CAPITOLO 54

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Prima di cominciare con la lettura vorrei ringraziare veramente tanto Stra2712 che ieri si è messa a votare tutti i capitoli dal primo all'ultimo di questa storia.

Grazie mille veramente!🌹

Eva's P.O.V

Sono in fila per fare il biglietto che mi concederà di prendere l'aereo.

Fortunatamente ci sono poche persone davanti a me, quindi faccio in fretta.

Donna: "Nome?"

E: "Eva"

Donna: "Cognome?"

E: "Müller"

Donna: "Destinazione?"

E: "..Monaco"

Donna: "Perfetto..un secondo che trascrivo tutto e ti faccio il biglietto"

E: "Va bene"

Aspetto qualche secondo e la donna, incuriosita dal fatto che non sia con nessuno, inizia a fare qualche domanda.

Donna: "Sei..da sola?"

E: "..Si"

Donna: "E..sei già stata a Monaco prima?"

E: "..No"

Donna: "Ah..e con la lingua come fai?"

E: "In famiglia parlano bene il tedesco, me la cavo anche io..non benissimo ma ce la posso fare"

Donna: "Oh..capisco"

Una volta finito di trascrivere tutto mi porge il biglietto.

Donna: "Ecco a te..divertiti a Monaco"

E: "Ehm..grazie"

Donna: "Arrivederci"

E: "Arrivederci"

Mi allontano e leggo ciò che c'è scritto sul biglietto.

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Nome: Eva
Cognome: Müller
Destinazione: Monaco
Volo: A
Posto: 45
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"Perfetto, devo prendere il volo A".

Arrivata al volo stabilito faccio nuovamente la fila per salire sull'aereo.

Uomo: "Biglietto e documento prego"

Gli porgo entrambi e lui li timbra.

Uomo: "Buon viaggio"

Salgo le scale ed attraverso tutto il corridoio dell'aereo per trovare il mio posto.

"45..45..45..ah eccolo" mi metto seduta mentre la voce dell'Hostess annuncia l'orario di partenza.

"Attenzione prego, tra 10 minuti partirà il volo diretto a Monaco, allacciare le cinture. Buon viaggio"

E a pensare che quello che sto facendo io invece non è un bel viaggio..anzi, forse è il più brutto di tutta la mia vita.

La prima mezz'ora la passo a pensare.

Che cosa stavo facendo su questo aereo?

Era veramente il mio destino?

Allontanarmi da tutto e da tutti per aver amato la persona sbagliata..ne era valsa la pena?

Più ci pensavo e più capivo che si, si che ne era valsa la pena.

Lo avrei rifatto altre cento volte pur di passare un solo giorno con Michele.

Lo amavo, lo amo e lo amerò per sempre, anche se questi due anni separati saranno veramente difficili da superare.

La seconda mezz'ora di viaggio la passo a piangere.

Non era quello il mio destino, ne ero certa.

Come però ero certa che se fossi tornata a Roma, non avrei rinunciato a stare con Michele, nonostante potesse far male a mio fratello.

"Cosa starà facendo ora?"

Pensare che potesse stare male, faceva stare male anche a me..anche se era stato lui a mettermi in questa situazione, non potevo essere arrabbiata, non ci riuscivo.

Mi stavo allontanando sempre di più dalla mia città..e più i chilometri aumentavano, più aumentava la malinconia.

I miei pensieri vengono interrotti nuovamente dalla voce dell'Hostess.

"Attenzione prego, siamo arrivati a Monaco. Non slacciare le cinture prima dell'atterraggio"

Sono arrivata.

La mia nuova vita sta per cominciare.

Chissà come mi sarei sentita li, da sola, senza nessuno con cui parlare in italiano..anzi, senza nessuno con cui parlare e basta.

Sarei veramente riuscita ad imparare per bene il tedesco?

Sarei veramente riuscita a sopportare l'assenza di Michele, Andreas, Cristiano e di tutte le persone che amavo?

Sarei riuscita a sostenere mille chilometri di distanza dalla mia famiglia e dai miei amici?

Sarei riuscita a farmi forza da sola, proprio come avevo fatto un anno fa?

Forse..ma mi serviva tempo, lo stesso tempo che invece avrei dovuto passare a Roma, nella mia città.

In questo momento sto vivendo in una specie di contraddizione.

Come quando vuoi fare qualcosa, ma allo stesso tempo quella stessa cosa ti potrebbe portare più in basso di quanto già sei.

Scendo dall'aereo e prendo un taxi.

Uomo: " Wo sie gehen müssen?"

Dopo qualche secondo di riflessione capisco che il conducente mi sta chiedendo dove sono diretta.

E: "Ehm..privatschüle" gli rispondo con il nome della scuola che avrei dovuto frequentare per questi due anni.

Il viaggio in macchina dura più o meno venti minuti.

Uomo: "Wir kamen" mi dice che siamo arrivati.

E: "Danke" lo ringrazio e scendo dall'auto dopo aver pagato il servizio.

Sono davanti all'istituto che che mi ospiterà per due anni.

Prima di entrare mi blocco sulla scalinata della scuola.

Avrei potuto anche non entrare..sarei scappata, mi sarei nascosta fino a quando non avrebbero più avuto mie notizie ed avrei preso appena possibile il volo di ritorno per Roma.

Il problema era solo uno: Avrei avuto il coraggio?

☆ANDREAS MÜLLER☆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora