12. The student and her teacher 1/5

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Dire che era nervosa sarebbe stato poco. Sakura era terrorizzata. Ma ciò non diminuì il suo desiderio di provarci. Si sentiva come quando Sasuke ritornò a Konoha; non voleva far altro se non incontrarlo e niente al mondo l'avrebbe fermata, eppure aveva anche paura di vedere quanto fosse cambiato, e capire per una volta per tutte, se il team 7 sarebbe mai tornato quello di un tempo.

Adesso, anche se ciò che la aspettava dopo quella notte si presentava come un grande ed incerto punto interrogativo, non riuscì a fermarsi. Perchè lo voleva.

Kakashi avanzò verso il letto come un predatore, come se sapesse esattamente cosa voleva, e come l'avrebbe presa. La confidenza e l'autorità con cui si muoveva le fece stringere lo stomaco in trepidazione. Aveva intenzione di possederla, ed era troppo tardi per i ripensamenti. Ogni cellula nel suo corpo sapeva che sarebbe successo qualcosa di tremendo, e che questo era ciò che voleva da sempre senza realizzarlo.

La mano di lui catturò le lenzuola e senza alcun preambolo le tirò bruscamente, scoprendo così quelle deliziose forme che poco prima erano nascoste. Sakura sussultò per la sorpresa, ma non fece alcun tentativo di coprirsi il corpo. Inoltre, quando tornò a guardare Kakashi, notò che non era neanche minimamente interessato a guardarle seno. I suoi occhi erano fissi solo sulle sue mutandine.

"Molto carine," mormorò lui, prendendola da sotto le ginocchia e facendola scivolare più vicina a lui, prima di tracciare la forma del cuore bianco con la punta di un dito.

Sakura rise e posò un piede sul suo petto per spingerlo via. "Che pervertito che sei, Kakashi-sensei," ridacchiò. "Sei un feticista degli slip o cosa?"

"Solo per te," le rispose in tono scherzoso, dando una piccola stretta al piede sul suo petto. "Hai sempre la biancheria intima più interessante..."

Il suo pollice accarezzò il dorso del suo piede, e a Sakura scappò un sospiro tremante. E chi sapeva che avesse i piedi sensibili? "Quando posso vedere la tua?" sussurrò, godendosi quelle sensazioni formicolanti che stava provando il suo corpo, scaturite da quel contatto apparentemente innocente.

"Tutto a tempo debito," le disse. "Ma penso che l'affare di stanotte sia farti l'amore. Penseremo a me più tardi."

Sakura arrossì violentemente, commossa dalle sue parole tutt'altro che egoistiche. Ma se si fossero concentrati solo su di lei, non sarebbero stati a corto di cose da fare dopo cinque minuti? Forse doveva fidarsi che Kakashi sapesse quello che doveva fare?

Lui lasciò delicatamente il suo piede e le porse le mani. Lei le prese tra le sue e si sentì tirata sú, in modo tale che fosse seduta sul bordo del letto, con le sue gambe non abbastanza lunghe da toccare il pavimento. Lentamente, Kakashi s'inginocchiò tra le sue ginocchia e le diede uno sguardo comprensivo. "Nervosa?"

"No," gli rispose troppo frettolosamente.

"Bugiarda," le disse, pizzicandole dolcemente il naso tra le sue dita. "A dir la verità, lo sono anch'io."

Sakura non potè crederci davvero. "Bugiardo," mormorò con un sorriso riluttante. "Stai solo cercando di farmi star meglio."

"Ha funzionato?"

"Non proprio..."

"Oh. Be' e allora così?"

Infilò il dito nella sua maschera e la fece scivolare fino al mento per chinarsi in avanti e posar le labbra sulle sue. Sakura si sentì quasi sciogliere, chiuse gli occhi con un sospiro di piacere. Un semplice bacio non doveva farla sentire così bene, eppure ci riuscì, ed era sorprendentemente più piacevole di quando tentò di nascondere i semini d'arancia sotto la lingua. Quando si sentì tirare leggermente il labbro inferiore ed il tocco inquisitore della lingua di lui, lei ricambiò avidamente, facendole incontrare ed accarezzare tra loro. Lei gemette la sua approvazione e portò le mani ai capelli di Kakashi. Quello era molto meglio del sesso, o perlomeno del sesso che conosceva lei. Forse era anche meglio del cioccolato.

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