indifeso.

E non sempre si riesce a rialzarsi subito. Accade e non lo puoi prevedere, inizia senza preavviso e finisce così come è iniziato.

"All'improvviso"

E mostrò un sorriso pieno di tristezza, un sorriso di chi si perde nei ricordi e nelle cavolate che ha passato. Ad Alessio si strinse lo stomaco nel vederlo così arreso, così malinconico verso un passato che lo ha cambiato per sempre.

Blindness is not HopelessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora