8. Akane 3/6

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"La tua revisione del quadrimestre si avvicina, sai."

"Lo so," sospirò Sakura, facendo schioccare la plastica dei suoi guanti, non avendo altro da fare.

Tsunade non alzò lo sguardo mentre lavorava sul cadavere. "Ti rendi conto di essere una tra i candidati alla promozione, giusto?" le chiese, staccando delicatamente la pelle dal torso, con assoluto orrore del medico assistente accanto a lei. "Una volta che hai oltre cento missioni di rango B nel tuo curriculum, il Consiglio sarà tenuto a prenderti in considerazione."

Sakura osservava i tagli, gli squarci e il sangue scuro che colava con occhio indifferente. "Avevo raggiunto cento missioni anche un quadrimestre fa," disse cupamente. "Ma hanno detto che non ero candidata per la mia mancanza di ninjutsu d'attacco. Ho detto loro che la mia era una zona supplementare, ma non la considerano materiale da jonin."

Tsunade si raddrizzò, soffiando una ciocca bionda di capelli dalla propria faccia. Nella mano destra teneva un rene. "Non ti mentirò, Sakura," disse francamente. "Loro sono contro i ninja medici come me e te, e figurati se occupi un ruolo supplementare e se sei una donna. Il Consiglio vuole che i loro jonin siano grandi e forti uomini che possano uccidere un singolo nemico in mille modi diversi. Sembrano dimenticare che senza medici e coperture, quegli omaccioni sarebbero da rimpiazzare dopo pochi mesi. Pesa un attimo questo per me."

Sakura prese il rene e lo passò al medico assistente vicino a lei, che stava cominciando a farsi molto pallido. "Pesi questo?"

Deglutendo forte, l'assistente lo prese e si allontanò, tenendo il rene come se potesse esplodere da un momento all'altro.

"Pensi che mi accetteranno questa volta?" chiese Sakura mentre si rigirò verso Tsunade.

La sua superiore sospirò. "Personalmente, se fosse per me, ti promuoverei. Potresti biasimarmi, ma probabilmente sono quella che conosce meglio di chiunque altro le tue capacità e i tuoi talenti. Sei in grado di diventare jonin."

Il cuore di Sakura si riscaldò nel sentirle dire quelle rare parole di confidenza.

"Ma ho paura che non dipenda da me. Il Consiglio non ti conosce quanto me. Non sono abituati al tuo stile di combattimento... e non ne saranno propensi. Pensano che essere un ninja d'elite significhi solo conoscere quanti più jutsu possibili. L'unica ragione per cui Lee è stato promosso l'anno scorso è perché Gai minacciava di piangere se non lo avessero fatto."

Sakura sospirò. "Mi piacerebbe vedere Kakashi-sensei minacciare lo stesso per me..." disse ironica.

"Ne varrebbe la pena, no?" disse Tsunade seccamente. "Beh, se vuoi davvero impressionarli e dare loro qualcosa per cui valutarti..  non ti resta che imparare nuovi ninjutsu. Credo che Naruto e Sasuke saranno promossi quest'anno. Sarebbe un peccato se non ce la facessi anche tu. Passami il bisturi."

Depressa, Sakura si girò verso l'assistente terribilmente pallido e sudato. "Bisturi?"

Annuì tremante e andò a prenderlo dal mobile degli utensili. Lo passò a Sakura, che lo passò a Tsunade. "Shishou? Puoi insegnarmi qualche jutsu che possa impressionare il Consiglio?"

"Mi piacerebbe, ma non ho davvero tempo al momento. D'altra parte, hai un insegnante che ne sa più di quante potrebbe insegnartene."

"Intendi... Kakashi-sensei?" squittì Sakura, mentre la sua gola si ristringeva per qualche motivo.

"È ancora il tuo insegnante. Fatti insegnare qualcosa da lui," disse Tsunade come se fosse la cosa più ovvia del mondo. "Sarà contento di aiutarti. Se ha dato la sua mossa migliore a quel marmocchio Uchiha, sono sicuro sarà ben felice di prestarti qualche mossa rubata qui e lì da altra gente nel corso degli anni. E poi tu sei un'allieva competente e veloce nell'apprendimento. Sono sicura che non ci vorrà molto prima che il Consiglio si renda conto di quanto vali."

Beh, Kakashi aveva detto che sarebbe stato lì per lei quando avrebbe avuto bisogno di lui.

E forse quell'offerta non era riferita esclusivamente a favori sessuali (anche se stava cominciando a chiedersi se lui stesse scherzando, perché più ci pensava, più le sembrava assurdo che l'avesse detto).

"Oh, dannazione... Sakura, tu che hai le mani piccole. Potresti cercare la pinza nella cavità toracica? Mi è caduta..."

Sakura obbedì pazientemente, e mentre frugava nello sterno di un cadavere, si chiese annoiata se avrebbe dovuto davvero chiedere a Kakashi di insegnarle nuovi ninjitsu. Sarebbe stato come chiedergli lezioni private, e con il clima attuale fra i due, sembrava praticamente di essere in cerca di guai.

"Se non imparo più jutsu... pensi che mi bocceranno di nuovo?" chiese Sakura.

"Hmph," Tsunade chiuse gli occhi come se fosse un pensiero imperdonabile. "Quasi certamente."

Sakura sospirò e posò la pinza su un vassoio lì vicino. Guardò da sopra la spalla e sospirò di nuovo. "Shishou, il tuo assistente è svenuto," disse, guardando il medico disteso sul pavimento.

"Uomini," disse Tsunade sprezzantemente. "Zero tolleranza per il sangue."

"Senti chi parla..." detto dalla donna che aveva passato metà della sua vita adulta con un terrore paralizzante del sangue...

"Cos'hai detto?"

"Niente."

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