Alessio attese qualche secondo, in cui probabilmente metabolizzò quello che accadeva, per poi seguirlo. Il cervello lavorava nel tentativo di trovare un argomento, qualcosa che spezzasse quello strano silenzio.
Arrivati nella stanza da anticamera, il regno dell'infermiere con gli schermi, Genn non si fece scrupoli, entrò senza molte cerimonie nella stanzetta relax; l'infermiere li osservava con sguardo criptico.
Alessio gli sorrise, cercando di mostrare un senso di responsabilità e sicurezza quasi a voler dire "lasciami in pace, vedi come sono bravo"
Per seguì il biondo dentro la stanza, chiese se doveva chiudere la porta ma ricevette un mugugno in risposta.Lo prese come un 'si' e chiuse quella porta. Poi arrivò improvvisamente una domanda che non sembrava indiscreta e adatta per iniziare un minimo di conversazione
"Non avevo voglia di vedere una coppiettina innamorata. Certo, devono essere carini, ma mi sento sempre di troppo in quelle situazioni" e in queste parole mise la speranza di aver capito perché il biondo se ne era sgattaiolato via.
"A me non piace Alba" gli rispose secco
Alessio aspettava qualcosa, una spiegazione, qualsiasi cosa. Gli sembrava di intuire che l'altro avesse bisogno di sciogliersi, di rilassarsi, per poter parlare.
"Io non la-"
"Non fraint-" dissero entrambi nello stesso momento. Si guardarono e risero.O meglio, Alessio rise, in modo tranquillo come era solito fare. Mentre Gennaro si limitò a ghignare, sghignazzare era forse il termine migliore.
"Scusa Genn, volevo dire qualcosa perché questo silenzio è fastidioso e"
"Fa niente non preoccuparti" lo interruppe il biondo, lasciandosi sprofondare sullo stesso pouf della volta prima.
L'altro non capì bene a cosa si riferisse, ma lo prese come un discorso generico.
"Cosa volevi dire?"
"Niente di importante, tu?" Rispose il biondo
"Mh..." lo guardò pensieroso e vide che era tranquillo, lo stava semplicemente ascoltando, in lui non c'era niente di strano. "Dicevo che non conosco questa... Alba? Ecco, non la conosco quindi non posso giudicare. Ma magari volevano un po' di privacy che non esiste negli ospedali.... insomma hai capito. Tu?"
"A me Alba sta simpatica, è solare e affettuosa ed è proprio per questo che..."
Trattennero entrambi il respiro
"...che... insomma"
Che discorso era si chiese Alessio, che voleva dire?
Voleva sapere, ma sarebbe apparso impiccione, probabilmente. Era solo la seconda volta che parlavano da soli, erano semplici conoscenti."Suoni qualcosa?"
Alessio rimase un attimo interdetto, i cambiamenti improvvisi di argomento non erano il suo forte. E poi non si ricordava di aver detto di saper suonare. Anzi, era abbastanza sicuro di non averglielo mai detto.
"Come fai a sapere se suono?"
"Giò"
"Ovvio, stesse zitto un secondo" e ridacchiò
"Siete amici da tanto?" Genn era curioso e l'altro sentendolo fare delle domande si rilassò, dimenticandosi di tutto quello che era fuori da quella stanza.
Parlarono e Alessio raccontò della sua amicizia con Giò, gli raccontò qualche cavolata che avevano fatto insieme, poi il biondo interruppe il discorso, di nuovo.
"Suoni qualcosa?"
L'altro lo guardò, non sapendo cosa rispondere preso alla sprovvista. Non aveva con se nessuno strumento, come avrebbe potuto suonare?
STAI LEGGENDO
Blindness is not Hopeless
FanfictionAlessio non riesce a dimenticare quegli occhi azzurri, così tempestosi, circondati di nero, del ragazzo appena incontrato sulla soglia di quella fredda stanza d'ospedale. Gennex | AU ovviamente "E tu perché sei qui?" "Una semplice visita di controll...