Capitolo 5

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Chapter 5

"Ma che diavolo stai facendo?".

James osservò Sirius per metà sporto dalla finestra del loro dormitorio, praticamente nudo se non fosse stato per i boxer che utilizzava come pigiama. L'amico non lo sentì, o fece finta di non farlo, poiché non ritrasse il busto e continuò a fare ciò che stava svolgendo molto concentrato.

"Che sta facendo?" ripeté Lunastorta, alzando un sopracciglio.

"Per me tra poco cade" constatò Peter, osservando il baule che il malandrino stava usando come rialzo.

Finalmente il Black tornò con la testa nel dormitorio, i capelli tutti scompigliati. "C'è un gatto" annunciò.

I tre malandrini lo fissarono senza capire.

"Come, scusa?" domandò Remus, gentilmente.

"C'è un gatto sul tetto" ripeté Sirius, indicando il soffitto.

"Non credo proprio ci sia un gatto sul tetto, Sirius" lo rassicurò James, chiudendo prudentemente la finestra.

Prima che potesse tirare anche le tende, una cosa rossa gli comparve davanti agli occhi. Era di un rosso strano, troppo strano, per appartenere ad una coda di gatto.
In un secondo, il volto di Lily Evans apparve a qualche centimetro dal suo naso, dall'altra parte del vetro.

Il malandrino lanciò un grido di spavento, perché quella Evans era molto diversa dal normale. Forse per i baffi da gatta, o le pupille verticali, oppure per i denti affilati.
L'unica cosa di cui era assolutamente certo era che quella dannata ragazza non gli aveva mai fatto così paura come in quel momento.

"Ma tu guarda... era la Evans" disse candidamente Sirius dietro di lui. "Ha pure dei baffi".

"Che strano" commentò Peter.

"Già, è decisamente strano" fece eco Potter.

Lily-gatta, con una mossa agile, si posò sullo stipite inferiore della finestra e lo fissò seria. Poi iniziò a leccarsi una mano, esattamente come un micio.

"La cosa inizia a diventare inquietante" osservò Remus.

"Non trovi eccitante la Evans che si lecca una mano?" domandò beffardo Sirius, dando una gomitata amichevole nel fianco a Potter.

Il malandrino guardò la grifondoro portarsi la mano dietro l'orecchio e l'azione risultò essere tutto fuorché eccitante. "Sciò" le intimò, dando un colpetto al vetro.

Gli occhi verdi scattarono famelici al suo volto e le labbra rosse scoprirono una fila di denti appuntiti che...

- - -

"AAH!" esclamò James, svegliandosi di soprassalto. Col cuore in gola, si osservò intorno.

Di fianco a lui, Sirius lo osservò perplesso, così come Peter, mentre Remus, a qualche metro da loro con i piedi immersi nell'acqua del lago, si voltò: "Cos'hai da strillare?".

"So che non lo vuoi sapere" rispose Potter, passandosi velocemente una mano tra i capelli. L'immagine della Evans che si leccava una mano lo aveva traumatizzato nel profondo. Quella nevrotica pazza lo perseguitava anche durante i sogni. Non gli concedeva un attimo di pace! Forse, l'anno prima gli aveva lanciato davvero una maledizione quando gli aveva detto che gli sarebbe stata col fiato sul collo ogni istante.

"Che ore sono?".

Peter controllò l'orologio da taschino di suo nonno. "Quasi le sette".

"Tra due ore ho la punizione con la Evans. Non ce la posso fare" mugugnò Ramoso, stiracchiandosi.

The Marauders - The seventh yearDove le storie prendono vita. Scoprilo ora