1. The importance of being punctual

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N.A: Questa fanfiction non è adatta ai giovani lettori e contiene scene sessuali. Lettori avvisati mezzi salvati. Leggete a vostro rischio.

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Chapter 1: The Importance of Being Punctual

Era stato deciso il giorno precedente che si sarebbero incontrati tutti vicino al ponte alle nove del mattino, prima di partire per la loro missione di livello A.

Alle dieci, tre dei quattro membri del team arrivarono da tre diverse direzioni. Del quarto non ce n'era traccia, ma c'era d'aspettarselo. Il suo nome era Hatake Kakashi, meglio conosciuto dalla maggior parte delle persone semplicemente come il Copy Ninja. I suoi compagni di squadra alluderono del suo 'ritardo'.

"È di nuovo in ritardo."

"Lo so."

sempre in ritardo."

Si stavano facendo le undici, e di Kakashi neanche l'ombra.

Sakura si sporse sulla ringhiera di legno del ponte, guardando il riflesso delle poche nuvole sulla superficie increspata del fiume. Sasuke si appoggiò alla ringhiera accanto a lei, rivolto verso il lato opposto con gli occhi chiusi e le braccia incrociate. Sakura valutò che la sua pazienza quasi-santa sarebbe durata almeno per un'altra ora, prima che esplodesse con la frustrazione che lo stava, probabilmente, già divorando. Allora poi avrebbe iniziato a lamentarsi del fatto che stavano sprecando del tempo prezioso aspettando il loro leader quando, invece, avrebbero potuto affinare le loro abilità ninja.

Naruto, al contrario, non aveva scrupoli nel provare a trattenere la sua impazienza. "Dov'è?" si lamentò, dondolandosi sul corrimano dall'altra parte di Sakura, colpendo la ringhiera con i pugni. "Di solito non è così in ritardo!"

Sakura sospirò, infastidita più per le lagne di Naruto che per la missione. Era irritante il suo continuo camminare avanti e indietro e la sua incapacità di stare fermo per più di due minuti. "Probabilmente se n'è dimenticato di nuovo" disse Sakura in tono piatto, col mento poggiato su un palmo. "Forse si è addormentato mentre leggeva, come l'ultima volta. Qualcuno dovrebbe andare a controllare."

Era un'allusione, e non una particolarmente subliminale. D'improvviso, Naruto si fece insolitamente fermo, guardando le ombre scure delle case lungo la riva del fiume, apparentemente troppo occupato con i suoi pensieri per averla sentita. Sasuke non si mosse e non disse niente, ignorandola completamente.

"Bene," disse lei con un grugnito irritato. "Ci vado io."

"Grazie, Sakura-chan!" si rallegrò Naruto mentre lei si staccava dalla ringhiera per incamminarsi.

"Controlla il suo appartamento, Sakura" le disse Sasuke.

Ragazzi! Erano gli unici che diventavano impazienti come matti quando Kakashi non arrivava, ma preferivano comunque star seduti al ponte e far niente che andarlo a cercare loro stessi. Sakura alzò gli occhi al cielo, disgustata e irritata in quel momento dell'intero genere maschile.

Rivolgetevi a Kakashi se volete ritardare una semplice missione di livello A. Quell'uomo era un vero e proprio sbandato.

L'appartamento di Kakashi si trovava nei più vecchi distretti di Konoha, dove le case erano antiche, poco costose e riparate con tutti i tipi di strani materiali che facevano sembrare il tutto patchwork. Il nuovo si scontrava col vecchio in uno strano insieme di diversi stili, ma l'effetto era pittoresco. Sembrava carino e accogliente. Tutte le case erano state costruite vicine e in cima all'altra, con piccoli giardini recintati di bambù - e se non c'era abbastanza spazio per un giardino, c'erano delle piante nei vasi adornati sul vano della porta. Tutti sembravano avere un gatto in questa zona di Konoha, si vedeva, infatti, il loro continuo passeggiare tra i portici di qualcuno, o il davanzale di una finestra, oppure mentre si stiracchiavano alla luce del sole, tra gli interstizi degli edifici.

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