3. Upon the old swing 1/3

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Kakashi avrebbe riso se non fosse stato così tragico. La ragazza stava guardando la televisione, per diavolo! Che genere di maschio può chiamarsi uomo sapendo che la proprio ragazza prova più interesse in una telenovela smielata che nel sesso?

Non spesso Kakashi poteva dire di preferire guardare una ragazza ridere a orribili battute in TV che guardarla andare con un uomo. Prima che il suo ragazzo entrasse dalla porta, era rilassata e tranquilla, con una tazza di cioccolata calda fra le mani, sorridendo e mordendosi il labbro inferiore in un momento spensierato. Ma sin da quando aveva iniziato a baciarla, non aveva sorriso neanche una volta.

Era come guardare due animali. La femmina sopportava con uno sguardo di pazienza sofferente e il maschio spingeva in lei imperterrito con un solo scopo primitivo nella testa. Kakashi sospirò e scosse la testa. Il ragazzo non sapeva nulla. Che egoista. E il momento in cui Sakura aveva mostrato il più leggero segno di piacere, lui era stato incapace di contenersi.

A quel punto Kakashi sapeva di star solo sprecando tempo, così se n'era andato via. Aveva rimandato i suoi rapporti abbastanza a lungo, e aveva davvero bisogno di muoversi prima che gli archivi chiudessero a mezzanotte.

Mezz'ora dopo era seduto nella Taverna delle Campanule con un rapporto incompleto sul bancone del bar di fronte a lui. Più a lungo lo fissava, più sembrava che avesse scritto troppo poco. Invece di tenersi al passo col lavoro come ogni buon ninja starebbe già facendo, si ritrovò a pensare ad una certa giovane donna dai capelli rosa.

Sakura era stata tutto il giorno accanto a lui come un cane che aveva paura del suo padrone ma che era ancora disposto ad obbedirgli. Ogni volta che la guardava, poteva giurare d'averla vista sussultare, come se fosse in attesa di ricevere un colpo sul naso con un giornale. Era sembrata particolarmente calma quel giorno.

Inoltre, Sakura non poteva essere definita una ragazza silenziosa neanche con uno sforzo d'immaginazione, anche se, di tanto in tanto, aveva l'abitudine di chiudersi in se stessa e prendere le distanze dalle persone intorno a lei, al punto che, per assicurarsi d'essere stato ascoltato, doveva ripetere gli stessi ordini due volte. Di solito voleva dire che era depressa. La maggior parte delle volte, aveva pensato che fosse quel periodo del mese.

Ma per quanto riguardava quel giorno, sapeva per certo perché la ragazza avesse cercato di evitare di lavorare in gruppo. Beh, almeno ne era alquanto certo, perché era totalmente possibile che avesse semplicemente immaginato Sakura alla sua finestra durante l'apice di quel momento. Solo il Cielo sapeva perché l'avrebbe immaginato, ma persino Kakashi non riusciva a capire la metà dei pensieri e delle immagini che gli passavano per la testa ogni giorno.

"Un drink, Kakashi-san?"

Kakashi inalò un respiro mentre le sue fantasticherie si infrangevano e guardò la cameriera del bar in piedi affianco a lui. "No, grazie, Ayame-chan," disse pigramente. "Non ho molta sete."

La giovane donna si imbronciò gaiamente. "Vieni sempre qui, ma non ordini mai niente. Abbiamo delle regole qui, sai..."

"Hai intenzione di buttarmi fuori?" chiese lui, sbattendo le palpebre.

La ragazza scosse la testa sorridendo e disse: "Non importa". Poi si voltò e si avviò per servire gli altri clienti. L'occhio di Kakashi la seguì, tracciando automaticamente la linea del suo busto fino alla curva del suo posteriore. Di giorno lavorava con suo padre da Ichikaru, ma la sera scambiava il suo camice da cucina con una camicia leggera e pantaloni larghi da uomo per lavorare in quel bar. Forse quella camicia era un po' troppo leggera, perché si vedeva
l'effetto che faceva portare tutte quelle bevande fredde. Solitamente portava un anello nuziale al dito, ma non quella sera.

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