Legami

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"E nessuno mi ferma, cos'è, vi si è bacato il cervello?"

Adesso il suo tono era cambiato notevolmente, non sembrava più arrabbiato, tutt'altro. Sembrava quasi sorriderci, come se si fosse accorto di aver commesso un errore sciocco.

"Ooh ma io lo so perchè lo fate" Si massaggiò la barba forse un po' troppo lunga, che gli dava un'aria misteriosa e piuttosto attraente. "Lo so"

"Mi lasciate sfogare, non è così? Sapete già tutto, insomma, almeno tu Alex, sai già tutto"

Guardò il suo amico annuire alle sue parole. Era la verità, Alessio sapeva già tutto, sapeva come si sentiva il ragazzo, lo conosceva da tempo e capiva molto più di quello che dava a vedere.

"E allora perchè non hai mosso un dito!"

Gli aveva lasciato il suo spazio, non era stato invadente perchè sapeva come era fatto Giovanni, Con una sfuriata si sarebbe rimesso tutto apposto tra loro. Tutto questo perchè il moro non aveva l'intenzione di mostrarsi fragile davanti a nessuno, non gli avrebbe mai chiesto aiuto. Lo faceva solo quando arrivava al limite della sopportazione.

Raramente parlava dei problemi che lo affliggevano, ma quando lo faceva doveva sfogare tutta la tensione accumulata.

"Giò..."

Il riccio provò a placarlo, indeciso su come risolvere quella che sembrava essere una brutta litigata.

"No, non dire niente Davide. Sta. Zitto. Una buona volta"

Rimase stupito dal suo tono severo, sembrava arrabbiato anche con lui, rendendolo ancora più a disagio.

Poi chiuse gli occhi e sospirò.

"Scusa Alex, mi sono fatto prendere dall'ansia"

Il suo tono adesso era l'esatto opposto di quello di qualche secondo prima. Non era più spavaldo, arrabbiato e violento. Era calmo, sottile, come il mare dopo una giornata di tempesta.

"Va tutto bene Giò, forse avrei dovuto starti più vicino, mi dispiace, credevo che lasciarti spazio fosse la cosa migliore"

"E forse lo è stato, davvero, è solo che... non volevo prendermela con te"

Davide poteva commuoversi a quel punto, non ci capiva davvero più niente e vederli litigare e poi comportarsi come due pulcini non aiutava.

"Senti, tranquillo okay, lo sai che puoi dirmi qualsiasi cosa e dovresti, anzi devi farlo"

E poi risero, cioè, Giovanni rise seguito da Alessio e inevitabilmente dal riccio. Si era risolto tutto così, con una risata. Spesso basta esporre i problemi che si hanno per rendersi conto di quanto siano ingigantiti dalle paranoie.

Alessio non lo stava evitando, tantomeno dimenticando.

C'era sempre stato, sempre. Lo aspettava, in silenzio, senza mettergli pressione.

Giovanni sentì la sensazione d'invidia e gelosia che aveva dentro, svanire e trasformarsi in infantile curiosità ed eccitazione.

"Và da Genn"

Se ne uscì, così, senza preavviso, provocando un'espressione perplessa da parte degli altri due. Certo che Giovanni cambiava idea in fretta.

"Ha bisogno di te, credo che tu sia l'unica persona che può aiutarlo ad uscire da questo posto"

"Oh ma io"

Provò a dire Alessio, confuso dal repentino cambio d'argomento.

"Hey sai che io ti supporto sempre, solo che non sapevo che tu fossi-"

Blindness is not HopelessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora