Quando Sakura si svegliò la mattina dopo per l'incessante suonare della sveglia, la prima cosa che la colpì fu l'emicrania che le pulsava da sotto le palpebre. La seconda cosa, fu che stava piovendo abbastanza forte e che la sua finestra era un piastriccio di gocce piovane, il che faceva sembrare le case di fronte quasi il soggetto di un vago, slavato quadro ad acquerelli. La terza cosa che la colpì - o meglio, premuta gentilmente sulla sua spalla - fu la mano di Kakashi.
"Rimettiti a letto," lo sentì dire con voce roca, come se si fosse appena svegliato anche lui. "Dormici su, con quel mal di testa."
Rimase per un momento confusa, cercando di ricordare perché Kakashi fosse nella sua stanza da letto. Poi si arrese e rimise la testa sul cuscino, decidendo che doveva esserci una spiegazione razionale che si sarebbe ricordata quando si sarebbe alzata, ovvero più tardi.
Quasi istantaneamente ricadde nel sonno.
La seconda volta che si svegliò, la sua sveglia la informò che erano passate due ore. Stava ancora piovendo pesantemente fuori e il mal di testa ancora pulsava come un martello contro il suo cervello.
Kakashi non c'era più.
Forse era meglio così, pensò, scivolando fuori dal letto e barcollando verso il bagno. Era già abbastanza imbarazzante che si fosse dovuto prendere cura di lei la notte scorsa mentre era ubriaca, quindi non riusciva neanche a pensare di poter vivere con la vergogna di doverlo vedere per casa, come a ricordarle della sua sbronza passata.
La ragazza che stava fissando allo specchio era pallida e con gli occhi scuri. Più si guardava e più vedeva i cerchi violacei sotto i suoi occhi espandersi. Facendo un basso suono di malcontento, riempì il lavandino di acqua fredda e vi immerse la testa. Se non altro la svegliò e le fece aprire i pori della pelle in un botto.
Mentre si raddrizzò, si accorse di essere ancora nella maglia nera di Kakashi. Ricordava che lui gliel'aveva data per qualche ragione... per tenerla al caldo... per preservar la sua modestia in sua presenza... qualcosa del genere. Il suo odore era ancora forte, la avvolgeva come fosse una coperta di mascolinità, che se ci fosse Kakashi con le sue braccia, lì, attorno a lei, invece che solo la sua maglia. Non ricordava di aver mai apprezzato l'odore di qualcun altro così tanto prima d'allora. Sua madre aveva sempre puzzato di sigarette, e suo padre leggermente di birra, perché le uniche volte che lo riusciva a vedere era di sera, quando tornava da lavoro e si piazzava per tutto il tempo davanti alla televisione. Aveva sempre invidiato quanto Ino profumasse sempre di fiori e la madre della suddetta di mele. Ma l'odore di Kakashi non era così. Non era romantico e dolce come i fiori e le mele, o come nient'altro che le ricordasse qualche genere di fragranza piacevole. L'odore di Kakashi la colpiva ad un livello molto più primitivo. Non riusciva a capire perché le piacesse, ma quando si alzò il colletto della maglia sul naso e inspirò forte, le venne quasi voglia di gemere. Il suo odore evocava pensieri scuri di forza, calore e sesso, mescolandosi al suo in maniera quasi erotica, e-
Sakura sgusciò via dalla maglia prima di ritrovarsi a passare la giornata intera sul pavimento del bagno odorando il capo d'abbigliamento di Kakashi. Il che non sarebbe stata una buona cosa, dato che aveva la sensazione di dover fare qualcosa di importante quel pomeriggio.
Un'ora e mezza dopo, Sakura era lavata e vestita, pronta per uscire. La prima cosa che voleva fare era trovare Kakashi, restituirgli la maglia e scusarsi per essere stata una tale reietta la sera precedente. Sperò che il poco che ora ricordava - dal vomito al regalargli una patetica panoramica della sua vita amorosa - fosse il peggio. Sperava di non aver fatto niente di follemente stupido... come per esempio provarci con lui.
Afferrato un ombrello di un rosa acceso da dietro la sua scarpiera, uscì in strada, dirigendosi verso il vecchio quartiere residenziale dove stava l'appartamento di Kakashi. La pioggia era forte, ma almeno non c'era vento a soffiare di lato e a farle rivoltare l'ombrello. Ma anche così, camminare fra le pozzanghere le aveva bagnato completamente gli stivali e le gambe, mentre un po' camminava e un po' correva tra le vie per raggiungere la sua meta, stringendo protettiva la maglia di Kakashi sotto il cappotto.
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The Window
FanfictionWritten by SilverShine, go check the original story on fanfiction.net Primi 11 capitoli tradotti da eveyzonk (e parzialmente da me) Tutto ebbe inizio in quell'imbarazzante mattinata, per colpa d'un ritardo. Sakura aveva sempre voluto vedere Kakashi...