Capitolo 64

715 49 1
                                    

||Beatrice
Un suono squillante interrompe la mia serena dormita.

E ti pareva...maledetta sveglia.

Tiro fuori il braccio dalle calde coperte per cercare di spegnerla ma non ci riesco e questo fastidioso suono mi sta dando sui nervi.

Fortunatamente la riesco a prendere e a buttarla per terra facendola finalmente spegnere.

Se continui così tutte le mattine la romperai...

Oddio non ti ci mettere anche tu di prima mattina!

Mi alzo e incomincio a prepararmi, poi scendo a fare colazione insieme al mio fratellino.

Mi preparo una tazza di latte e dei biscotti e incomincio a gustarmi la mia amata colazione, mentre penso a come sarà questa estate che trascorrerò con i miei migliori amici.

Oggi è il penultimo giorno e domani oltre che alla fine della scuola ci sarebbero state le pagelle.

Prendo il mio zaino ed esco di casa.

Incontro Saul ed Eleonora e decido di unirmi a loro che stavano chiacchierando di cose di scuola.

Dai ragazzi è il penultimo giorno!

A pena mi avvicino si girano e mi salutano.

Saul:"Allora hai studiato per il test?"
Io:"Che test?!"
Saul:"Il test di matematica"

Me ne sono completamente dimenticata!

E ora come faccio? Era l'unica possibilità per recuperare l'insufficenza!

Ecco ora mia madre mi uccide...

Io:"No mi sono scordata!" dico preoccupata.
Eleonora:"E ora come fai?"
Io:"Non lo sooooo"

Merda. Merda. Merda.

Ok devo calmarmi...

Per tutto il tragitto penso ansiosamente mentre Saul mi continua a ripetere che devo stare tranquilla e che andrà tutto bene.

Ma io non sono per niente calma.

Arriviamo davanti scuola ci sono tutti che ci aspettano compreso il mio ragazzo.

Io:"Avete studiato per il test?!"

Tutti annuiscono.

Fantastico sono l'unica che non ha studiato e che prenderà 2.

Insomma di tutte le formule che abbiamo fatto non me ne ricordo nemmeno una!

Fortunatamente il test non sarà nelle prime 2 ore ma nelle 3ª e 4ª.

Entriamo in classe e prima che arrivi il prof di italiano prendo il quaderno di matematica e inizio a ripassare.

Sfortunatamente il prof entra e sono costretta a togliere tutto.

Le prime due ore le passo stando in ansia.

Durante la ricreazione tutti mi dicono di stare tranquilla ma io presto attenzione solo al mio quaderno.

In 15 minuti riesco a ripassare molte cose.

Ma io dico cosa serve un test nel penultimo giorno di scuola?

La coerenza zero proprio.

Il prof entra con uno sguardo serio e ci squadra uno per uno.

I miei problemi nella matematica non sono perché non studio, ma perché non la capisco proprio!

Sono talmente negata che il mio voto alle elementari era 5.

Incredibile ma vero.

Prof:"Allora ragazzi mettete via tutto e prendete il foglio"

Prendo il foglio e la penna mentre il prof consegna i fogli del test tra i banchi.

Mi posa il foglio davanti e spalancò gli occhi.

22 esercizi?! Stiamo scherzando?!

Un miscuglio tra numeri sotto parentesi lettere e operazioni.

Sono fritta.

All'inizio mi sembra difficile ma una volta lette le consegne mi pare tutto più facile.

Tutta la classe è in silenzio e questo mi mette ancora più ansia.

I primi 7 esercizi li faccio senza problemi nella prima mezzora.

1 ora e 30 dopo.

Il test si è rivelato facile e tutta l'ansia che avevo è scomparsa del tutto.

20 minuti dopo li ho finiti tutti...tranne uno.

L'esercizio n. 22.

Il più difficile di tutti.

Provo e riprovo ma senza risultato, questo problema non si vuole proprio risolvere.

Mancavano esattamente 2 minuti quando la soluzione mi viene in mente.

Compilo il foglio e a 3 secondi alla fine del tempo consegno il foglio.

Tiro un sospiro di sollievo ed esco fuori dagli altri che hanno finito il test mezz'ora fa.

Che secchioni.

Parliamo dei risultati e mi sembra di aver fatto bene fino ad ora.

Spero almeno in un 6.

Dopo altre due ore finalmente la campanella suona e usciamo fuori da quella galera.

Un giorno, un maledetto giorno e finirà per tre mesi.

Fede mi raggiunge e iniziamo a parlare.

Federico:"Allora come è andata piccola?"
Io:"Diciamo così e così. A te?"
Federico:"Come al solito"
Io:"Cioè in bianco?" chiedo ridendo.
Federico:"No scema, questa volta almeno 6 lo prendo"
Io:"Oh punti in alto"

Ci mettiamo a ridere e iniziamo ad andare verso casa.

Arriviamo davanti casa mia e sul portico mi giro verso di lui per salutarlo come sempre.

Lui mi prende per i fianchi e mi fa avvicinare.

Federico:"Allora domani ultimo giorno"
Io:"Già. Che bello"
Federico:"Ti amo"
Io:"Già. Ehm...no scusa Ti amo anche io!"

Si mette a ridere come un matto.

Figura di merda...

Grazie non c'è bisogno che me lo ricordi!

Io:"Ora vado ciao"
Federico:"Già" dice prendendomi in giro.
Io:"Che stronzo" dico ridendo.

Stronzo, il mio stronzo.

Smile With You.|| Alex&CoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora