"No ti prego non intenderla male, mi sento uno schifo a pensare di avert fatto del male, anche se non sono stato io a fartelo ma poco importa, la sostanza è quella"
"Ale"
"Solo che, insomma significa che ci tieni e ommiodio, sono stato stronzo, anche se non sono stato, io, si insomma"
"Alex! Stai straparando!"
Provò a fermare la valanga di parole che l'altro stava pronunciando, provocandogli una risatina.
"Scusa"
Sentì la risata imbarazzata di Alessio mescolarsi con il suono debole della pioggia.
"Torniamo seri. Mi dispiace Genn"
In quel momento il biondo si sentiva bene, non c'era niente che lo turbasse, perchè tutto si era risolto.
"Non è colpa tua"
"E neanche tua"
"E neanche mia..."
La voce di Genn era bassa, quasi come se ammetterlo fosse rivelare un segreto importante. Tutto il contrario del moro, che se ne uscì con un'affermazione avventata a un volume pericolosamente alto.
"E' di quella troia di Eleonora. Oh merda spero non mi abbia sentito"
Risero entrambi, per primo fù Gennaro, che scoppiò letteralemente a ridere.
Il moro sentì le guance colorarsi di rosso, era un suono così bello che provocava piccoli brividi in tutto il corpo.
Era imbarazzante provare tutte quelle emozioni per una semplice risata.
Non gli era mai successo.
Poi i suoi pensieri vennero interrotti dall'altro, che commentò con la voce resa roca dalle risate.
"Alex sei un ananas"
"Ananas? Che c'entra?"
Cosa diamine c'entravano gli ananas in quel momento.
"Niente, solo che sembri un ananas"
Lo ignorò, sorridendo però al pensiero di sentirlo spensierato e non più teso. Poi si ricordò.
"Ah e piuttosto! La cioccolata la stai mangiando vero?"
L'aveva comprata per lasciargli una parte di lui mentre non poteva essere lì. Era abbastanza preoccupato di quella pausa forzata, non voleva stressare il biondo invadendo la solitudine di cui aveva naturalmente bisogno, ma aveva paura. Sembrava sempre risolversi tutto con poche semplici parole o azioni, ma era consapevole che non c'era niente di risolto.
Anche se momentaneamente stava bene, avrebbe potuto cedere in qualsiasi momento.
Alessio ne era consapevole.
Non potendo essere sempre con lui, a consolarlo e rassicurarlo, aveva pensato alla cioccolata.
Di per se era un buon aiuto per l'umore e inoltre gli avrebbe ricordato che nel mondo esisteva qualcuno che si preoccupava a morte di lui.
"Anzi, mangiala adesso che hai bisogno di zuccheri, dai"
"Altro che ananas, sembri le nonne che si preoccupano di farti mangiare"
"Genn, lo sai che ci tengo alla tua linea"
Ed era vero, insomma, il biondo era davvero magrolino.
Quando lo stringeva poteva percepire le ossa sotto quella pelle delicata. Insomma, rispetto alle ragazze con cui era stato non aveva niente da afferrare, era tutto spigoli.
STAI LEGGENDO
Blindness is not Hopeless
FanfictionAlessio non riesce a dimenticare quegli occhi azzurri, così tempestosi, circondati di nero, del ragazzo appena incontrato sulla soglia di quella fredda stanza d'ospedale. Gennex | AU ovviamente "E tu perché sei qui?" "Una semplice visita di controll...