Avvicinati

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Il giorno dopo tornò, perchè non voleva mollarlo così, aveva bisogno di capire perchè avesse reagito in quel modo.

Se fosse stato colpa del bacio?

Che poi bacio, sfioramento di labbra semmai.

Sicuramente lui non avrebbe mollato così. Era in quella specie di anticamera e senza indugiare più di tanto, suonò il campanello delle visite ed aspettò. Non se ne sarebbe andato per così poco, sapeva che il biondo era in un momento particolare, in cui era evidentemente teso.

Sentì la porta scattare, come se fosse chiusa a chiave. Ed effettivamente lo era, visto che per aprirla era necessario un pass. Si socchiuse e ne uscì la stessa infermiera della prima volta.

"Ciao Alessio"era visibilmente stanca, forse era alla fine del suo turno, ma vedendo il ragazzo sorrise comunque.

"Salve, posso?" Chiese speranzoso, magari nessuno sapeva niente di quello che era successo ieri, anche se era davvero improbabile visto quanto quelle persone fossero pettegole.

"Sarebbe meglio di no..."

"La prego, devo tornare a trovare Gennaro, ieri abbiamo litigato- anche se non era esattamente una litigata- dobbiamo chiarire" Disse tutto d'un fiato Alessio, che non avrebbe accettato un rifiuto come risposta

"La prego"

E la stava davvero pregando, perchè doveva risolvere, doveva farlo in tutti i modi. Che lei lo volesse o meno.

"Aspetta qua"

Chiuse la porta e lo lasciò lì, in sua attesa. Fissava le strane forme che si muovevano dietro il vetro opaco, vetro che gli impediva di capire cosa ci fosse realmente dietro. Sperò che cercasse la stagista di ieri, era sembrata disponibile e comprensiva. Sicuramente rivalutava ai suoi occhi la classica idea di strizzacervelli.

Lei sarebbe stata una persona con cui avrebbe parlato volentieri, anche se gli aveva raccontato tanto, forse troppo, del biondo, lo aveva fatto per un motivo. E lui ne era consapevole. Lo aveva fatto per prepararlo, per metterlo al corrente di quello che stava passando il biondo perchè probabilmente pensava potesse aiutarlo.

Ormai in diversi avevano ripetuto e ripetuto che da quando si erano incontrati, Gennaro era cambiato. E se era lui il motivo del cambiamento, qualsiasi cosa avesse fatto, l'avrebbe fatta di nuovo, fino a vederlo stare bene.

Poi la serratura scattò di nuovo e l'infermiera aprì la porta con più convinzione,parlando poi al ragazzo con un sorriso fiducioso.

"Vieni"

"Posso?"

Era incredulo, ma non voleva farselo ripetere più volte, aveva una possibilità, non l'avrebbe certo sprecata così.

"Si, vai"

"Grazie mille! Grazie"

"Non ringraziare me, ringrazia la stagista."

Era andata come aveva sperato ma non poteva mostrarsi consapevole, non voleva troppe domande.

"Che c'entra lei?"

"Lascia perdere e vai"

"Ma... puoi ringraziarla da parte mia?"

"Puoi farlo tu dopo, ora vai"

E quasi correndo, si avviò verso la camera del biondo.

"E quindi da quanto stai con Alba?" Chiese il moro mentre cercava di sistemare la coperta stropicciata, dove tra le pieghe che formava ci perdeva sempre il telefono.

Blindness is not HopelessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora