"Per i prossimi giorni non potrò tornare, ho l'esame e devo concentrarmi sullo studio"
Si districò dall'abbraccio con cui aveva sorpreso il biondo qualche attimo prima.
"E' tra cinque giorni, ma devo comunque focalizzarmi su tutta quella roba, non voglio neanche prendere in considerazione l'idea di esser bocciato e ripetere tutto il corso, non esiste"
"Sh, va bene Ale, tanto io non mi muovo da qui"
Genn potè vedere quanto il suo amico fosse teso.
Il suo amico...
"Da quanto non suoni?"
Chiese improvvisamente il moro, spiazzando un po' entrambi.
"Perchè?"
"Le dita, il problema alle dita"
Riflettendoci Alex pensò che magari se non gliene aveva più parlato era perchè non voleva parlarne.
"Se non vuoi parlarne non fa niente"
"E' sparito"
"Come?"
Quella domanda uscì spontanea, come se non avesse capito le parole del biondo. in realtà aveva capito le parole ma non il loro significato, che significava che era sparito?
"E' sparito, non ho più problemi da un paio di settimane, come se non ci fosse mai stato"
Ricordava qualcosa per sentito dire, grazie ai vari pezzi che aveva compreso qua e là, ma non si era mai fatto un'idea del perchè non suonasse più.
"E cos'era allora?"
"Non vogliono dirmelo, ma l'ho scoperto sentendoli parlare con mia madre a sprazzi"
La voce del biondo non era infastidita, come se l'argomento non fosse più così importante come qualche settimana prima.
"Cioè?"
"E' solo un'auto convinzione del mio cervello malato"
Era davvero possibile che non fosse mai esistito niente?
"Ho inventato tutto io, da solo"
"Ed è una cosa possibile?"
"Si, e i medici non riescono mai a risolverla. Ecco perchè sono qua, perchè sospettavano una malattia degenerativa, qui ero sotto controllo. Ma in realtà stava agli psicologi e psichiatri risolvere il problema"
"E ci sono riusciti"
"No, loro non hanno fatto niente" ed era vero, lo avevano riempito di esami e visite mediche alla ricerca di un problema che non esisteva. Non c'era niente nel suo corpo che non andasse, era la sua mente che lo torturava. Era lei che si convinceva di verità che non esistevano. Era lei che maltrattava il suo corpo senza sosta.
"Le cose sono cambiate quando sei arrivato tu"
Il biondo si appoggiò con la schiena al muro, nascondendo le mani nelle maniche in un modo che fece sorridere l'altro. Avvolte sembrava così fragile e innocente da fargli tenerezza.
Alessio lo afferrò per un braccio, tirandoselo contro. Lo avvolse in un abbraccio, entrambi bisognosi di più contatto fisico del solito, come se fosse impossibile resistere alla lontananza.
Come se quel contatto fosse la concretizzazione di quello che si erano promessi.
"Genn"
"Come potrei non dirti grazie, odio doverlo fare"
La voce gli arrivò ovattata perchè pronunciò quelle parole tra le pieghe della sua maglietta, ancora stretto in quell'abbraccio.
"Sh, Genn, va bene così davvero"
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Blindness is not Hopeless
FanfictionAlessio non riesce a dimenticare quegli occhi azzurri, così tempestosi, circondati di nero, del ragazzo appena incontrato sulla soglia di quella fredda stanza d'ospedale. Gennex | AU ovviamente "E tu perché sei qui?" "Una semplice visita di controll...